capitolo diciotto

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[Pov's Ciro]

Ho dato la buonanotte a Milagros, ma non riesco a chiudere occhio stanotte.
Sono tormentato da pensieri.
Anzi, in realtà è solo uno il mio tormento principale: quello che mi ha detto lei.
Che ha paura, che non le piace la situazione da cui provengo, e questa cosa mi porta molto a riflettere.
Dopotutto, a chi piacerebbe un ragazzo mafioso?
Mi chiedo che vita potrei offrire un giorno ai miei futuri figli, semmai ne avrò, se continuo ad ascoltare mio padre.

"Crè Cirù non dormi?" Edo si sveglia e si avvicina al davanzale dove sono seduto.
Poi si arrampica, e si siede anche lui vicino a me.
"Ti si sentono le rotelle del cervello che girano da kilometri di distanza, che succede Cirù? Tu non perdi mai il sonno per nulla!"
"Eh Eduà, sto pensando alla mia vita, a Milagros .."
"Che c'entra ora Milagros?"
"È la mia fidanzata, Edo. Prima ero con lei, solo che tu dormivi e non mi hai sentito rientrare."
"Che bello fratello! Sono proprio contento per te.. Ma sti capelli?" Dice notando i miei capelli naturali, mossi.
"Eh, le donne.."
"Stai bene fratm, davvero! Molto meglio così"
"Già.."
"Ma vabbuò, me lo dici a cosa stavi pensando sulla tua vita?"
"Eh che Milagros ha paura di me, o meglio, della mia famiglia. E che io mi sono stufato Eduà, ma che me ne fotte a me di comandare tutta Napoli, se poi sono solo? Triste? Senza progetti? Ma solo vivendo alla giornata,
che me ne fotte a me Eduà?"
Lui mi guarda negli occhi, e successivamente abbassa lo sguardo.
Non sa cosa rispondermi.
"Crè non mi rispondi?"
"Non so cosa dire Ciro... Penso che tu abbia ragione, anche io da giorni sto pensando a questo.
Ma che ci frega di rimanere chiusi per tutta la vita o venire ammazzati? Per cosa poi? Per mafia, soldi o droga? Cirù, io mi sto rendendo conto che la vita da mafioso non la voglio fare. Non voglio rimanere chiuso per tutta la vita e perdermi ancora più cose di quante già io non ne abbia perse. Voglio stare con Teresa, avere un bambino con lei un giorno e sposarmela. Poi andare a faticare, e fare una vita normale.
Ma soprattutto, non voglio ritrovarmi un giorno con una pallottola in fronte, Cirù.
Ho capito stando qua dentro che io voglio essere libero di scegliere.
Che mi merito un'opportunità per dimostrare che posso essere una brava persona, capisci?"
Mi dice lui con le lacrime agli occhi.
Lo abbraccio e lo sento piangere.
"Hai ragione Eduà, ma che abbiamo combinato? Ci servivano due donne per farci mettere la testa a posto eh?"
Gli dico ridendo.
"Eh Cirù, le donne.. Guarda come ti sei conciato per Milagros!" Ride lui indicando i miei capelli.
"Ma se hai detto che stavo bene!"
"Si, stai bene, ma tu fissatissimo con i capelli ti sei fatto "sottomettere" da una donna.. E che è successo?"
"Eh, che mi sono innamorato Eduà. E ti giuro, che mi sento bene. Sono felice, pur stando in un carcere, perché c'è lei che mi ama. Che crede in me.
Le ho chiesto di aiutarmi a diventare una brava persona.
E lei mi ha detto che non mi lascia da solo.
Che devo voler di più Eduà? Devo solo dire a Pietro che non mi devono cercare. Che io voglio fare la mia vita in pace."
"Io vengo con te fratm, sto anche io sempre con te!"
"Mio fratello da sempre." Sorrido e lo abbraccio nuovamente.

"Vabbuò mo possiamo dormire?" Interrompe il momento Edo.
"Mamma mia che dormiglione che sei, vedi che poi non pigli pesci!" Rido da solo alle mie battute.
"Si, vabbuò come vuoi Cirù, ma io ho sonno, quindi buonanotte."
Scende dal davanzale, e poi lo seguo anche io e ci sdraiamo sui nostri letti.
"Buonanotte Eduà, sei il migliore amico che potessi mai desiderare."
"Buonanotte Cirù, sij o core mij."

E finalmente, rincuorato da Edo, riesco a chiudere gli occhi.

[Pov's Milagros]

Mi sveglio di soprassalto a causa di un incubo.
Rivolgo lo sguardo verso la finestra e vedo che è ancora buio, quindi che non devo alzarmi.

Ho sognato che Ciro veniva ucciso davanti ai miei occhi.
Penso di aver pianto nel sogno, e portandomi le mani verso il mio viso, noto che effettivamente è così.
Mi decido quindi ad alzarmi e mettermi seduta al davanzale, ad osservare un po' il mare.
Ciro lo ama tantissimo, il mare.
È proprio innamorato al massimo di quella distesa di acqua, che lo fa stare tranquillo.
Spero che tranquillizzi anche me, come fa con lui.

"Amò ma c c faij assettat li?" Silvia si è svegliata e si avvicina a me.
"Niente amò, ho fatto un brutto sogno.."
Evidentemente ho la faccia talmente sconvolta che anche lei si preoccupa.
"E c hai sognato amò?"
"Ciro morto.. "
"No amò stai tranquilla, Ciro sta bene ed è in cella.
Sai che facciamo? Vado una secondo in bagno e poi ti dico la mia idea vabbuò?"
"Si va bene."
"Me lo fai un sorriso però?"
Le sorrido rincuorata e la aspetto mentre lei va in bagno.

Dopo qualche minuto Silvia torna dal bagno e si siede sul davanzale, vicino a me.

"Sai che possiamo fare?" Mi dice lei tutta sorridente.
"Dimmi amò." Le rispondono ancora sconvolta dal sogno.
"Io sono la spesina, perché non fai un regalo a Ciro? Così lo svegli bene?"
"È una bellissima idea amò, davvero. Ci stavo pensando anche io .. Ma cosa potrei regalargli? Ciro ha tutto!"
"Un regalo simbolico amò, Ciro avrà pure tutto .. Ma non ha mai avuto affetto, quindi secondo me dovresti pensare su questa linea."

Rifletto qualche minuto e mi viene in mente un'idea geniale.
"Ci sono!"
"Dimmi amò!"
"Riusciresti a farmi arrivare un barattolo di vetro, abbastanza capiente?"
"Tipo quelli dove si mette il te e le ragazze lo bevono con la cannuccia?"
"Si amò, esatto! E a quello vorrei aggiungerci la colazione da fargli arrivare in cella."
"Vediamo di riuscirci per domani mattina!"
Silvia si mette subito a fare l'ordine e io con il cellulare che mi aveva dato Pietro, faccio partire la telefonata.

"Pietro?"
"Mh, ma chi è?" Mi risponde lui assonnato, e noto che sono le due di mattina.
"Pietro, sono io Milagros, la fidanzata di tuo fratello.. Non ricordi?"
"Ah si, Milagros ciao, dimmi! Ma che succede? Sono le due di mattina.. Ciro sta male?" Mi chiede leggermente apprensivo.
"No, tranquillo, mi servirebbe che mi facessi un favore però."
"Ja ric, sorm!"
"Silvia mi ha fatto un ordine e tra poco sarà disponibile, tipo verso le quattro di mattina. Tu dovresti venire qui, senza dire niente a nessuno e aiutarmi."
"A fare che? E che tipo di ordine?"
"Il mio ordine è un barattolo, tu devi riempirlo di acqua di mare e dentro metterci delle pietre e conchiglie. Poi mi devi prendere la colazione."
Pietro fortunatamente non fa domande.
"Okay va bene, cosa vuoi per colazione?"
"Mh, non è che mi diresti cosa preferisce Ciro per colazione?" Chiedo imbarazzata, perché non so nemmeno se preferisce il cioccolato piuttosto che la crema, pistacchio, ricotta e chi più ne ha, ne metta.
"Ahhh, ora capisco! Vuoi fare una sorpresa a Ciro!" Urla lui al telefono.
"Pietro cosa urli? Sono le due di mattina!"
"Si, scusa. È che Ciro sarà molto contento. E sono  anche io molto contento di averti in famiglia.
Comunque va matto per il cornetto al cioccolato, con la cioccolata bianca calda e panna."
"La cioccolata bianca calda?" Chiedo io un po' schifata.
"Si."
"Ma che schifo, è dolcissima!"
"Eh che ti devo dire, mio fratello ha gusti strani.
Però non lo mangia sempre eh, mangia sempre molto sano, solo che quando era fuori dal carcere e andavamo al suo bar preferito, lo prendeva sempre. Ne va matto.
Ora è più di un anno e mezzo che non mangia queste cose!" Sospira Pietro, con un tono di voce strano.. Sicuro, gli manca il fratello.
"Ok, va bene. Prendigli la sua colazione preferita e quando arrivi qui, ti faccio scendere con la corda il barattolo così tu puoi riempirlo di acqua di mare, pietre e conchiglie.
Hai capito bene?"
"Sisi, agg capit, c vrim arop!"
"Si va bene, poi ti do i soldi."
"Ma smettila, a dopo Milagros!"
E chiude la chiamata.

Sono così felice, e spero di farlo felice.

•spazio autrice•
scusate il capitolo un po' di passaggio, ma scoprirete più avanti meglio tutto.
spero vi piaccia! e grazie mille per tutti  i messaggi che mi mandate.
love u all.
instagram: @unmondodigiacomo

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