capitolo quattordici

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[Pov's Milagros]

Poco dopo che Ciro si è allontanato per rientrare nel dormitorio insieme agli altri, per fare la doccia, il comandante viene a prendere il resto dei maschi, per portarli nel dormitorio.

Da noi viene Liz che ci porta in dormitorio.
In dormitorio ci aspetta la direttrice, o meglio, punto e virgola, per via di come cammina.
"Ragazze, sono qui per dirvi che ho pensato ad una serata un po' diversa per stasera. Siccome dite che sono severa, mi sono affidata alle parole di Liz e per stasera ho organizzato una "sfilata" .
In sala comune, verrà allestita una passerella, e voi ragazze parteciperete! I maschi voteranno e chi vincerà, potrà mangiare cosa vorrà, domani sera a cena."
Conclude la direttrice ridendo.
Si scatenano gli applausi di tutte, contente di poter truccarsi e fare un po' di show.

"Amò adda fa murì a Ciro." Mi sorride Nad sussurrandomi all'orecchio.
"Ci puoi giurare Nad, deve guardare solo me. Vedrai. Però mi devi aiutare!"
"E certo amò! U uaglion adda restà accussì!" Ride Nad facendo una faccia stupita, imitando Ciro.

Il pomeriggio noi femmine lo dedichiamo ai preparativi.
Anche la direttrice si fa fare i capelli e truccare da noi, per l'occasione.
La direttrice ci ha fatto arrivare in sala comune dei vestiti che possiamo usare per la sfilata.
Sono tantissimi, veramente splendidi.

[Pov's Ciro]

"Eduà ma cre sto caos?" Chiedo ad Edoardo sentendo dei rumori arrivare dalla sala comune.
"Ma che ne so Cirù, staranno facendo dei lavori no?"
"Mh, va a chiamare Lino, che voglio sapere tutto!"
Edo obbedisce, ed esce dalla cella per andare a cercare Lino.

Io mi arrampico sul davanzale, per poi sedermi, ad osservare il mio amato mare.
Mi immergo nei miei pensieri, pensando alla notte con Milagros e mi spunta un sorriso.
È stata la notte più bella della mia vita, sono innamorato pazzo di questa ragazza.
Non mi è mai capitato di sentirmi così bene con una persona.
Mi fa sentire bene.
Ho voglia di migliorare ed essere un uomo migliore.
Per lei.
Sono talmente preso da lei che non do nemmeno più il tormento al chiattillo e alla pecora.
Il chiattillo infatti sembra molto più sereno e rilassato, e mi fa piacere vederlo così.
Dopotutto non è un criminale.
"Ma c staij ricenn Cirù?Se ti sente tuo padre ..." Mi rimprovera la mia mente.
"Patrm adda fnì e cagà o cazz! Ij non sono comm a iss!" Mi rispondo da solo.
"Ah davvero Cirù? E Francesco si è ucciso da solo?"
"Basta. Basta rimproverarmi per un errore che ho fatto.
Che dovevo fare? Non ho avuto scelta, sennò motivo io! Tu che avresti fatto eh?"
Ho un bisogno urgente di fumare, ma non ho le sigarette e soprattutto sto cercando di smettere per via dei malesseri che avevo avuto.
Quindi scendo dal davanzale e comincio a camminare nervosamente per la cella, facendo avanti e indietro, aspettando il ritorno di Edo con Lino.

"Eccomi Cirù!" Esclama Edoardo entrando in cella e facendo passare Lino.
"Linù cre tutt sto casino?"
"Eh Cirù per stasera la direttrice ha organizzato una serata un po' diversa dal solito."
"Mh, del tipo?" Chiedo incrociando le braccia al petto e osservandolo.
"Una sfilata. Le ragazze sfileranno e voi maschi darete i voti, chi vince, come premio domani sera può ordinare cosa vuole per cena."
"Mh e partecipa pure Milagros?"
"Eh certo Cirù, fa parte delle femmine pure lei."
"Okay, e senti, hai visto come si vestono e come si sono preparate?"
"No Cirù, la direttrice ci tiene a debita distanza a noi guardie maschi, dice che sarà una sorpresa per tutti."
"Mh vabbuò, vattene mo."
E Lino si allontana lasciando me ed Edo da soli.

"Non vedo l'ora di vedere Teresa." Interrompe il silenzio Edo, tutto contento.
"Io spero che Milagros non esageri .. Non vorrei fare tarantelle perché la guardano tutti .."
"Ma va Cirù, o sann tutt c a uaglion è roba tua"
"Non è la mia ragazza, Edo.." Sospiro.
"Lo sarà presto però! Non ne avete ancora parlato?"
"No Eduà, ancora non abbiamo parlato di nulla."
"Tranquill Cirù, vedrai che chiarite tutto."

Il pomeriggio è volato, io ed Edo abbiamo fatto alcune partite a briscola con Pirucchio, Totò e Pino e poi ci siamo fatti la doccia.
Io sono tornato a farmi aggiustare i capelli da Gigi, finalmente e mi sembra di essere tornato il solito Ciro.
O quasi.
Perché il Ciro di prima era apatico, pensava solo al voler rendere contento il padre.
Ciro ora, vuole solo essere amato.
E non vede l'ora di vedere Milagros.

A cena ci han fatto cenare in cella, perché la mensa era occupata dalle ragazze, nei loro preparativi, siccome la sala comune la stavano allestendo Gennaro, Lino e il comandante.

E devo dire che è stato bellissimo cenare sul letto, non mi è mai capitato di farlo, da bambino.
Papà non me lo permetteva.
Sono cresciuto tra tavolate immense, piene di gente vestita con giacca e cravatta e posate d'argento.
Sempre composto, mai in disordine.
Mi sono perso tantissime cose dell'infanzia.
Ad esempio questa.
Il mangiare schifezze, era sostituito da pesce crudo, caviale e champagne quasi tutte le sere.
Non ho mai avuto nessuno che mi leggesse la favola della buonanotte quando ero piccolo, se non Pietro qualche volta, quando papà era in giro per affari e non poteva vederci.
Perché sennò eravamo il disonore della famiglia.
Sono cresciuto nel lusso, è vero.
Ma non ho mai avuto una mamma, una presenza femminile che mi insegnasse come comportarmi.
La persona più vicina a una "mamma" che ho avuto è stato Pietro, mio fratello.
Pietro è la "mente" di papà, tiene i conti e i calcoli di famiglia. A scuola faceva ragioneria, ed è veramente intelligente. Sa fare un sacco di cose, sa cucinare (e se non fosse per lui io e papà morivamo di fame, quando non ordinavamo dal ristorante o ci recavamo proprio al ristorante per pranzare/cenare.)
E io sono cresciuto così.
E tutto può succedere.

"Tutto può succedere, l'ho capito quando giocavo da solo sull'asfalto sconnesso del rione dove
sono cresciuto.
se una lucertola incontrava il mio sguardo, io la catturavo, e con lei facevo tutta una serie di esperimenti per vedere come avrebbe reagito.
la mettevo in un barattolo al sole o al freddo del frigorifero, oppure in una delle pozzanghere che sotto casa mia non si asciugano mai, per vedere se nuotava.
a volte la lucertola moriva, ma se sopravviveva, la lasciavo libera di andare.
𝒎𝒊 𝒆̀ 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒖𝒏 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐, 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒄𝒆𝒓𝒕𝒐𝒍𝒂, 𝒂𝒗𝒓𝒆𝒊 𝒑𝒐𝒕𝒖𝒕𝒐 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒐."

•spazio autrice•
spero vi piaccia e se vi va fatemi sapere come sempre cosa ne pensate/come continua secondo voi.
vi aspetto al prossimo! love u all.
grazie assai dei messaggi che mi mandate sempre.
instagram: @unmondodigiacomo

Tutto Può Succedere | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora