capitolo sedici (𝚙𝚎𝚛𝚍𝚘𝚗𝚊𝚝𝚒)

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[Pov's Ciro]

La sfilata è terminata, e Beppe ha raccolto i voti.
Ovviamente io, ho votato per la mia Milagros.
Era uno spettacolo.
Lo è tutti i giorni, ma così mi ha fatto rimanere senza parole.

"Linù, faij ascì tutt c'aggia parla co Milagros!"
"Cirù.." Mi guarda lui facendo capire che non potrebbe.
"Cre Linù, m'agg ngazzà o m faij stu piacer?" Lo fulmino con lo sguardo, facendogli capire che si deve togliere di mezzo e anche in fretta.
"No Cirù, mo li faccio uscire tutti."
"Ecc, brav e faij ambress!"

Lino fa uscire tutti i ragazzi dalla sala comune meno che Milagros.
È ancora dietro il "palco" che si sta cambiando dagli abiti di prima.
Salgo velocemente sul palco e sposto la tenda per poter vedere Milagros.
La vedo nuda, intenta a mettersi l'intimo.
"Oddio scusa!"  E mi giro imbarazzato.
"Che fai Cirù, ti giri?" Mi chiede lei ridendo.
"No vabbè, non volevo spaventarti."
"Eh perché ti giri? Non è nulla che tu non abbia già visto." E mi fa l'occhiolino.
Questa ragazza mi farà morire, lo so.
"Smettila che sono venuto a dirti una cosa e così mi distrai."
Si avvicina a me completamente nuda e poggia le sue labbra sul mio collo lasciandoci dei baci umidi.
"Ah, quindi ti distraggo così?" E con l'indice della sua mano sinistra traccia il mio profilo, dalla mascella alla mandibola facendomi deglutire.
"Milagros.." Sospiro chiudendo gli occhi.
"No allora Milagros, dobbiamo parlare. Ti prego vestiti, che sennò non rispondo delle mie azioni."
"E se volessi che non rispondessi delle tue azioni?"
"Ti prego, dopo. Dopo facciamo tutto quello che vuoi, ora devo dirti una cosa, per favore."
La sto supplicando perché mi sta torturando.
"Eh va bene, Cirù. Mi vesto, mi vesto, così ti tranquillizzi che ti vedo piuttosto agitato" Ride lei, facendo sorridere anche me.

Si veste velocemente con dei pantaloni lunghi della tuta e una maglietta maniche corte.
Si lega i capelli disordinatamente e si siede per terra aspettando che io faccia lo stesso.
Mi siedo accanto a lei e le prendo la mano.
Lei comincia ad accarezzarla, tranquillizzandomi all'istante.
"Di che vuoi parlare Cirù?" Mi chiede lei incredibilmente calma.
"Dell'altra sera .. Cosa siamo noi? È stato solo sesso per te Milagors? Dimmelo subito così evito di starci male, anche se già male ci sto, e niente, sono il povero illuso di sempre, io Ciro Ricci che sto così, oddio cosa mi è successo." Comincio a straparlare velocemente e in ansia.
Lei mi zittisce con un bacio.
"Stai parlando assai lo sai si?"
"Si, scusa" Abbasso la testa imbarazzato.
"No, non è stato solo sesso. Sono innamorata di te anche io. Ma Cirù, ho paura .."
"Paura di che?" Le chiedo stringendole più forte la mano e accarezzandola io, stavolta.

"Cirù, io non sono una criminale. Sono qui per un errore assurdo, ma non perché io abbia commesso un reato.
La tua famiglia .."
"Ok si ho capito .. Ma io stando qui dentro, ho imparato Milagros. Il Ciro che è mafioso, non ha più voglia di fare questa vita. Mi sto perdendo gli anni più belli della mia vita, e per cosa poi? Per dare retta a mio padre?
Mio fratello me lo diceva sempre, di lasciare perdere.
Ad esempio lui non è un criminale.
Tiene solo i conti della famiglia.
Quello che si sporcava le mani ero io.
Ma Milagros, non ne ho più voglia.
Sono stanco di stare qui dentro, è parecchio tempo che sono qui e mi manca fare le cose normali.
Pensavo che la libertà non contasse granché, invece mi sono reso conto che è il bene più prezioso al mondo.
Mi sono reso conto che avrei voluto giocare con gli amici a pallone in spiaggia, invece di passare interi pomeriggi con papà, che mi insegnava a sparare.
Sai? Avevo un migliore amico oltre a Edo.
Eravamo sempre noi tre ..
Si chiamava Francesco. Aveva anche lui una famiglia come la mia e quella di Edoardo.
Poi mio padre mi ha chiesto di ucciderlo, per dei casini.
E io l'ho ascoltato, Milagros."

Nel dire ciò, mi cadono alcune lacrime sul viso.
Io non ho mai pianto, e lo sto facendo davanti a lei.
Lei si avvicina a me, e poggia il suo capo sul mio petto e mi stringe forte.
"E poi?" Sussurra.
"E poi mi sono pentito. Mi manca da morire Milagros, non avrei mai voluto farlo.
Ho dovuto. Non ho avuto scelta.
Ma ora voglio essere libere di scegliere.
Voglio vedere il mare fuori, la luce in fondo al tunnel.
Sii tu il mio mare fuori.
Stai con me.
E insegnami a essere un uomo migliore.."
Concludo il discorso, lasciandomi andare a un pianto intenso e liberatorio.

"Per tutte le volte che hai permesso alle persone sbagliate di avere il coltello dalla parte del manico;
𝚙𝚎𝚛𝚍𝚘𝚗𝚊𝚝𝚒."

"Shh, basta piangere, amore mio." Mi dice lei accarezzandomi i capelli e cercando di tranquillizzarmi.
"Cosa hai detto?"
"Amore mio." Ripete sicura lei guardandomi negli occhi.

"Ti amo.. Grazie" Le dico sincero.
"Ti amo anche io, sono contenta che tu ti sia aperto con me. Sono onorata di essere la tua fidanzata.."
"Non dirlo nemmeno per scherzo. Sono io fortunato."

Lei velocemente si posiziona a cavalcioni su di me.
E in pochissimi secondi mi abbassa i pantaloni e si abbassa i suoi, e si spinge su di me, iniziando a muoversi.

Ne abbiamo bisogno.
Ci stiamo aggrappando l'un l'altro.
Stiamo facendo l'amore, carnale e intenso.
Sincero.
Ci stiamo dicendo ti amo, per tutte le ferite che abbiamo e che dobbiamo ricucirci, insieme.
Io e lei.

All'ultima spinta si accascia su di me, ansimando e abbracciandomi fortissimo.
Comincia a piangere anche lei.

"Ti amo Ciro."

"A Noi, dedico il mare fuori.
Questa profonda, incondizionata, irrefrenabile
speranza di rinascere."

•spazio autrice•
scusate l'assenza, è che sono molto impegnata ma spero vi piaccia!
vi adoro tutti e grazie per tutti i messaggi.
siete incredibili.
i love u all, vi aspetto al prossimo capitolo!
fatemi sapere se vi piace e cosa pensate succeda nel prossimo.
instagram: @unmondodigiacomo

Tutto Può Succedere | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora