50

3.6K 178 129
                                    

Oggi è il compleanno di nonna Caterina, e come da tradizione è OBBLIGATORIO riunire tutta la famiglia per un pranzo all'insegna dei festeggiamenti. 

Poco importa se la gente normale aspetta il week end per fare baldoria, in modo da essere più libera e meno stanca; nonna è nata il 5 marzo e il 5 marzo si festeggia! 

Ho dovuto chiedere a Lina di poter cambiare il mio turno lavorativo, perché oggi avrei dovuto fare la mattina, ma questo mi avrebbe impedito di presentarmi a mezzogiorno -puntuale, mi raccomando, perché potrebbe essere l'ultima volta che festeggio con voi- per il suo settantacinquesimo compleanno. 

Abbiamo provato anche quest'anno a farle capire che è leggermente un problema questa sua imposizione, ma lei ha ribadito che la colpa non è sua, non ha deciso quando nascere, e se il mondo intero si ferma per festeggiare Gesù -che non è neanche di famiglia- noi possiamo prenderci un giorno libero per lei. Valle a dare torto! 

Mi sono dovuta anche fare carina per l'occasione, perché nonna non ammette tute o vestiti comodi durante queste amorevoli e spontanee riconciliazioni famigliari; poco male, è l'occasione giusta per sfoggiare il mio ultimo acquisto: un abitino a fantasia floreale su sfondo nero, molto castigato nella parte alta, ma con la gonna abbastanza corta da non farmi sentire una suora di clausura; con gli stivaletti a tronchetto nuovi sta un amore.

Sì, faccio ancora shopping compulsivo. No, non ne voglio parlare.

Sto aspettando che Lorenzo mi raggiunga in macchina per andare insieme a casa dei nonni, e nell'attesa leggo gli otto messaggi che Valentina mi ha inviato per descrivermi -cito testuali parole- quanto cazzo è bello il ragazzo nuovo che lavora nella pizzeria sotto casa sua. 

Prevedo un aumento di taglia a breve; conoscendola inizierà a cibarsi solo di pizza. Un colpo sul vetro mi fa sobbalzare riportandomi alla realtà, e mostro lo splendore del mio dito medio a Lore, che non manca mai di fare questi scherzi stupidi. Sale in macchina ridendo e si allunga per salutarmi con un abbraccio veloce.

«Addirittura il papillon? Non avrai esagerato?» chiedo indicando il farfallino blu che ha allacciato al collo. 

Si abbina ai suoi occhi, e in effetti devo dire che sta veramente bene oggi. Beh, mio cugino è bello sempre a dire il vero, ma con questa giacca beige sopra la camicia bianca, e i pantaloni blu come il fiocchetto, devo dire che sembra proprio pronto per posare su una rivista di moda.

«L'ultima volta che mi sono presentato senza niente al collo, nonna non mi ha fatto mangiare il dolce. Il nonno ne ha rubata una porzione e me l'ha data di nascosto.»

Scoppio a ridere ricordando le mosse da ninja del nonno che, per non farsi notare, camminava rasente alla parete lanciando occhiate furtive verso la cucina. Ovviamente nonna aveva sgamato subito le sue intenzioni, e di nascosto aveva messo nel dolce qualche goccia del suo lassativo, ma questo Lorenzo non l'ha mai saputo. 

Tra una chiacchiera e l'altra arriviamo a destinazione; le nostre mamme sono venute stamattina presto per aiutare la festeggiata con i preparativi e, se le conosco bene, avranno già iniziato a brindare col vino rosso. 

Questa scena si ripete tutti gli anni: quando arriviamo io e Lore, loro due sono già mezze ubriache e la nonna si lamenta perché in due non riescono a combinare nulla. 

Prendiamo i regali ed entriamo in casa; i nonni per queste occasioni lasciano sempre la porta aperta, perché dicono che non hanno tempo e voglia di fare avanti e indietro ogni volta che arriva qualcuno. 

Il salotto è vuoto, probabilmente gli uomini sono fuori a grigliare qualcosa, così io e Lore appoggiamo i pacchi sul divano e ci avviamo verso la cucina, e da dietro la porta sentiamo come dei singhiozzi sommessi. 

Come Pioggia D'EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora