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«Ho fame.» Ripeto per la decima volta.

«Rebecca ti prego, l'hai vista la crepa?» Chiede Lore seccato.

«Quale crepa?»

«Quella sui miei coglioni, li hai quasi rotti!»

«Uh come sei volgare! Come pensi di trovarla una ragazza con cui spassartela se sei così sboccacciato?» Inizio a ridacchiare quando un "ATTENTAAA" richiama la mia attenzione. Non faccio tempo a muovere un muscolo, vedo solo un pallone arrivare trafelato verso di me e atterrare sul tavolino che divide la mia sdraio da quella di Lorenzo, facendo saltare in aria le bottiglie che c'erano sopra e rovesciando i bicchieri pieni di succo, che ora inzuppa buona parte del mio telo da mare. 

Fulmino Giò con lo sguardo e scatto in piedi.
«Ma allora sei cretino! Ma io ti spacco il culo, vieni qua!»

«Signori e signore, miss finezza 2019!» Lore fa qualche fischio e applaude, con tanto di "brava" come se fossimo ad un concorso.

«Tu taci! E accontentati di Gianluca perché Giò adesso lo ammazzo! Guardalo per l'ultima volta.»
Inizio a correre verso quei due rincitrulliti, Giò sbarra gli occhi sorpreso e Gianlu inizia a ridere tifando per me. I tempi di reazione del mio obiettivo sono un po' troppo lenti, e inizia a muovere qualche passo quando ormai sono troppo vicina. 

Faccio un salto e mi aggrappo alla sua schiena come un macaco impazzito, facendolo cadere rovinosamente sulla sabbia. Mi metto comodamente a sedere sulla sua schiena, prendo il suo braccio sinistro e lo porto indietro, verso di me. Con la mano libera afferro il ciuffo di capelli che gli ricade sulla fronte.

«Chiedimi scusa.»

«Mai.»

«Chiedimi subito scusa!»

«No!»

Inizio a tirare i capelli, prima piano, poi sempre più forte.
«Allora? Le mie orecchie non odono il suono melodioso delle tue scuse!»

Per tutta risposta lo sento fare un respiro profondo, poi rilascia l'aria e dal movimento della sua mascella, sono quasi certa che stia facendo un sorrisetto.
«Amore ti prego perdonami...» La voce rotta dal pianto e un tono supplichevole

Ma cos...?

«Per favore, ti giuro che non vengo più a disturbare per chiederti se vuoi qualcosa da bere, ma siamo in spiaggia! C'è un sacco di gente, mi vergogno! Ti prego scusami.» E continua a fingere di singhiozzare.

Alzo lo sguardo e vedo che davanti a me si è formato un piccolo gruppetto di persone che guarda la scena, chi con gli occhi sgranati, chi scuotendo la testa con l'espressione contrariata. 

«Io non... Non è come sembra!» Lascio subito i capelli e il braccio di Giò e faccio un sorrisetto innocente verso il nostro pubblico. Mi alzo in fretta e lo vedo fingere di massaggiarsi i polsi e la fronte. 

Guardo di nuovo le persone che si sono radunate davanti a noi e sorrido di nuovo scuotendo la testa in segno di diniego.
«Davvero, stavamo scherzando, non è come sembra!»

Un signore con un costume rosa confetto e delle enormi fragole rosse stampate sopra punta il dito verso di me.
«Si dovrebbe vergognare signorina! Si vede lontano un miglio che questo ragazzo ha un cuore d'oro, e lei lo maltratta così?!» Poi si gira verso la persona che strozzerò in privato. «E tu ragazzo, non farti mettere i piedi in testa! Puoi anche denunciarla, lo sai? Ai miei tempi non si poteva fare caro mio, ma oggi la legge tutela anche noi, uomini vittime di violenza domestica!»

Il bastardo lancia uno sguardo timido al fragolone gigante, poi mi guarda e fa un sorriso al miele, passa una mano dietro la mia schiena e senza distogliere gli occhi da me sospira.
«Lo so, signore, non è il primo a dirmelo. Ma mi sentirei perso senza questa ragazza.» Mi lascia un bacio morbido sulla guancia, si gira e torna verso le sdraio prendendomi per mano.
Ignoro il brivido che ha percorso tutta la spina dorsale e mi schiarisco appena la voce.

Come Pioggia D'EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora