[Pov's Milagros]
Sono ancora sdraiata sul lettino, fissando il mare attraverso la finestra.
Sto in questa posizione da ore, ore e ore.
Ma non sento nulla, solo una gran voglia di tornare a quando ero bambina, a quando era un girotondo a far cascare la terra.
E ora, quella che ha un bambino dentro la pancia sono io.
Mi chiedo continuamente cosa io possa offrire a questo bambino.
Sono una detenuta, il padre è detenuto e fa parte di una famiglia schifosa."Mi dispiace.." Sussurro contro la mia pancia piatta, sfiorandola leggermente.
[Pov's Ciro]
Finalmente è giunta l'ora di cena, l'ora della rivolta.
Punto e virgola non ha capito con chi ha a che fare.
"Non stavi cambiando Cirù?" Mi rimprovera la mia coscienza, per quello che sto per fare.
"Si, e lo sono, ma ognuno difende le cose sue.""Cirù, io vado, tra cinque minuti arriva Lino che ti fa uscire, ok?"
"Mh, vabbuò"
"Ah, do agli altri le disposizioni. Ti aspettiamo tutti pronti per agire. E mi raccomando, stai attento Cirù!" Si raccomanda lui, abbracciandomi e uscendo dalla cella.Io apro il mio armadietto e cerco nel mio nascondiglio segreto la mia pistola.
Era un sacco di tempo che non la impugnavo, da quando ci ho ucciso Francesco.
Ma ora non c'è tempo per i ricordi, devo andare dalla mia fidanzata....
"Ciro, ti prego, abbassa la pistola" Sussurra punto e virgola piangendo.
È sconvolta.
"Ah si? Crè zoccl, t facc paura?" Ringhio sulla sua faccia.
"Ciro, se fai smettere questa rivolta giuro che ti lascio andare da Milagros e che non ti do provvedimenti."
"Ma com, hai sentito Eduà?" Rido interpellando il mio amico che a sua volta si mette a ridere.
"Ma come, scassi o cazz tutto il tempo e mo bastava puntarti un'arma in faccia e fai l'agnellino? Aro stann e pall c tien?" Continuo urlando, mentre gli altri fanno chiasso.
"Cirù ti ci accompagno io personalmente da Milagros se la lasci andare!" Urla il comandante, seguito da Beppe, cercando di farmi smettere.
Ma io voglio divertirmi ancora un po', così imparano.
Provano sulla loro pelle cosa vuol dire essere trattato da schifo.
Io avrò pur sbagliato, ma loro non mi hanno mai trattato civilmente.
"E crè, nu patt comandà?"
"Si, lasciala andare e non ci saranno conseguenze. E ti porto io da Milagros, personalmente. Senza manette, senza nulla. Ma lasciala andare Ciro. È na femmn, pensa a Milagros.." Mi dice il comandante con gli occhi lucidi.
D'istinto, come se fossi stato scottato, abbasso la pistola.
La faccio cadere a terra e con questo, cado anche io a terra.
È questione di pochi secondi, e mi ritrovo sommerso dalle lacrime.
"Ciro .." Sussurra la direttrice ancora spaventata.
"Direttrì, mi dispiace, veramente." Sussurro, singhiozzando.
Lei mi tira dal polso e mi fa appoggiare a lei, stringendomi forte, come se fosse una mamma.
Tutti ci guardano sorpresi.
"Lo so, non ti scusare, sono stata io stronza a non farti andare. Dopotutto, è giusto così .." Mi accarezza il viso e poi i capelli.
Piangiamo insieme.
"Mi dispiace direttrì, non la avrei mai sparata, volevo solo farle paura."
Mi sto vergognando profondamente di questa idea stupida che mi è venuta.
"Non ti preoccupare Cirù, ora vai in cella, ti lavi, ti profumi e ti fai più bello di quanto tu non sia già e Massimo ti accompagna da Milagros, okay?
Che mi ha detto Liz che deve dirti una cosa, e ti chiedo di farla ragionare." Conclude lei lasciandomi una carezza in viso e ordinando agli altri di tornare in cella.Io mi dirigo a farmi una doccia, perché sono tutto sudato.
...
[Pov's Punto e Virgola]Mi si avvicina il comandante e mi porge un bicchiere d'acqua. Sono ancora scossa per l'accaduto.
"Direttrì, ma come mai avete fatto così con Ciro?" Mi chiede lui sconvolto dal mio gesto.
E la verità è che il mio gesto, un senso lo ha.
Come quello di fare la direttrice di questo carcere.
"È una lunga storia comandà .."
"Io la voglio sapere Direttrì. Come mai è così "legata" a Ciro, da quando è arrivata qui dentro? Non fa altro che osservarlo!" Sbotta il comandante.
E dice giusto.
Io sto sempre attentissima a Ciro, e forse è il caso di raccontargli la verità.
Il comandante non è stupido ed è dal primo giorno che ha notato che ho una certa "simpatia" per Ciro.
"Sa perché sono zoppa comandante?"
"Per l'incidente no?"
"Si, ma non è stato un caso.
È stato il mio ex marito."
"Perché?" Sussurra lui.
"Avevamo un figlio, eravamo felici. Tanto felici.
E poi è arrivato un altro figlio, ma lui non lo voleva, pensando fosse femmina. Così quando è nato il mio secondo figlio, se lo è preso e ha tentato di uccidermi.
Per questo, sono qui, a fare questo lavoro."
"Non sto capendo direttrice.. Due figli? Un ex marito? Ma posso sapere meglio?"
"Non ha mai letto i giornali lei eh? Il mio ex marito si chiama Salvatore Ricci. E i miei figli Pietro e Ciro .."
Il comandante si porta una mano alla bocca incredulo.
"No.. E quindi lei è qui per sorvegliare Ciro?"
"Esatto. Non ho mai avuto modo di conoscerlo, non sapevo nemmeno come lo avesse chiamato Salvatore.
Poi però, ho fatto delle ricerche. Ho scoperto che si chiama Ciro e che stava qui, e quindi, ho insistito per essere trasferita di carcere.
Salvatore non sopportava il fatto che io fossi contro la mafia, e questo è stato un ennesimo motivo per cercare di uccidermi, oltre al togliermi i miei due figli.." Sospiro oramai in lacrime.
"Ciro non potrebbe avere mamma migliore Direttrì.. Sono sicuro che riuscirete a recuperare i rapporti."
"Lo spero Massimo, sono diciassette anni che lo cerco. E ora che l'ho trovato, non voglio perderlo."
"Ne sono sicuro, appena possibile glielo devi dire.. Ora lo vado a prendere, che sennò chi lo sente!" Accenna una risata lui, facendomi ridere di conseguenza.
Si allontana e io resto da sola.
Ho finalmente detto la verità.Mi dirigo a prendere un po' d'aria fuori e noto una macchina.
Mi avvicino per capirne di più e noto un ragazzo appoggiato sul cofano.
È Pietro.
Mi si inumidiscono gli occhi .. Sono diciassette anni che non vedo nemmeno lui.
Lui si gira, sentendosi osservato.
"Ciao, Pietro."
"Direttrì e voi che ci fate qui?"
"Prendevo un po' d'aria"
"E come mai avete le lacrime agli occhi e sembrate agitata?"
"Diciamo che tuo fratello è una testa calda .."
"Cosa ha fatto?" Chiede Pietro preoccupandosi.
"Diciamo che per amore si fa tutto no?"
Pietro capisce al volo.
"Mannacc a iss, sto uaglion non capisce che ci va la testa!"
Mi fa ridere.
Lo vedo che mi fissa e che poi apre la bocca.
"Ma direttrice scusate, come mai zoppicate?"
"Un incidente, il mio ex marito ha cercato di uccidermi."
"Anche alla mia mamma è successo questo, lo sa direttrice? Solo che non so più nulla, penso sia morta.
O almeno, papà ha sempre detto così a me e a Ciro.
Però io mi ricordo qualcosa"
"Cosa ti ricordi?" Sussurro speranzosa, che almeno nei ricordi di mio figlio maggiore,io ci sia ancora.
"Era bella, proprio come voi. Teneva gli occhi azzurri e i capelli biondi. E che litigava sempre con papà, per la brutta vita che fa."
"Avevo anche io due figli sai Pietro?"
"Davvero Direttrì? E ora?"
"Uno si ricorda abbastanza, l'altro non mi ha mai conosciuta .. Ma sono uno più bello dell'altro.. " Sussurro triste, mentre una lacrima scivola per il mio viso.
"Direttrì, come si chiamano i suoi figli? Posso aiutarvi?"
Mi chiede lui davvero commosso da quello che gli ho raccontato.
Proviamo a chiamarlo come lo chiamavo da piccolo, magari si ricorda.
"Il maggiore lo chiamavo scimmietta, il minore ho saputo da poco che si chiama Ciro, ed è un detenuto di questo IPM." Sussurro abbassando la testa.
Pietro si ammutolisce.
Rimane scioccato.
"No Direttrì.." Sussurra lui con le lacrime agli occhi e poggiando una mano sulla mia guancia.
"Si.. Pietro, si.."
"Perché non mi hai mai cercato?"
"Ho provato, Pietro.. Ma tuo padre mi ha fatta allontanare da Napoli. Non sa che sono la direttrice di questo IPM."
"Non ci credo, come faccio a crederti?" Mi dice lui utilizzando il "tu" stavolta.
"Guardami in faccia scimmia, e so anche come ti chiamavano i tuoi amichetti a scuola. Come tanto odiavi.."
"Come mi chiamavano a scuola? Se sai questo allora mi fido.."
"Ti chiamavano Pietrolino e tu venivi ogni volta a piangere da me. E io ti dicevo che il nome Pietro è il più bello del mondo, che era il nome del mio papà.. Te lo ricordi Piè? E ti ricordi quando sei venuto a dirmi che volevi un fratellino, perché tutti i tuoi amichetti lo avevano?"
"E che avevo detto che lo volevo per forza maschio, per giocare alle macchinine..." Lui mi interrompe, dicendomi questo.
"Esatto, scimmia."
In due secondi mi ritrovo tra le braccia di mio figlio che scoppia a piangere insieme a me.
"Mamma.. Mi sei mancata"
"Amore anche tu, non ho mai smesso di cercarti. Di cercarvi.."
"Mamma e ora che facciamo?" Mi chiede lui stringendomi ancora più forte.
"Intanto ti asciughi le lacrime che sta arrivando tuo fratello, che non sa niente. Non so come dirglielo.
Poi lo accompagni da Milagros e vedete di farla ragionare .. E poi ci si pensa"
"Perché farla ragionare?"
"Eh scimmia, divento nonna e tu zio .."
"Cosa?!" Urla lui incredulo.
"Shhh che tuo fratello non lo sa ancora! Me lo ha detto Liz che è in ospedale con Milagros, e che lei non vuole il bambino. Fatela ragionare e stai attento a tuo fratello, non vorrei che dovessi ascoltare il magistrato allungargli la pena, intesi?" Gli faccio un occhiolino che lui ricambia e mi da un bacio sulla guancia.
Gli accarezzo i capelli neri che ha preso dal padre.E poi si stacca.
In lontananza vediamo arrivare Massimo e Ciro.•spazio autrice•
beh, non ve lo aspettavate vero? pian piano scoprirete le storie di quasi tutti i ragazzi.
spero vi piaccia e che vi sia piaciuta la storia della direttrice.
ci vediamo al prossimo capitolo e se vi va, fatemi sapere che ne pensate!
grazie per i numerosi messaggi, siete cioccolata.
instagram: @unmondodigiacomo
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Tutto Può Succedere | Ciro Ricci
Fanfiction"tutto può succedere, l'ho capito quando giocavo da solo sull'asfalto sconnesso del rione dove sono cresciuto. se una lucertola incontrava il mio sguardo, io la catturavo, e con lei facevo tutta una serie di esperimenti per vedere come avrebbe reag...