CAPITOLO 10

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POV'S ALICE

"Claudio?" lo richiamo quando ormai è sulla porta della camera da letto. Lui si volta verso di me ed io, prima ancora di rendermene conto, gli sussurro un grazie sincero a cui lui risponde concedendomi un dolce sorriso. Quanto è bello quando mi sorride così e soprattutto quanto bene mi fa vederlo sorridermi così, come se fossi l'unica persona che lo merita un sorriso da parte sua.

Alla fine non solo è tornato a casa, ma mi ha anche aiutata a rimettermi in sesto.

Quando è rientrato in casa non deve essergli piaciuto per niente quello che ha visto: io seduta sul pavimento del bagno, la schiena contro le piastrelle fredde, gli occhi arrossati, gonfi e pieni di lacrime e un colorito da far concorrenza ia sanitari bianchi.

Mi ha preparato un bagno caldo rilassante e poi, una volta rimboccate le coperte come si fa con un'infante, mi ha preparato una tisana di alloro per alleviare l'acidità e il bruciore di stomaco.

Diagnosi del mio malessere: gastrite nervosa.

Unica cura possibile: la tranquillità.











"Stai meglio?" mi chiede Claudio non appena metto piede in cucina.

Mi sento rigenerata e non sono certa sia solamente merito della lunga dormita. La sua vicinanza ha poteri miracolosi sulla mia persona e questa cosa l'ho già sperimentata ad ogni ritorno dopo che un impegno di lavoro l'aveva portato fuori casa per più di qualche ora.

"Molto meglio" gli rispondo sincera mentre vado alla ricerca di qualcosa da mangiare. "Matteo?" domando poi; nel frattempo la confezione di pan di stelle è stata individuata e già giace fra le mie mani.

"Di là nel dondolino che guarda i cartoni" mi informa prima di strapparmi letteralmente dalle mani i miei tanto amati biscotti.

"Ma che...?" non ho nemmeno il tempo di articolare una frase di senso che lui ha già sostituito gli ipercalorici biscotti con una scodella di frutta.

"Seriamente credevi che ti avrei permesso di mangiare quelli?! Anche se non sono la causa scatenante, sicuramente hanno contribuito a farti stare tanto male" mi dice e per quanto alla mia golosaggine possa sembrare ingiusta la sua decisione, sento il mio cuore, che temevo si fosse frantumato definitivamente, saltare un battito. Claudio premuroso nei miei confronti è per me ancora tanto incredibile quanto estremamente confortante.

"Tentare non nuoce" dico infine prima di dirigermi dal mio koala, ma Claudio mi afferra una mano, la sinistra lì dove sull'anulare ci sono quegli anelli tanto importanti per me, l'accarezza con delicatezza prima di spiazzarmi con la sua ennesima uscita dolce della giornata.

"Non metterei mai a rischio tutto questo"

So perfettamente a cosa si riferisce con tutto questo: noi, la nostra famiglia siamo tutto questo. Io, ancora estremamente sensibile a questi suoi gesti così maledettamente teneri e spontanei, riesco solamente a sorridergli appena prima di raggiungere Matteo.

Quanto mi è mancato oggi e credo che sia un sentimento reciproco perché non appena si accorge della mia presenza incomincia a urlare e a protendere le braccine verso me per essere preso in braccio. In un attimo eccolo, stretto tra le mie braccia pronto a tirarmi i capelli, sua nuova attività preferita.

"Ei tesoro. Ma ti sono mancata?" e in risposta ricevo un urletto.











"Claudio, dove vai?" chiedo non appena mi accorgo che si sta rivestendo di tutto punto. La sua risposta non tarda ad arrivare e a me un pò dispiace, anche più di un pò. Speravo che una volta messo a nanna Matteo avremmo avuto modo di parlare di quello che è successo nelle ultime settimane, ma a quanto pare ancora il momento di affrontare la questione non è arrivato.

UN CUORE PREZIOSISSIMO [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora