Tre anni dopo
POV'S ALICE
"Tranquillo noi qui ce la caveremo. Vero tesoro?" tento di rassicurare Claudio mentre cerco, invano, di attirare l'attenzione di mio figlio il quale da ormai un paio di minuti fissa il borsone marrone che campeggia sul letto accanto lui.
"È che quando ho accettato di dirigere il progetto di ricerca non immaginavo avrebbero richiesto la mia presenza così presto, soprattutto non proprio adesso che tu hai deciso di ritornare in istituto dopo la maternità" continua il suo sproloquio che va avanti da stamattina quando la Manes gli ha annunciato, senza troppe cerimonie, che la sua presenza oltreoceano, in quanto direttore del progetto di ricerca sulle lesione da radiazioni, è necessaria già da dopodomani.
"Claudio, davvero stai sereno. Si tratta solo di meno di un paio di settimane e poi io e il giovanotto un pò di libertà ce la meritiamo"
"Davvero divertente Sacrofano, ma credo che lui la pensi diversamente" mi contraddice, come al solito, alzando un sopracciglio e prendendo in braccio il suddetto giovanotto che, stanco di rimirare il borsone, ha iniziato a protendere le braccia verso il suo papà per attirarne l'attenzione.
"Piuttosto metti tu le cravatte lì dentro che io qui devo fare un discorso al nuovo uomo di casa" e così dicendo si allontana con in braccio, cito testualmente, il suo capolavoro.
"Allora io vado" dice agganciando il borsone con l'essenziale al trolley "Mi raccomando tu..." proferisce protendendo il viso verso Matteo che sta in braccio a me "Controlla che la mamma non faccia danni" in tutta risposta lui, come se capisse l'ironia del padre, dall'alto dei suoi tre mesi accenna una smorfia che dovrebbe essere un primo accenno di sorriso.
"Tu invece... Ti prego non fare casini, soprattutto adesso che torni in istituto. Limitati alle scartoffie sino al mio ritorno" dice puntando lo sguardo su di me.
"Mi commuove la fiducia che riponi in tua moglie" ribatto ironica, ma lui si fa ancora più serio "Alice, per favore..." sembra quasi una supplica e anzi forse lo è davvero. Devo dire che da quando c'è Matteo fra noi il suo senso di protezione verso me e conseguentemente verso il piccolo, è aumentato a dismisura.
"Ti prometto nessun colpo di testa, anche perché non ne avrei il tempo. Da oggi e per i prossimi quindici giorni tutti i pannolini atomici saranno miei" lui accenna un sorriso ed io approfitto per stampargli un bacio di quelli che, quando sarà lontano, gli dovranno far sentire ancora più la mancanza di casa.
Dopo qualche ti amo sussurrato e dei mi mancherete chiudo la porta alle mie spalle e concentro tutte le mie attenzioni sull'unico altro uomo in grado di farmi perdere la testa. "Allora amore, stasera maratona di Peppa Pig solo tu ed io?!"
Cinque giorni che Claudio manca da questa casa, cinque giorni che non si chiude occhio neanche per sbaglio. Matteo piange costantemente quasi avvertisse l'assenza di Claudio come un dolore viscerale e dal mio canto anch'io mi sento stremata e frustata e non soltanto perché mio figlio piange almeno 21 ore al giorno. In realtà il mio stato d'inquietudine è stato accentuato da un messaggio anonimo che ho ricevuto il giorno dopo la partenza di Claudio.
"Finalmente possiamo rincontraci, non vedo l'ora di farti pagare tutto il male che mi hai fatto."
Ecco cosa riportava il messaggio. Non ho voluto dire nulla a Claudio per non preoccuparlo, ma ho avvisato Silvia la quale crede si tratti solamente di un errore, ma comunque si sta impegnando a fare delle ricerche e accertarsi della sua teoria. Io però mi sento tanto afflitta e negativa che ho deciso anche di rimandare il mio rientro in istituto, non sono nelle condizioni adatte per tornare a lavorare.
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UN CUORE PREZIOSISSIMO [IN REVISIONE]
FanfictionCosa è successo dopo quel 18 maggio? Com'è continuata la vita di Alice, Claudio e di tutti gli altri? Proviamo ad immaginare...