Capitolo 8

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"Non devi farlo per forza" provo a dire all'uomo.

"Stai zitta!" preme ancora di più la pistola sulla tempia, facendomi storgere il naso per il fastidio.

Torno a guardare fuori, verso il camion e mi accorgo che è arrivato Boden, seguito dall'ambulanza 61.
Ora sta parlando con Severide e Casey, che al contrario del primo, è molto agitato.
Devo liberarmi al più presto, ma finché la calibro 65 è così vicina non mi posso muovere senza che mi spari.

"Potete far entrare almeno i paramedici? C'è una donna ferita di là, se muore non solo sarete colpevoli di sequestro ma anche di omicidio"

A queste parole l'uomo allenta la presa, forse perché pensa a cosa fare e a cosa rischia, e senza pensarci entro in azione.
Gli torco il braccio con la pistola e gli faccio sbattere la testa sul pavimento, il suo amico comincia a sparare verso di me e mi abbasso evitando i proiettili. Afferro la pistola caduta a terra e gli sparo alle gambe, colpendolo. Altri due uomini, che prima erano con le altre persone, mi attaccano. Sono senza armi da fuoco, ma hanno coltelli molto affilati. Uno dei due cerca di ferirmi a un braccio, però lo schivo e gli tiro un calcio sullo stinco e poi gli sferro un pugno in volto, rompendogli il naso. L'altro mi prende da dietro e mi volta, per colpirmi in faccia, prontamente gli tiro una ginocchiata sui gioielli di famiglia e si piega in avanti, gemendo dal dolore. Poi tiro un altro calcio sul suo stomaco e si stende a terra.
In pochi secondi il posto si riempie di uomini in divisa che mi guardano esterrefatti.

"Che c'è? Mi so difendere" esclamo quasi divertita dalle loro facce.

Recupero il mio giaccone e il casco, poi insieme facciamo uscire tutti dalla porta principale ed io esco giusto in tempo per vedere Sylvie e Emilie mettere in ambulanza Natasha e partire.

"Oh mio dio Jane!" mi corre incontro Stella e, gettando a terra il casco, mi abbraccia "stai bene? Tutto ok? Sei intera?" mi chiede senza riprendere fiato tra una domanda e l'altra.

"Si, tranquilla" le rispondo.

Fatti pochi passi vengo presa d'assalto anche da Matt, che fa la stessa cosa di Stella.

"Che paura ci hai fatto prendere Jane" mi abbraccia anche Severide.

"Come diavolo hai fatto!?" mi domanda Otis incredulo.

"Hai messo a terra quell'uomo come se fosse stato una piuma!" continua Joe.

"Allenamento suppongo" alzo le spalle.

"Kennal"

Sam mi chiama ed è insieme a Boden, perciò vado da loro e mi seguono anche Matt e Kelly.

"Li hai stesi per bene quei criminali" si complimenta il Comandante Wilson.

"Grazie signore"

"Voi due invece" interviene Boden, rivolto ai due uomini al mio fianco "vorrei sapere perché Kennal era da sola lì dentro"

Casey e Severide si guardano confusi e poi provano a dire qualcosa, prima che l'urlo di uno degli uomini che ho steso ci giunge alle orecchie.

"Non la passerai liscia dopo questo! Sei morta Jane Kennal! James te la farà pagare!"

Senza nemmeno accorgermene stringo il braccio di Casey e rimango a fissare l'auto della polizia che porta via quel deficiente.
Boden se ne accorge e decide di tornare in caserma, dopo avermi fatto fare qualche controllo da due paramedici.
Durante il viaggio di ritorno, non faccio che pensare a quello che è successo. Possibile sia colpa di James? Che abbia organizzato una trappola nell'intento di raggiungermi? È davvero così stupido e folle?
Mentre guardo fuori vedo con la coda dell'occhio Matt che ogni tanto si gira verso di me. Penso proprio di dovergli delle spiegazioni, sia per ieri sera sia per oggi.

𝐆𝐢𝐫𝐥 𝐀𝐧𝐝 𝐅𝐢𝐫𝐞 // 𝕆𝕟𝕖ℂ𝕙𝕚𝕔𝕒𝕘𝕠 //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora