Capitolo15- Dissennatori

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Le vetrine dei negozietti tipici sono tutte illuminate da luci soffuse, segno che sono chiuse, Charles cammina accanto a me in silenzio con le mani nelle tasche ed io lo osservo di sottecchi. Non mi sono pentita di avergli detto quelle cose, mi spiace soltanto di aver creato imbarazzo tra di noi, stava andando tutto bene e ho rovinato ogni cosa. In lontananza vedo l'insegna del ristorantino dove Anna e Andrea dovrebbero già essere arrivati e tiro un sospiro di sollievo, magari con la pancia piena riusciamo a trovare un punto d'incontro e mandare via questo gelo che è calato tra di noi.

<< Hola >> dico una volta all'ingresso del locale.

E' un ristorantino cinese molto carino, ci sono pochi tavoli, molte decorazioni in stile orientale e la tipica puzza di fritto che pervade i migliori ristoranti asiatici.

Un uomo stempiato dagli occhi a mandorla ci accompagna al nostro tavolo accanto alla vetrata come richiesto e Charles mi sorprende spostando la sedia per permettermi di accomodarmi.

<< Grazie >> arrossisco.

Si siede anche lui di fronte a me e restiamo in silenzio ancora per qualche secondo ad osservare i nostri menu.

<< Nessuno lo aveva mai fatto per me >> dico.

<< Cosa? >> mi chiede alzando un sopracciglio.

<< Spostarmi la sedia, sei stato molto carino >>.

<< Figurati, lo faccio sempre >> e scrolla le spalle.

Annuisco e il gelo torna ancora una volta tra di noi, non reggo questa situazione ma, nel momento in cui trovo il coraggio di dire qualcosa, il cameriere ci porta le nostre bibite e prende le ordinazioni. Siamo di nuovo solo noi due e il freddo glaciale tra di noi nemmeno ci fosse un dissennatore a incombere sulle nostre teste.

<< Mi dispiace >>

<< Scusami >>

Diciamo insieme. Ci guardiamo negli occhi e tutto sembra tornare al posto giusto, Ellie e Red sono tornati.

<< Non volevo metterti in difficoltà con quel regalo >> dico giocherellando con l'orlo della tovaglia.

<< No... E' colpa mia, ho esagerato. Il tuo regalo mi piace davvero tanto >>.

<< Forse le parole sono troppo...>>

<< Affatto! >> mi interrompe << Sono bellissime ed esprimono perfettamente quello che provo >>.

Il mio cuore salta un battito, non mi aspettavo che Charles dicesse di provare le stesse cose, non credevo che anche lui si fosse legato in questo modo a me.

<< Che c'è? >> chiede.

<< Nulla è che... >> prendo un respiro e: << Non sono abituata ad essere ricambiata quando si tratta di dichiarazioni di sentimenti >>.

<< Impossibile >> dice stupito.

<< A parte la mia famiglia e la mia migliore amica nessuno ha mai provato affetto per davvero nei miei confronti >> mi sento patetica, non dovrei raccontargli queste cose.

<< Ellie... >> Charles mi prende la mano e intreccia le nostre dita.

Bene ma non dovremmo farlo, però è così bello e in fondo non ci vede nessuno.

<< C'è sempre stata la scuola per me >> confesso << Le persone della mia età al liceo, nel weekend, uscivano fino a tardi, andavano a ballare mentre io dovevo andare a letto presto per seguire i corsi all'università per accorciare i tempi di laurea >>.

Quanto ti ho aspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora