Mi sveglio con tutti i muscoli indolenziti, come se avessi corso la maratona della città. Per di più, è notte fonda e mi accorgo di aver dormito più o meno dodici ore.
Così decido di iniziare a sistemare, partendo proprio dalla camera. Dopo essere stata in bagno per darmi una svegliata, mi tolgo la giacca e rimango in maniche corte. Cercando di fare meno confusione possibile, sposto il comodino al suo posto e sistemo gli scaffali dell'armadio. Poi prendo il cestello dal bagno e raccolgo tutti i miei vestiti sparsi per l'appartamento. Alcuni si possono salvare con un giro di lavatrice, alcuni invece sono proprio da buttare, quindi la maggior parte.
Apro il frigo ed esce una puzza incredibile, afferro il bidone e getto tutto il cibo scaduto dentro. Mi volto verso il salotto e mi accorgo che da sola non ce la farò mai. Guardo verso l'orologio, sono quasi le otto del mattino e ho sistemato solo il bagno e la camera. Decido di tornare da Severide per farmi una doccia, sempre se non mi caccia fuori dopo la scenata di ieri. Stacco la corrente dal pannello dietro l'edificio, poi salgo in auto e vado da Kelly.
Quando salgo in ascensore tiro fuori il telefono dalla tasca, ho cinque chiamate perse da Matt e dieci messaggi da Severide.
Apro la porta con le chiavi che mi aveva dato Kelly, portando il mio borsone con me insieme ai vestiti puliti che tengo dentro."Jane! Stai bene?" mi viene incontro Matt, facendomi prendere uno spavento.
Non avevo notato le loro auto parcheggiate fuori, infatti poco dopo anche l'altro uomo compare dalla porta della camera.
"Si sto bene" gli rispondo con voce bassa "sono tornata per fare una doccia, poi me ne vado"
"Dove pensi di andare?" mi chiede Severide.
"Sono stata al mio vecchio appartamento, ho iniziato a sistemare"
"Da sola ci metterai secoli"
"Lo so" gli rispondo semplicemente, mentre vado verso il bagno.
I due uomini si guardano dopo aver seguito con gli occhi la donna.
"Chiamo Herrmann" afferma il biondo, come se i due si fossero letti nella mente.
"Io avverto Stella"
La loro idea viene accolta molto volentieri dai colleghi, che in dieci minuti si presentano alla porta seguiti dal resto della caserma.
Esco dal bagno finalmente pulita, un po' più rilassata di prima. Ora mi è venuta fame, non mangio decentemente da un sacco di tempo.
Quando però vado in cucina, vedo tutta la 51 che parla in salotto. Mi fermo sulla soglia, sgranando gli occhi."Che ci fate voi qui?" domando, poi un'entusiasta Stella mi raggiunge.
"Abbiamo saputo che qualcuno è troppo orgoglioso per chiederci aiuto. Così il signor Casey lo ha fatto al posto suo e ora siamo pronti a metterci al lavoro"
Sospiro, ammetto di essere sollevata ora che so di aver qualcuno che mi dà una mano.
"Io non so cosa dire"
"Un semplice grazie ci basterà" mi risponde Herrmann.
"Ma forse Casey vuole qualcosa di più di un semplice grazie" mi sussurra all'orecchio la donna, facendomi arrossire violentemente, perciò le tiro una sberla sul braccio.
"Signorina" si inchina Joe aprendomi la porta, io rido ovviamente.
Una volta giunti a destinazione apro la porta dell'appartamento esclamando un "ta-daa" con poco entusiasmo.
"Questo posto è.. un disastro" dice Foster, beccandosi un rimprovero da Brett.
"Benvenuti nel mio mondo" ironizzo, accarezzando il divano rovesciato nel mezzo del salotto.
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𝐆𝐢𝐫𝐥 𝐀𝐧𝐝 𝐅𝐢𝐫𝐞 // 𝕆𝕟𝕖ℂ𝕙𝕚𝕔𝕒𝕘𝕠 //
FanfictionJane Kennal, una normale ragazza in una grande città come Chicago. "Normale" si fa per dire. In realtà, nella sua vita ha avuto sempre poca stabilità. Suo padre, un vigile del fuoco, morì quando lei era piccola e dopo che morirono anche sua madre e...