Capitolo 15

1K 32 1
                                    

Sono passate alcune ore da quando Antonio è entrato in reparto e le uniche rimaste qui siamo io e Burgess. Mi ha confidato di sentirsi in colpa per quello che è successo, è il suo partner e doveva essere con lui.

"Sono sicura che Antonio non la pensa così. Fa parte del vostro lavoro rischiare, come del mio. Eravate in difficoltà e vi siete dovuti separare"

"Hai ragione.."

Finalmente un medico esce e ci viene incontro, noi ci alziamo contemporaneamente e aspettiamo notizie.

"Per fortuna non c'è stata alcuna emorragia, i valori sono stabili e ora è sveglio" ci spiega.

"Possiamo vederlo?" chiedo sfregandomi le mani, agitata.

"Si, potete andare" ci indica la sala ed entra per prima Burgess.

"Ehi" gli dice.

"Ciao Kim" risponde lui, con un filo di voce.

"Ci hai fatto prendere un bel colpo sai? Per fortuna Jane non ha perso tempo" continua lei.

"Jane?" chiede lui, così faccio un passo in avanti e Burgess si sposta per far vedere che ci sono anche io, ero rimasta sulla soglia della porta.

"Come stai?" gli domando, prendendogli la mano.

"Ora meglio" 

"Ti avevo detto di non farti male" lo rimprovero.

"Mi avevi detto di non farmi sparare, difatti non mi hanno sparato" si giustifica come se quello che gli è capitato fosse una cosa da nulla. 

"Mi hai fatto spaventare a morte" 

"Dovrò farmi perdonare allora" accenna un sorriso. 

"D'accordo piccioncini, io vado a chiamare Voight" dice Burgess prima di uscire dalla porta. 

"Cosa è successo?" gli domando "se posso saperlo ovviamente" 

"Ti ricordi stamattina? Ti ho detto che dovevo andare sotto copertura" 

"Certo che me lo ricordo"

"Mi hanno scoperto, uno di loro l'avevo arrestato tempo fa e si ricordava di me. Mi hanno attaccato e la squadra è entrata in azione, ma quei bastardi hanno sparso benzina ovunque prima di darsela a gambe, ecco perché l'incendio. Ho avuto la fortuna che arrivassi tu a salvarmi" mi spiega, lanciandomi anche una frecciatina. 

"Già, dovresti ringraziarmi tesoro"

"Siamo già passati ai nomignoli?"

"E tu hai intenzione di andare avanti a provocarmi?"

In quel momento si attiva la suoneria del telefono, vedo il nome di Matt e mi ricordo che il turno non è ancora finito. 

"Devo andare" gli dico e lo saluto con un bacio sulla fronte. 

Nell'uscire dalla stanza vado a sbattere contro qualcuno e senza neanche guardare chiedo scusa, finché una voce familiare mi chiama. 

"Dovresti stare più attenta" mi dice Florence sistemandosi il camice. 

"Oddio Florence non ti avevo riconosciuta, scusami" 

"Tranquilla, non importa. Dove vai così di fretta?" mi chiede. 

"In caserma, altrimenti il Comandante mi spezza le gambe" 

"Allora è meglio se ti sbrighi, ti chiamo se ci sono novità sul detective Dawson" 

"Grazie, ti adoro!" le dico correndo via, e la sento ridere. 

Esco dal Med nella gelida aria di dicembre e decido di fare una follia. Invece di chiamare in caserma e disturbare la squadra, inizio a correre e mi faccio così i quasi dieci isolati che separano l'ospedale dalla 51. Correre mi aiuta a non pensare, come prendere a pugni un sacco. L'unico difetto è che una volta arrivata alla zona automezzi sono stanca morta e mi butto per terra a pancia in su. Vedo Kelly alzarsi dalla sua poltrona e di corsa venire verso di me. 

𝐆𝐢𝐫𝐥 𝐀𝐧𝐝 𝐅𝐢𝐫𝐞 // 𝕆𝕟𝕖ℂ𝕙𝕚𝕔𝕒𝕘𝕠 //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora