Tutto ha avuto inizio l'altro ieri nel rione dove sono cresciuta.
Il rione più brutto di Torino.
Zona Porta Palazzo.
"tutto può succedere, l'ho capito quando giocavo da solo sull'asfalto sconnesso del rione dove
sono cresciuto.
se una lucertola incontrava il mio sguardo, io la catturavo, e con lei facevo tutta una serie di esperimenti per vedere come avrebbe reagito.
la mettevo in un barattolo al sole o al freddo del frigorifero, oppure in una delle pozzanghere che sotto casa mia non si asciugano mai, per vedere se nuotava.
a volte la lucertola moriva, ma se sopravviveva, la lasciavo libera di andare.
𝒎𝒊 𝒆̀ 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐, 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒄𝒆𝒓𝒕𝒐𝒍𝒂, 𝒂𝒗𝒓𝒆𝒊 𝒑𝒐𝒕𝒖𝒕𝒐 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒐."
E veramente, quella lucertola, sono stata io.
Sono Milagros García Deidier.
O almeno, la gente mi conosce così.
Non vi ho detto il mio vero primo nome, ma presto lo scoprirete.
E mi stanno portando ingiustamente all'IPM di Nisida.
Sono stata vittima di un fraintendimento paradossale.
Ma lo sapevo, che il mio carattere piuttosto forte, mi avrebbe portato ad essere la lucertola.
E questa è la mia storia.Milagros: 24 ore prima dell'arresto.
Sono in zona Porta Palazzo, e sto aspettando alcuni miei amici per andare al Quadrilatero, ad una festa privata.
Qui in zona, mi conoscono tutti e conoscono tutti la mia banda di amici.
E proprio mentre penso a questo, mi ritrovo davanti l'insegna dell'entrata del Quadrilatero.
Vedo i miei amici da dentro, che mi fanno un cenno con la testa a mo di saluto.
Entro e mi siedo sui divanetti color crema vicino a loro.
Sembrava una serata così normale ..
Eppure, quando mi sono risvegliata, avevo accanto a me un cadavere e in mano una pistola.
Sono stata incarcerata ingiustamente, e ve lo dimostrerò.Mi trovo seduta in questo furgoncino blu della polizia penitenziaria.
Ho le mani che mi fanno male e da cui fuoriesce del sangue, a causa delle manette molto strette.
Mi sento in gabbia.
Ma la mia famiglia mi ha sempre insegnato una cosa:
"si chiama calma, e mi è costata molti tormenti."
Perciò non fiato.
La giustizia si fa stando zitti e poi urlando "scacco matto" al momento del bisogno.
La pazienza, è la virtù dei forti.
Quindi, a noi, pazienza.La guardia che stava guidando il furgoncino, ferma bruscamente il mezzo e dopo qualche secondo, un'altra guardia mi apre la porta facendomi scendere.
Ad accogliermi c'è una donna sulla trentina.
Ha i capelli legati, ed è molto bella.
"Piacere Liz, tu sei?"
"Milagros."
"Bene Milagros, seguimi, ti porto dalla direttrice.""Permesso signora direttrice?"
"Vieni Liz, vieni pure. Chi mi hai portato?"
"Si chiama .."
"Mi chiamo Milagros e posso presentarmi da sola."
Liz e la direttrice rimangono con gli occhi spalancati alle mie parole.
Si, sono una donna di carattere e no, non ho paura di nulla.
"Bene Milagros, e vorresti dirmi qualcos'altro sulla tua persona?" Mi chiede cordialmente la direttrice.
"Si, innanzitutto, di togliermi le manette.
Sa com'è, non sono una bestia e spero si sia resa conto del fatto che mi stringono veramente in una maniera esagerata provocandomi dei danni.
Per il resto, può leggere tutte le informazioni concernenti la mia persona sul mio curriculum personale."
"Però Liz, che caratterino la ragazza! Secondo me darà del filo da torcere a lui .."
Vedo la direttrice rivolgersi alla guardia.
E la guardia che scoppia a ridere.
"Scusate, lui chi?"
"Oh ma certo, tu non lo sai. Diciamo che qui al nostro istituto abbiamo un ragazzo detenuto che è il figlio di un importante boss mafioso di Napoli. Ed è una persona con un carattere ed una personalità piuttosto forte e spiccata. E comanda lui, qui dentro. O almeno, così mi dicono vedo Liz?"
"Si direttrice."
"E chi sarebbe questo fenomeno? A vostra informazione personale, non ho paura di niente e di nessuno, quindi non mi spaventa avere a che fare con persone mafiose.
Sono fin troppo intelligente per coinvolgermi con certe questioni."
"Ah si? E come mai allora sei qui?" Mi chiede la bionda con tono irriverente e con un sorrisetto appena accennato.
"Per un'ingiustizia. Ma non si preoccupi, prima o poi la verità torna a galla."
"Si va bene, paladina della giustizia." Ride la direttrice prendendomi in giro. Ma secondo me, non ha capito con chi ha a che fare.
"Liz portala in isolamento, in attesa del magistrato e che si liberi la sua cella." Continua subito dopo.
"Vieni, muoviti" Mi prende Liz dai polsi ormai dolenti, facendomi emettere un gemito di dolore.
E strattonandomi mi conduce fuori dalla porta.Lei e un uomo, a quanto ho capito chiamarsi "il Comandante" mi portano in un piano isolato.
Immagino sia qui che farò l'isolamento per oggi e domani.
"Entra, muoviti!" Mi spinge Liz aprendo la cella generale, per poi far passare il comandante e poi passare lei.
Mi conducono verso un corridoio fino ad arrivare a una cella finale.
"Cirù, guarda che bella sorpresa ti ho portato, sei contento?" Il comandante si rivolge ad un ragazzo, seduto sul davanzale della finestra, intento a guardare il mare.
Ha un taglio al sopracciglio.
I capelli neri come la pece, che paiono leccati da una mucca.
Gli occhi neri.
Un crocifisso al collo.
E una sigaretta dietro l'orecchio.
"E chi è questa ragazza, comandà?"
"Beh farete amicizia, mi raccomando Cirù.
Sai già tutto."
Il ragazzo annuisce.
Io mi rivolgo verso il comandante e gli faccio cenno ai miei poveri polsi distrutti.
Mi toglie le manette e dopo avermi chiuso in cella con questo ragazzo, lui e Liz se ne vanno, lasciandoci soli.•spazio autrice•
Ciao ragazzi, eccomi qui con il primo capitolo di una nuova storia basata sulla serie tv "mare fuori" che mi è piaciuta tantissimo.
spero vi piaccia e se vi va, mi trovate anche su @unmondodigiacomooo su instagram :)
a presto !!!
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Tutto Può Succedere | Ciro Ricci
Fanfiction"tutto può succedere, l'ho capito quando giocavo da solo sull'asfalto sconnesso del rione dove sono cresciuto. se una lucertola incontrava il mio sguardo, io la catturavo, e con lei facevo tutta una serie di esperimenti per vedere come avrebbe reag...