capitolo ventiquattro

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[Pov's Ciro]

Vedo Milagros seduta e girata di spalle, mentre osserva il mare e subito perdo un battito.
Mi è mancata da morire.
È bella lo stesso, più bella che mai.

Faccio cenno a Liz con la testa di andarsene e lei comunica a Milagros che sono io.
Milagros le risponde che non vuole vedermi, né parlare, ma non mi faccio intimorire da questa cosa.
"Cirù faij l'omm" Mi ripeto nella testa, cercando di calmarmi per non dirle nulla che possa ferirla.
Dopotutto, è solo spaventata. Ne sono sicuro.

Liz esce dalla stanza, chiudendoci a chiave e ci lascia soli.
Mi avvicino alla finestra e mi appoggio contro il muro a braccia conserte.
La guardo, ma non mi rivolge né uno sguardo, né una parola.
"Crè pccrè, non si saluta il tuo fidanzato?" Accenno un sorriso, trattenendo la voglia anche ho di urlarle in faccia che sta facendo la cretina.
Che le cose si fanno in due, e che non si toglierà mai mio figlio dalla pancia, a costo di crescermelo da solo.
"Ciao." Mi risponde lei molto fredda.
"Non mi devi dire niente Milagros? Che ti hanno detto i medici? Come mai sei stata male qualche giorno fa? Ti hanno fatto le analisi?" Comincio a chiederle, facendo finta di nulla e di non sapere che è incinta.
"Non mi hanno detto niente, solo che è stress."
Sorrido, perché so perfettamente che mi sta mentendo.
"Mh, si? E da cosa è dovuto questo stress?"
Mi avvicino a lei poggiando le braccia ai lati del suo corpo, e sfiorandole le labbra con le mie.
"A niente." Risponde lei insicura, forse dalla mia vicinanza.
"Milagros, non devi davvero dirmi niente?" Soffio sulle sue labbra e mi sposto con il viso sul suo collo, lasciandole una scia di baci e cominciando una tortura lenta.
La vedo che sobbalza e freme ad ogni mio tocco.
Vedo che mi prende il viso tra le mani e cerca di baciarmi, ma non glielo permetto.
"Mi vuoi?" Le chiedo facendo un sorriso stronzo.
"Troppo .." Mi risponde lei chiudendo gli occhi e ansimando piano.
"Ah si? E allora devi volere pure mio figlio!" Mi stacco bruscamente da lei, non dandole le attenzioni che mi  richiede.
Lei mi guarda male e scontenta per le mie non attenzioni.
"Non lo voglio." Ribatte lei convinta, ma con le lacrime agli occhi.
"Milagros, non ci credi manco tu. Perché stai piangendo allora?"
Lei non mi risponde, ma abbassa la testa e le lacrime continuano a rigarle il viso.
Mi accovaccio sulle ginocchia e le alzo il viso.
"Amò perché piangi?"
"Ciro, che cosa posso offrire a questo bambino? Sono una detenuta, tu sei un detenuto, non abbiamo un lavoro.. Come facciamo?" Lo sapevo che la sua era solo preoccupazione.
"Non ti preoccupare amò, c pens ij. Ci aiuta Pietro, mia mamma.."
"Tua mamma? Ma non era morta?"
Le spiego velocemente la storia e lei mi abbraccia contenta.
"Milagros, io sono follemente innamorato di te. Ma non ti permetterò mai di toglierti mio figlio dalla pancia, hai capito? Non mettermi nella condizione di scegliere chi dei due tenere." La guardo negli occhi, con la voce ferma ma tranquilla.
Deve capire che io voglio essere padre.
"Tu davvero lo vuoi questo bambino?" Mi chiede lei insicura e piangendo ancora, cominciano bene gli sbalzi d'umore della gravidanza.
"Certo ciù ciù, davvero. Già sono innamorato di questo fagiolino e non vedo l'ora di tenerlo tra le braccia! Voglio essere un bravo papà, siccome io non ho avuto un buon esempio."
Lei si sporge per baciarmi e finalmente la accontento,  accarezzandole la guancia.
"Cirù..." Mi sfiora con la mano il cavallo dei pantaloni.
"Mh?" Le chiedo io alzando la testa. Chiaramente ho capito le sue intenzioni, ma voglio sentirmelo dire.
"Dai.." Sussurra rossa in viso ed enormemente imbarazzata.
"Crè ciù ciù, ti vergogni? Che vuoi?" Le chiedo sorridendo e sfidandola.
"Voglio fare l'amore con il mio futuro marito e padre di mio figlio." Ribatte convinta guardandomi negli occhi.
"Cosa hai detto? Futuro marito?" Sorrido io.
"Eh che ti pensi? Che mi lasci sola con un bambino? No.
Tu diventerai mio marito, sei obbligato. Non ti condivido con nessun'altra!"
Mi da un bacio sul collo e me lo morsica appena.

Sto per ricambiare, ma non mi lascia modo di poter comandare oggi.
Si gira facendomi sedere e successivamente sdraiare sul lettino e si mette sopra di me.
Mamma mia quanto impazzisco quando la ragazza mia prende l'iniziativa.
Si sporge nuovamente e mi accarezza la guancia ruvida, dal mio accenno di barba.
Ci poggia un bacio leggero sopra e poi si sposta sul mio collo, dove mi lascia dei succhiotti.
Altra cosa che mi da fastidio, ma se la fa lei, non mi importa.
Chiudo gli occhi beandomi del suo tocco delicato che mi fa sentire amato, e lei mi solleva la maglia, lasciandomi poi a torso nudo.
Mi lascia un bacio sul petto, dove ci sta il cuore e come reazione, mi vengono dei brividi.
Non riesco a trattenermi, e lei lo nota a sorride soddisfatta, che la causa dei miei brividi sia lei.

Poi si toglie la maglia da sola, nonostante il mio disappunto perché non mi fa collaborare.
"Crè ciù ciù, oggi vuoi comandare tu?" Le sorrido.
"Non mi pare ti dispiaccia no?"
"Ma non avevi detto che non volevi vedermi?"
"Avevo paura della tua reazione e poi Cirù, ti sembra il momento di parlare? Sei un rovina momenti lo sai, si?"
E mi fa ridere.
Non ho mai riso così tanto da quando c'è lei con me.
Porta una mano sul cavallo dei miei pantaloni e lentamente mi sfila sia i boxer che i pantaloni e velocemente si mette sopra di me, facendomi ansimare.
"Ciù ciù, sto scomodo" Sussurro con la voce roca.
Lei capisce e si sposta, per farmi mettere sopra di lei.
Mi appoggio con le braccia accanto al suo viso, cercando di non pesarle ed entro velocemente in lei.
Vado piano, perché ho paura per il mio fagiolino.
"Amore, di più" Mi supplica lei, ma tengo paura per il bambino.
"Ciù ciù sei incinta, sei sicura si possa?" Chiedo impaurito.
"Ma che sei scemo? Non fai male al bambino, non senti i telegiornali?" Mi risponde lei ridendo e facendomi sentire stupido per la mia paura.

Dopo poche spinte, arriviamo entrambi al punto di non ritorno e io subito mi tolgo da lei, per non pesarle e lasciarmi cadere sul lettino.
La stringo forte a me e poggio una mano sul suo ventre ancora piatto.
"Vit e papà, già t'amm" Sussurro accarezzandole il ventre.
La vedo sorridere e che mi prende la mano, per poi baciarmela.
"Sei contento eh?"
"Tantissimo ciù ciù.. Amo i bambini e ho sempre voluto averne uno mio. Il campione di papà!" Ribatto tutto fiero.
"Amore vedi che può essere femmina eh.."
"No ciù ciù me lo sento, è un Ricci maschio.
Francesco Ricci.."
Sussurro con la voce un po' strozzata, pensando a Francesco.
Mi manca tantissimo e pagherei oro per poterlo riavere indietro.
"È sempre con te, lo sai.. E se ti può far star tranquillo chiamarlo Francesco, che Francesco sia! Mi piace. Suona bene Francesco Ricci" Mi dice lei sorridendomi e accarezzandomi la mano che tengo ancora appoggiata sul suo ventre.
Lo sapevo che mi avrebbe capito.
"Vorrei andare a trovarlo, ciù ciù .."
"Stasera prima di tornare in IPM chiediamo a Pietro se ci accompagna, che dici?"
"E tu verresti con me?"
"Non ti lascio da solo, mai."
E mi da un bacio sulla tempia, accarezzandomi i capelli.

Sono così fortunato di una donna così e sono così contento che abbia deciso di tenere il nostro bambino.
Mi giro verso la finestra, osservando il mare e noto che uno spiraglio di sole fa capolino.
So che è lui.
"Spero tu sia fiero di me, Francè .. Mi manchi assai .." Penso nella mente, osservando quel raggio di sole che si sposta e mi finisce negli occhi.
È lui.
Lo so.
E mi manca, immensamente.

•spazio autrice•
spero vi piaccia e come al solito fatemi sapere.
vi aspetto al prossimo capitolo!
love u all e grazie per i messaggi.
instagram: @unmondodigiacomo

Tutto Può Succedere | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora