Capitolo 18

878 27 1
                                    

"Mi hai dimenticato in fretta vedo"

"Di che stai parlando?"

"Oh andiamo, ti fai gli sbirri adesso?" mi dice con una risata inquietante "non puoi vivere senza di me, ti è piaciuto ciò che è successo con Smith ammettilo. Io e te rimarremo per sempre collegati, perché siamo uguali nell'anima. Sei una meschina, sporca bugiarda e questo non cambierà mai"

"Non è vero.."

"Ah no? Hai deciso di diventare la leader dei DarkPhoenix per cosa altrimenti?"

"Per proteggere i miei amici" gli rispondo, anche se con poca sicurezza.

"Bugiarda!" esclama lui "lo vuoi perché ti piace far soffrire le persone! Ammettilo!" grida.

Attorno a noi diventa tutto buio, mi rannicchio a terra e comincio a piangere senza controllo. La paura si impossessa di me e non faccio altro che tremare.

"Mostro!" continuo a sentire intorno a me la voce di James che ripete questa parola e non posso fare a meno di dargli ragione.


Mi sveglio di colpo nella mia stanza, con il cuore che batte a mille nel petto e la sensazione di star cadendo nel vuoto. Almeno finché un braccio non mi avvolge la vita e sento il fiato caldo di Antonio sul collo. Ricomincio a respirare e decido di mettermi un attimo seduta. Scosto il braccio dell'uomo stando attenta a non svegliarlo, mi copro con il lenzuolo e mi siedo a gambe incrociate. Resto ad occhi chiusi, le mani ancora mi tremano leggermente e il sogno continua ad andare in loop nella mia testa. Mi giro dove so che ci dovrebbe essere l'uomo, sospiro e passo le mani tra i capelli. Senza nemmeno accorgermene una lacrima mi scende lungo la guancia, seguita da un'altra e un'altra ancora. Sta diventando tutto un casino, dovrei stare dalla parte dei buoni, non dei cattivi. Sono solo una doppiogiochista, il James dell'incubo aveva ragione. Meschina, sporca bugiarda... piango silenziosamente, sentendomi in colpa per tutto quello che ho fatto. Ho seguito un criminale, sono scappata dalla polizia, ho aggredito due agenti in borghese e poi ho riso della cosa. Come se non bastasse, sono anche andata a letto con un agente. Mi sento uno schifo, non merito un uomo come lui.
Sento una mano sulla spalla, un movimento vicino a me e una voce roca che mi sussurra:

"Che ci fai sveglia?"

Senza nemmeno pensarci lo abbraccio, lui mi mette una mano nei capelli e poi si stende con me sopra.

"Qualcosa non va?" mi chiede.

"Un incubo" gli rispondo.

"Fammi indovinare... James"

Mugugno un affermazione e Antonio mi bacia sulla testa mentre mi tiene stretta a lui. Si riaddormenta quasi subito, io invece rimango sveglia e non riesco più a dormire. Così mi scosto e decido di alzarmi definitivamente, pian piano riesco a recuperare i miei vestiti senza far troppo rumore ed esco dalla camera silenziosamente. Mi vesto di gran fretta e prendo il mio giubbotto e una coperta pesante, esco dall'appartamento diretta verso un luogo che mi mette sempre tranquillità: il tetto. Le notti invernali di Chicago sono sempre freddissime, ma ciò non mi turba più di tanto visto che mi sono coperta bene. Mi siedo sul cornicione, con le gambe che penzolano nel vuoto. Alzo la testa e guardo verso l'orizzonte, guardo la mia bellissima città che seppur sia notte fonda continua a pullulare di persone. Mi vengono in mente i miei colleghi, che ora saranno stesi nei loro letti in caserma, oppure in giro a salvare gente. In lontananza risuona una sirena e un sorriso spontaneo mi appare in viso, la mia vita potrebbe essere perfetta se il fantasma del mio ex non mi aleggiasse ancora intorno. Ho il lavoro più bello del mondo, ho trovato una famiglia e un possibile ragazzo con la testa a posto. Ho davvero intenzione di rovinare tutto questo? Un sospiro esce dalla mia bocca e il calore a contatto con l'aria congelata va a formare una nuvoletta di vapore, sarebbe tutto più semplice se i problemi si potessero cacciare via in questo modo. Basterebbe un soffio per far uscire le nostre preoccupazioni e i pensieri negativi, così da poter godere appieno dei momenti di felicità. Devo confessare tutto alla polizia, all'intelligence e ad Antonio, glielo devo dopo tutto quello che ha fatto per me. Si incazzerà molto, lo so già, non si perdona una cosa così tanto facilmente, ma almeno avrò la coscienza pulita e non dovrò allontanarmi dalla mia famiglia alla 51. Se li avverto per tempo, nessuno si farà male e i membri dei DarkPhoenix finiranno in prigione. Ringrazio l'aria invernale per questo aiuto, il freddo mi fa ragionare meglio e prendere decisioni che di solito non prenderei mai. Devo imparare a essere più razionale e ad ascoltare più il cervello invece del cuore, anche se mia madre non sarebbe d'accordo.

𝐆𝐢𝐫𝐥 𝐀𝐧𝐝 𝐅𝐢𝐫𝐞 // 𝕆𝕟𝕖ℂ𝕙𝕚𝕔𝕒𝕘𝕠 //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora