capitolo ventisette

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Pov's Milagros

Io e Nad ci dirigiamo verso la mensa, agitate e innervosite dalla situazione.
Mi sento il cuore in gola, e non nego di avere paura.
Mi sento come se stesse succedendo qualcosa di grave, come un sesto senso che mi preannuncia che a breve, ci saranno feriti.

Nad entra per prima in mensa ed io la seguo, con l'affanno in gola e lasciando una carezza veloce al mio pancino.
La scena che si presenta di fronte ai nostri occhi è angosciante.
Pino con un coltello in mano, sopra a Filippo che piangendo, cerca di toglierselo di dosso.
Sono tutti intorno a loro, tranne Ciro, Edoardo e Totò, che non so dove siano.
Eppure prima Ciro mi ha detto che stava raggiungendo Filippo in mensa, per aiutarlo.
Sono spaventata.
C'è gente che urla, le guardie che cercano invano di ristabilire l'ordine.
È un delirio, e sono terribilmente in ansia per il chiattillo.

"Crè Pinù, te la prendi con il chiattillo?"
Una voce, la sua voce spunta alle mie spalle.
Mi volto e vedo Ciro, è su di giri, profondamente arrabbiato e ha uno sguardo che fa paura.
Pino si gira e rivolge lo sguardo verso di Ciro.
Si incontrano i loro sguardi, scuro contro chiaro.
Sono uno contro l'altro.
Fuoco contro Gelo.
"Piezz e merd, nun erm cumpagn ij e te?" Pino si rivolge così a Ciro.
"Si ma po è decis e fa o Strunz, e ij che è strunz nun c stong. Voglij diventà na person miglior, e tu nun faij part e chell person ca m ponn aiutà!" Ribatte il mio ragazzo, innervosito.
Non si muove e rimane fermo, con le braccia incrociate al petto.
Mentre Pino lentamente si toglie dal corpo inerme e in panico totale del chiattillo, e poi si avvicina lentamente a Ciro.

"Tu si semb o stess Ciro, nun cagn maij, fidat, to dic ij. Riman semb chill senz pall." Ringhia Pino, continuando a guardarlo fisso negli occhi, sfidandolo.
"Ah si? E vien cca a mo dicr, pigliatell co me, no comm o chiattill" Ciro controbatte, cercando di non perdere la calma e non fare azioni di cui potrebbe pentirsi.
"Che sta succedendo qui?!" Esclama la direttrice spaventata e con le lacrime agli occhi.
"Direttrì, siete venuta pure voi a vedere lo spettacolo di come ucciderò vostro figlio e il chiattillo?"
Pino le sorride, irriverente.
"Pino, non fare cavolate! Cosa vuoi in cambio per far finire tutto questo macello?"
"Direttrì, come siete civili, io non voglio niente in cambio, se non vendetta per avermi messo da parte.
L'unico c tien e pall cca dint song ij!"
Continua ad urlare lui, con il sangue negli occhi.
C'è un silenzio incredibile in mensa, sono tutti spaventati.
Tutti meno che Ciro, che è fin troppo tranquillo.

Non mi spiego il suo stato di calma, ma penso che sappia cosa fare.
Sa come calmare Pino, o almeno, lo spero.
"Pinù, basta così, stai esagerando!"

Pino si avvicina di scatto a Ciro e lo prende dal collo, e prima che lui possa reagire, gli conficca il coltello nel
petto.
Urlo.
Urlo.
Urlo.
Mi manca il fiato in gola, mentre Ciro si accascia a terra ed Edoardo subito lo soccorre.
Pino viene prelevato dal comandante, che finalmente è riuscito ad entrare in mensa e viene portato fuori, alle macchine della polizia

Mi scorre tutto davanti agli occhi.
I momenti con Ciro, la litigata del primo giorno e il fatto che ora Francesco sia nella mia pancia.

Ed è tutto un attimo, è tutto un attimo prima di non vedere più nulla.
Il silenzio si impossessa di me e forse anche di Ciro.
Non mi ricordo nulla.
Non sento più nulla, se non un silenzio assordante.

"Perché con te ho imparato che felici lo si è senza un miracolo
Con te guardare dalla stessa parte
Era già quello uno spettacolo
E poi ho capito che dorme di meno chi ama un po' di più
Mi tengo certi brividi alla schiena
Perché fermarli non ne val la pena
Mi tengo pure una ferita aperta
Di aver ragione cosa me ne importa

Perché non c'è una colpa da cercare
Se non c'è nessun colpevole!
C'è solo un'altra strada da trovare
Non c'è il forte, non il debole
Ma mentre tu dormivi io spiavo il cielo

Vedevo stelle alzarsi sulle punte e buttarle su te
Fino a riempire la stanza della luce più bella che c'è
Fino a riempire la vita della luce più bella
Mi tengo le cose che hai detto alla porta
La fitta sul petto e i fiori di carta

Perché non c'è una colpa c'è una fine
E in mezzo il bene che rimane .."

•spazio autrice•
spero vi piaccia e scusate il ritardo!
mi trovate su Instagram come @livenonsonoiboss
a presto !!!

Tutto Può Succedere | Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora