capitolo venticinque

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[Pov's Milagros]

In questo momento ci troviamo di fronte alla cancellata grigia del cimitero.
C'è Ciro accanto a me che ha il volto scuro, dal tragitto della macchina fino a qui.
È teso, agitato, anche se cerca di non farlo vedere.
Tiene le braccia incrociate e continua a fissare la cancellata, ma non si muove.

"Amò, che facciamo, entriamo?" Gli sussurro piano, per confortarlo.
Lui non mi risponde, ma entra a passo spedito, lasciandomi indietro.
Lo seguo e vedo che dopo un paio di isolati si ferma.
E che invece di avvicinarsi, fa un passo indietro.
Mi avvicino e metto un braccio sulla sua schiena, a mo di conforto.
Ciro continua a fissare inerme la tomba di fronte ai nostri occhi.
Stringe la mascella, ma lo vedo che è sul punto di piangere.
Gli accarezzo la schiena, cercando di affrontare tranquillo, ma la verità è che tranquilli in questi casi non si può stare.

"Amò, avvicinati .. Non ti fa niente e vedrai che starai meglio" Lo incoraggiò ad avvicinarsi a quello che era il suo migliore amico.
Lui si avvicina e continua a guardare la foto poggiata sul marmo della lapide.
"Amore, prova a parlargli.. E poi gli metti i fiori." Sussurro io, con un mazzo di girasoli in mano.
"Francè .. Mi dispiace" Non finisce la frase che scoppia a piangere.
Faccio per avvicinarmi, ma lui si siede sulla tomba del suo migliore amico e continua a piangere e urlare, abbracciato alla lapide.
Sento le lacrime bagnare anche il mio di viso, ma in questi momenti non si può fare altro che sfogarsi, così.

Mi dispiace infinitamente vedere Ciro soffrire così, ma è giusto.
Il dolore fa bene e lo aiuterà sicuramente a crescere.
Passa una mezz'ora e Ciro è ancora che piange.
Che continua a sussurrare frasi sconnesse.
Che si aggrappa al marmo, cercando di ritrovare il suo migliore amico.
Ad un certo punto, noto una figura arrivare, incappucciata.
La persona mi fa segno di stare in silenzio e io spaventata, obbedisco.
[Pov's Ciro]
"Non so cosa darei per riaverti con me Francè.." Urlo continuando a piangere, immerso nel suo dolore.
"Ah si?" Mi interrompe la voce di una persona.
Mi volto di scatto e noto la figura incappucciata.
"Che vuoi? Chi sei?" Gli chiedo io impanicato e con ancora le lacrime agli occhi.
"Crè Cirù nun t arricuord ra voc e fratt?  Ah no fors agg ric ro cumpagn tuoij" La persona misteriosa si avvicina a me, facendomi indietreggiare spaventato.
"Pcchè cerm lasciat accussí no?  Nun erm chiú frat ma cumpagn.. over?" Mi urla la voce, togliendosi il cappuccio.
Sbianco in faccia.
Non so cosa dire, né cosa fare.
"Francè .." Sussurro tutto sconvolto.
"Eh crè Cirù, non sei contento di vedermi?"
"Non ci credo. Ma tu sei qui dentro, morto, e io ti ho ucciso!" Mi sento mancare l'aria e la terra sotto i piedi.
Mi sento sempre peggio, come se non riuscissi a respirare.
Milagros mi si avvicina e mi sorregge, perché non sento le gambe.
Francesco mi si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla.
A quel contatto io non riesco più a respirare, mi sento malissimo.

[Pov's Francesco]
Vedo Ciro che sta male. Sono ritornati i suoi soliti attacchi di panico.
Non pensavo di farlo spaventare così tanto.
La ragazza affianco a lui mi guarda spaventata e mi chiede cosa possiamo fare per aiutarlo.
Io le dico di stare tranquilla, che so come gestire gli attacchi di panico di Ciro.
Lo faccio sedere sulla mia finta tomba e gli stringo la mano sulla spalla.
"Oh Cirù, song ij, è tutto apposto. Stai tranquillo.
Ci sono io con te." Gli sussurro parecchie volte, prima che lui riesca a riprendersi.
"Ma com'è possibile?"Mi chiede lui dopo un bel po'.
"Cirù mi dispiace, mi dispiace che tu stia all'IPM. È stata tutta una trappola di tuo padre.. Io lo sapevo che quel giorno avresti dovuto ammazzarmi. Avevo il giubbotto antiproiettile sotto e ho fatto finta di morire, per non essere ucciso veramente. Mi dispiace Cirù.. Tantissimo."
Lo guardo in faccia, lui mi guarda in faccia.
"Eh crè, fratm, so brutto? Non mi abbracci? Non ti piaccio più?" Gli chiedo ironicamente.
Ciro mi abbraccia fortissimo e lo sento piangere su di me.
"No fratm, non piangere. Basta piangere" Gli sussurro cullandolo, per tutti i momenti che siamo dovuti stare separati.
"Mi sei mancato, Francè, davvero. Non volevo, scusami."
"Non ti preoccupare, ho sbagliato anche io Cirù."
"Ma cosa hai fatto in quest'anno e mezzo che hai finto la tua morte?"
"Ti ho osservato Cirù, sapevo tutto quello che facevi. E poi ho fatto qualche lavoretto. Ora faccio il barbiere sai?" Gli sorrido contento, di essermi tolto dal giro malavitoso della mia famiglia.
"Che bello, Francè, sono stra contento per te! Ti presento Milagros, la mia fidanzata e madre di mio figlio."
"Piacere, sono Francesco" Le dico allungandole la mano e poi stringendogliela.
"Come madre?" Continuo dopo, ripensando a quello che mi ha detto il mio migliore amico.
"Eh si Francè, è incinta."
"Congratulazioni ragazzi, divento zio!" Urlo abbracciando prima lei e poi lui, soffermandomici di più.
"Sono così orgoglioso di te, fratm!"
"Anch'io Francè, anch'io.."

•spazio autrice•
ok vi do il consenso di uccidermi se volete, ma io vi ho voluto sempre tanto tanto tanto bene.
spero vi piaccia, un bacio e al prossimo!
love u all.
instagram: @unmondodigiacomo

Tutto Può Succedere | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora