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Quando dico che alcune donne sono davvero troppo "intraprendenti", mi riferisco a situazioni come questa: sono con Lorenzo e Gianluca nell'atelier più bello della città per dare un'occhiata a qualche abito per Gianluca. 

Ovviamente, appena entrati, abbiamo specificato che siamo alla ricerca di un vestito da sposo, anzi, lo ha specificato proprio Gianlu, con tanto di sorriso a sessantacinque denti e occhietti innamorati. 

Ecco, nonostante questa premessa, la commessa di questo negozio non fa altro che smanacciare il mio amico in lungo e in largo, continuando a prendersi confidenze che non penso proprio siano necessarie, e facendo anche qualche battutina allusiva. 

Prima gli ha chiesto se fosse sicuro di fare questo passo perché "sei così giovane e bello, avrai la fila dietro". Sono sicura che la sua titolare sarebbe molto contenta di sapere come incentiva le persone ad acquistare qui il proprio abito. 

Le occhiatacce che le ho riservato non sono servite a farle mollare la presa, e lei ha continuato imperterrita a fare risatine lascive -e false- nell'intento di attirare l'attenzione di Gianluca che, dal canto, suo non se l'è filata di striscio. 

Siamo dentro da un'ora e Gianlu ha già provato diversi abiti; inutile dire che, col fisico che si ritrova, starebbe bene anche con un sacco della spazzatura addosso, ma devo dire che vederlo così, tutto in tiro, mi ha davvero commossa. 

Mio cugino ha già decretato la sua preferenza: blu.
Io invece sono convinta che il grigio gli stia molto meglio.
Il nostro amico mette la testa fuori dalla tenda della zona adibita alla prova degli abiti e chiama Lore per farsi aiutare col papillon e il fazzoletto che andrebbe messo nel taschino della giacca.

«Guarda che se sei vestito puoi tranquillamente uscire così.» gli dico facendo spallucce.

«Certo! E la tradizione?»

«Quale tradizione?»

«Becca, non si deve vedere lo sposo!»

Io seriamente mi chiedo a volte come faccia a partorire certe stronzate. Deve avere il cervello che capta nozioni a metà, altrimenti non si spiega!

«Gianlu, sono i due sposi che non si devono vedere a vicenda, e solo il giorno prima del matrimonio, non gli amici! E poi ti ho già visto con quattro abiti diversi, cosa vuoi che cambi?»

«Non è così la tradizione che conosco io, e comunque mi hai visto quando ero tutto pronto! Non ci si fa vedere a metà, porta male.»

Lore mi guarda con un'espressione che sembra dire "e certo, non lo sapevi?", io scuoto la testa rassegnata, e aspetto che lo aiuti a fare quello che deve fare. 

La gatta morta che lavora qui torna tutta sculettante da non so dove e chiede se abbiamo bisogno di aiuto.
Non faccio in tempo a risponderle che si sentono i due scemi dentro il salottino prova.

«Non credo che dovresti infilarmelo tutto dentro così, Lore.»

«Forse hai ragione, ma almeno non sta moscio, vedi? Ecco, aspetta... così, sì.»

«Posso girarmi?»

«No, aspetta che te lo infilo di nuovo.»

Trattengo una risata, mentre la ragazza mi guarda con gli occhi spalancati e l'aria scioccata. Le faccio un bel sorriso e: «No, grazie. Come puoi sentire stanno già facendo da soli.»

Lei annuisce brevemente e scappa di nuovo in qualche angolo nascosto del negozio.
«Avete fatto lì dentro?»
«No, Becca. Lore me lo sta infilando di nuovo.»

Già.

Alla fine ci siamo fatti un'idea del modello che sta meglio a Gianlu -anzi, lui se l'è fatta- e siamo pronti per uscire e ringraziare la commessa che, per inciso, non si è più fatta vedere dopo aver sentito la conversazione tra mio cugino e Gianluca e dirle che torneremo con più calma, nel caso decidessimo di acquistare uno degli abiti provati oggi. 

Come Pioggia D'EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora