Capitolo 10-Stai sbagliando tutto Charles Leclerc

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Il momento è arrivato, oggi per la prima volta farò il mio ingresso nel paddock vestita di rosso e con il cavallino rampante cucito sul petto. Sono sveglia dalle sei, volevo rivedere di nuovo i dati che mi hanno fornito anche se penso di conoscerli già a memoria; la mia sveglia suona alle sette in punto, la spengo e mi prendo qualche secondo per osservare la mia immagine riflessa allo specchio. Fa un così strano effetto vedermi con la divisa della Ferrari, è sempre stato il mio sogno indossarla e ora stento a crederci, certo è solo per una breve consulenza ma credo che questo rosso mi doni, voglio portarlo per il resto della mia vita e farò di tutto affinché accada.

<< Sei sveglia >>

Sobbalzo al sentire la voce di Seb, dimenticavo di avergli chiesto di venire a svegliarmi.

<< Sono sveglia >> dico.

<< Stai bene? È successo qualcosa? >> si preoccupa.

<< Sto bene >> rispondo divertita.

<< E allora perché sei già sveglia? >> chiede scioccato.

<< Volevo rivedere di nuovo i dati che mi ha passato Sandro >> scrollo le spalle e infilo i diretti interessati nella mia tracolla.

<< Come se non li sapessi a memoria >> dice aprendomi la porta.

<< Riguardarli non costa nulla >> affermo e premo il tasto del piano terra dell'ascensore.

In pochi istanti siamo nella hall e arriviamo al ristorante dove occupiamo lo stesso tavolo di ieri sera. Max, Daniel e Laura sono già lì.

<< Buongiorno Elly Belly >> esordisce l'australiano.

<< Daniele >> lo saluto a mia volta mentre mi chino a baciare la guancia di mia cugina.

<< Buongiorno Eli >> mi saluta Max.

<< Ehi >> gli sorrido imbarazzata e subito mi torna alla mente Charles.
Sono sicura che abbia visto la foto che gli ho inviato, le spunte sono blu ma non ho ricevuto alcuna risposta, non capisco se se la sia presa così tanto o se non gliene importi nulla a tal punto da non rispondermi. Finirò al manicomio se continuo a pensarci.

<< Seb? Cosa vuoi? >> domando.
Tra di noi solitamente funziona così quando facciamo colazione insieme, io mi occupo delle bevande e lui del cibo.

<< Cappuccino >>
Annuisco e mi dirigo verso il bancone del bar dove ordino due cappuccini, al mio ci aggiungo il cioccolato, ho bisogno di energie per questa lunga giornata. Il barista mi porge i miei ordini ed io lo ringrazio con un sorriso per poi camminare soprappensiero fino al nostro tavolo dove rischio di far cadere tutto addosso a Max.

<< Oddio scusami >>

<< Tranquilla, non è successo niente >> mi sorride.

<< Sei la solita imbranata >> mi riprende mio fratello.

<< Buongiorno anche a te fratellone >> sbuffo sedendomi in maniera poco aggraziata sulla mia sedia.
<< Kiwi, pane tostato e Nutella >> elenca Seb una volta tornato a tavola.

<< Ogni giorno che passa mi convinco di preferire te come fratello >>

<< Ingrata >> sussurra mio fratello ed io gli mando un bacio.

<< Siete sempre così? >> chiede Max divertito.

<< La maggior parte del tempo >> rispondo addentando il mio kiwi.

<< Ellie per favore puoi dire a tua cugina di smetterla di sbavare sulla nuova foto di Robert Pattinson? >> si intromette Daniel.

<< Vedere. Subito >> dico a Laura che mi passa sognante il suo cellulare << Mi spiace Dani ma Rob non si batte >>.

<< Vi odio >> borbotta e torna a litigare con le uova nel suo piatto.

Il resto della colazione procede tranquillamente, chiacchieriamo del più e del meno e per le otto in punto siamo già tutti di nuovo nella hall pronti a raggiungere il circuito.
<< Agitata? >> domanda Sandro prendendomi una mano.
<< Un po' >> ammetto con il fiato corto.
<< Andrà tutto bene, sei la migliore >> mi rassicura ed io un po' ci credo.
Il circuito di Barcelona Catalunya appare davanti ai nostri occhi, il signor Fermìn parcheggia nel posto a noi destinato e seguo mio fratello verso i tornelli d'ingresso. Con le mani che tremano oblitero il mio pass e il cuore mi batte forte quando leggo " membro Scuderia Ferrari" accanto al mio nome; non è la prima volta che metto piede in un paddock di F1, da quando Sandro ha iniziato a lavorare con la rossa ho avuto il privilegio di assistere ad alcune gare dall'interno del box di Seb ma quando hai un ruolo attivo in tutto il processo le cose cambiano, gli stand, le persone, tutto ha un sapore diverso.

<< Elisabetta, finalmente! >> mi accoglie Maurizio Arrivabene non appena metto piede nel box Ferrari, tra quello Mercedes a destra e quello Red Bull a sinistra.

<< Salve Maurizio >> sorrido.

<< Vieni, mettiamoci subito al lavoro, potremo andare in pista già tra cinque minuti >> dice e mi fa strada verso la mia postazione.

Sono al muretto delle analisi, il mio computer è accanto a quello di Sandro e alla mia destra c'è Alessandro, l'ingegnere che si occupa delle componenti elettroniche della monoposto. Cerco di presentarmi a più persone possibile ma tutto qui è frenetico, a nessuno importa della novellina, conta solo sistemare l'auto prima di andare in pista. Davanti a me si aprono i file che studio da giorni, spiego a Maurizio i miei dubbi e chiedo di poter effettuare delle piccole modifiche all'ala anteriore, penso che il problema maggiore derivi da lì ma non escludo che qualcosa derivi anche dai deviatori di flusso sul fondo. Sotto lo sguardo stupito della squadra il team principal mi da carta bianca, dice di fidarsi di me e così mi impegno a non deluderlo. Mandiamo la macchina in pista non appena scatta il semaforo verde e prego affinché le mie modifiche diano i loro frutti, per i primi tre giri nulla sembra cambiato ma più Seb prende confidenza con la pista, più i valori cambiano sensibilmente e migliorano. Certo non siamo ancora ai risultati che dovremmo ottenere ma è un buon inizio.

La giornata prosegue in maniera più frenetica di quanto mi aspettassi ma non me ne lamento affatto, faccio ciò che amo e non ho il tempo di pensare al pilota monegasco che si è chiuso nel suo silenzio stampa, nemmeno una chiamata o un messaggio, tutto tace anche alle otto di sera quando rimetto piede in hotel.

<< Ti vedo pensierosa >> sussurra Max al mio orecchio durante la cena.

<< Uh... Nulla, pensavo al mio lavoro di oggi >> mento.

<< Non hai voglia di dirmi nulla? >> scherza.

<< Certo: ti daremo filo da torcere quest'anno >> sorrido divertita.

<< Staremo a vedere >> mi fa l'occhiolino  e torniamo entrambi alla nostra cena.

Prima di andare a dormire mi faccio coraggio e decido di scrivere un messaggio a Charles.

" Ehi  "

E' online, sta scrivendo... E' offline.

Lancio stizzita il cellulare sul comodino e decido di mettermi a dormire. Stai sbagliando tutto mio caro Charles Leclerc.








NOTE DELL'AUTRICE:

Non so perché ma il sito non ne vuole sapere di pubblicare il capitolo per intero, spero che ora si legga e che vi piaccia.

Grazie di tutto

Baci

SCHEGGIA<3

Quanto ti ho aspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora