48

3.6K 190 69
                                    

Il viaggio di ritorno con Valentina mi sta lentamente prosciugando. Sono stati dieci giorni belli, nel complesso, anche se un po' stancanti. 

Abbiamo approfittato di tutti i massaggi e i trattamenti possibili e immaginabili; ho immerso il corpo in sostanze giallognole non meglio identificate e mi sono fatta fare uno scrub al viso che, a dire dell'estetista, doveva togliermi almeno cinque anni. 

Posso dire che me ne ha tolti minimo dodici, considerando che la mia pelle sembrava quella affetta da acne nel pieno periodo adolescenziale. 

Ho dovuto coprire il tutto con un'abbondante dose di fondotinta, che mi sono fatta prestare da Valentina -visto che io non lo uso, di norma- che ovviamente non ha assolutamente la mia stessa tonalità di pelle.
Ero arancione come un pomodoro che non ha raggiunto l'apice della sua maturazione. 

Abbiamo camminato in lungo e in largo per tutto il paese cercando i negozietti tipici della zona e chiacchierando con chiunque ci domandava da dove venisse quello strano accento.
Siamo state in tutti i pub del paese e del circondario.
Abbiamo fatto qualche nuova conoscenza, e Valentina ha trovato la sua anima gemella per la quattordicesima volta. 

Quanto invidio questo suo lato romantico e genuino.
Per lei ogni persona nuova è una potenziale storia d'amore, una di quelle che ricorderai per tutta la vita. 

A me, invece, serve solo a ricordare quanto io abbia perso, e quanto sia difficile reggere il confronto con una persona alla quale non dovrei assolutamente pensare. 

Ed ecco perché il viaggio mi sta prosciugano: Vale ha messo su la sua personale playlist di cantanti italiani.
ITALIANI!
Ciò significa che in ogni singola canzone, ritrovo un qualcosa che mi ricorda di me e Giò.
O anche solo di me e di come sto adesso. 

Oltre a sentirmi ancora male si sono aggiunti pure i sensi di colpa.
Così, giusto per non farci mancare niente, non sia mai. 

In queste giornate che dovevano essere di relax e svago, non ho fatto altro che ricevere messaggi da Lorenzo e Gianluca in cui mi ripetevano quanto Giò sembrasse diverso, quanto fosse giù di morale, quanto non sembrasse nemmeno lui, quanto non scherzasse come fa di solito e bla bla bla. 

Come se io invece fossi tutto 'sto carnevale di Rio a confronto.
Ma non lo sanno che vivo costantemente come se avessi una voragine nello stomaco? Il fatto che riesca a nasconderlo meglio di altri non significa che stia bene. Loro più di tutti dovrebbero saperlo. E così mi sono fatta prendere anche dalle paranoie. Allo scoccare della mezzanotte del capodanno ho ricevuto un suo messaggio: "Avrei voluto vederti, perché non sei qui? Buon Anno, Becky".

Non sono riuscita neanche a rispondergli. Mi tornavano in mente tutte le cose che avevano scritto i ragazzi e ogni risposta non sembrava mai quella giusta.

Giò chiede come stai.

Giò è triste perché non riuscirete nemmeno a salutarvi se torni dopo capodanno.

Giò ti saluta.

Giò mi ha chiesto se ti vedi con qualcuno.

Giò ha domandato se ci parli mai di lui.

E certo che parlo di lui.
Ho fatto una testa tanta a tutti ormai. 

Ma cosa pensava?
Che prendere la decisione di non aspettarlo significasse automaticamente eliminarlo dalla mia vita?
Magari fosse così facile! 

La verità è che, se durante le prime settimane ero straconvinta della mia decisione, piano piano col passare del tempo ho iniziato a vacillare. 

Come Pioggia D'EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora