Apro lentamente gli occhi, abituandomi alla luce del giorno. Mi stiracchio un po' e poi mi giro dall'altra parte del letto.
"Buongiorno" mi ritrovo il viso di Antonio a pochi centimetri dal mio e prendo uno spavento.
"Sei impazzito? Vuoi farmi prendere un infarto? Da quanto sei lì a fissarmi?!" esclamo ridendo.
"Da un po', mi sono svegliato poco fa. I tuoi vicini sono venuti a bussare" mi risponde.
Sbianco e gli chiedo cosa volevano.
"Hanno detto che dovremmo fare meno rumore la prossima volta" mi dice poggiando la testa sul braccio.
Mi metto a ridere super imbarazzata, pensando a quello che hanno sentito.
"Facciamo una prova?" mi domanda con uno sguardo malizioso.
"Smettila!" gli tappo la bocca con una mano continuando a ridere.
La suoneria del cellulare di Antonio si fa sentire e lui risponde sbuffando.
"Si è con me.... ok glielo dico... va bene, ci vediamo"
"Chi era?" gli chiedo.
"Casey, sei in ritardo di almeno mezz'ora" mi dice.
Mi volto verso la sveglia e mi accorgo dell'ora, come un fulmine mi alzo e raccolgo l'intimo da terra. Apro l'armadio e afferro il mio borsone, poi corro in bagno. Mi sistemo il più velocemente possibile, vestendomi già per il turno. Esco ed Antonio è in cucina che beve un caffè, mi guarda divertito.
"Dovresti comprarti un nuovo cellulare, altrimenti Casey continuerà a chiamare me"
"Lo so, lo so, mi dispiace" gli rispondo allacciandomi le scarpe "chiudi quando esci"
Gli lascio un bacio e uscendo afferro le chiavi dell'auto.
Prego di non prendere una multa per quanto sto andando veloce. È la prima volta che sono in ritardo, spero che il Capitano non mi faccia lavare i bagni per questo.
Smonto dall'auto e corro dentro la caserma, superando il tavolo della squadra."Buongiorno Kennal!" mi urla dietro Kelly, in cambio gli faccio il dito medio e lo sento ridere.
"Sono qui!" esclamo arrivata in sala comune e alzando le braccia.
"Alla buon'ora" mi dice Herrmann.
"Abbia pietà di me Capitano, la prego" mi rivolgo a Casey in tono scherzoso, ignorando il tenente.
"Fammi pensare..." si appoggia al bancone, con un caffè in mano e mi scruta attentamente.
"Ti prego" gli dico supplichevole.
"Adesso che ci penso la camerata è da un po' che non viene pulita..."
"Si! Grazie!" gli tiro un pugno sul braccio, forse un po' troppo forte, e vado a sistemare le mie cose nell'armadietto.
Avevo paura che mi facesse pulire i bagni, ho visto certi orrori che a ripensarci mi vengono i brividi.
Inizio a passare per terra con lo straccio, fischiettando una canzoncina. Man mano che vado avanti, il fischiettio diventa una vera e propria canzone."When the sharpest words wanna cut me down
I'm gonna send a flood, gonna drown 'em out
This is brave, this is bruised
This is who I'm meant to be, this is me"Mi stupisco di me stessa, ho raggiunto una nota davvero alta rispetto ai miei standard.
"Grande!"
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𝐆𝐢𝐫𝐥 𝐀𝐧𝐝 𝐅𝐢𝐫𝐞 // 𝕆𝕟𝕖ℂ𝕙𝕚𝕔𝕒𝕘𝕠 //
FanfictionJane Kennal, una normale ragazza in una grande città come Chicago. "Normale" si fa per dire. In realtà, nella sua vita ha avuto sempre poca stabilità. Suo padre, un vigile del fuoco, morì quando lei era piccola e dopo che morirono anche sua madre e...