capitolo nove

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[Pov's Milagros]

Oggi la giornata è iniziata nel migliore dei modi.
Stranamente.
Solo a mensa, a colazione, c'era un silenzio assoluto.
Come è oramai da cinque giorni.
Oggi al mio tavolo c'erano Edo, Filippo, Carmine, Nad con tutte le ragazze e anche la banda di Ciro.
Ciro invece era seduto da solo.
In religioso silenzio.
Io mi chiedo come faccia a non mostrare mai cosa sente.
Sembra così forte, invincibile.
E forse lo è davvero.

Abbiamo finito velocemente di fare colazione e dopo varie ore di lezione in classe, Beppe insieme ai sorveglianti, ci ha portato in sala comune.
Lezione di musica.
"Allora ragazzi, oggi parliamo di gusti musicali."
Si rivolge a noi Beppe, facendoci sedere per terra.
Vicino a me c'è Edo.
Ciro invece lo han fatto sedere sul divano, dato che sta pure facendo una flebo.
Continua qui all'IPM con le sue cure.
Ha gli occhi chiusi, e sta un po' sudando.
Non so che tipo di farmaco ci sia all'interno della flebo, ma vedo che gli sta facendo male.
Ma lui rimane fermo, immobile, estremamente calmo.
"Allora Milagros che genere di musica ascolti? Chi è il tuo cantante preferito?" Mi chiede Beppe risvegliandomi dai miei pensieri rivolti a Ciro.
"Non ho un cantante preferito, ma la mia canzone preferita è Che Sia Benedetta di Fiorella Mannoia."
Rispondo.

[Pov's Ciro]

Sto a lezione di musica.
O almeno, faccio finta di esserci.
Sono sul divano che faccio la flebo e faccio finta di ascoltare Beppe.
Sta parlando forse di artisti .. Boh.
Ma tanto Liberato è il migliore di tutti, quindi non mi pongo nessun tipo di problema.
Viene interpellata poi Milagros.
Beppe gli chiede che tipologia di musica ascolta e il suo cantante preferito.
Ha detto che la sua canzone preferita è Che Sia Benedetta della Mannoia.
Non l'ho mai sentita.
E poi chi se la ascolta la Mannoia?
Ma mi appunto mentalmente di sentire questa canzone, solo per lei.

Finalmente dopo un bel po' Beppe ci lascia andare.
Torniamo in cella e per oggi ci han dato il pomeriggio libero.
Possiamo fare un po' quello che più ci piace.
Siamo al cancello delle che rinchiude tutte le nostre celle.
Entrano tutti prima di me, io sono l'ultimo.
Per via delle stampelle sono più lento.
Cammino lentamente, cercando di non perdere l'equilibrio e passo davanti alla cella di Cardiotrap: lo spesino.

"Cardio" Borbotto appoggiandomi alla cella.
"We Cirù, dimmi, ti serve qualcosa?"
"Voglio un cd della Mannoia, quello dove ci sta Che Sia Benedetta, e poi un mp3 con delle cuffie."
"E che ci fai tu con la Mannoia?" Mi chiede Cardio ridendo.
"Tu fatt e sfaccimm re cazz toij. Ce la fai a procurarmeli si?" Alzo la voce.
"Si Cirù non ti preoccupare."
"Ok, grazie."
E torno nella mia cella.

Ad aspettarmi ci sono Edoardo, Pino, Pirucchio e Totò.
"Mh cre c stat tutt ca!?"
Non rispondo e mi fissano.
"Cre allò?"
"Ciro perdonalo dai.." Prende parola Totò.
"Perché dovrei?"
"T vol bene, guard cumm sta!"
In effetti voltandomi verso Edoardo, lo vedo molto diverso dal solito.
Ha delle occhiaie da spavento, gli occhi lucidi e mi sembra più magro.
"Mi ha tradito. Non doveva mettere le mani con la ragazza che piace a me."
Replico duramente.
"Cirù, ti giuro che non mi piace. È stato un caso. C'aggia fa ppe te? M manc o frat."
Lo guardo in silenzio per qualche minuto.
Edoardo evidentemente provato dal mio sguardo scoppia nuovamente a piangere.
I ragazzi lo abbracciano.
Una crepa al cuore.
Non mi sono mai reso conto di quanto fossero importanti per me i "miei".
"Eduà?" Lo richiamo sussurrando.
Lui si gira e mi guarda con le lacrime agli occhi.
"Dimmi Cirù" E gli si spezza la voce.
"Vien ca!"  E gli faccio un segno con la testa.
Lui mi si avvicina e quando è abbastanza vicino a me, lo tiro in un abbraccio.
Scoppio a piangere anche io tra le braccia di mio fratello.
Darei qualsiasi cosa purché qui con noi ci fosse anche Francesco.
Mi manca assai Francesco.
"T vogl bene Cirù.."
"Anche io Eduà, tanto. Vorrei ci fosse pure Francesco qui con noi.." Sussurro stringendolo più forte.
"O sacc Cirù .. Lui è con noi sempre. Ti guarda sempre dall'alto.." Mi sussurra lui a sua volta.
"È stata colpa mia Eduà. L'ho ucciso io.. Ho ucciso con le mie mani mio fratello.." Piango più forte, buttando fuori il mio tormento più grande.
"Cirù.." Lui mi accarezza la testa, cercando di farmi calmare.
Si uniscono gli altri in un abbraccio di gruppo.
Quanto mi mancavano i miei amici.

I ragazzi ci lasciano e rimaniamo solo io ed Edoardo.
Io mi stendo sul suo letto.
Edo si stende con me.
Come la prima volta che è arrivati in carcere.
Quella sera aveva paura.
E aveva dormito con me.
Come due fratelli.
"E stai tranquillo Cirù, si risolve tutto." Mi dice sicuro lui.
E poi il sonno vince su tutti e due.
Permettendoci la pennichella pomeridiana.

"Come due anelli, più che fratelli .."

•spazio autrice•
spero vi piaccia! love u all.
instagram: @unmondodigiacomooo

Tutto Può Succedere | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora