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Cammino avanti e indietro per la stanza esaminando attentamente tutto il guardaroba che mi sono portata dietro. Perché quando si parte sembra sempre di portare troppa roba, e quando si arriva non si ha mai niente di adatto? Voglio qualcosa di... di... BAAAM! 

Qualcosa che faccia girare la testa anche alle donne più etero del villaggio.
Il burlone di Giò oggi a pranzo ha proposto una serata divisi: maschi e femmine ognuno per i fatti loro.

Posso uscire con la prima cosa che mi capita sotto mano? No!
Deve soffrire.
Deve soffrire, primo: perché è la prima serata che potevamo passare insieme da 'qualsiasi cosa siamo ora; 
secondo: perché dopo essere usciti dalla cabina non ha fatto altro che ignorarmi e stare per conto suo per tutta la giornata. 

Siamo in vacanza, certo, non abbiamo deciso nulla riguardo alla nostra situazione, certo, ma stasera voglio che crepi guardandomi! Vuole stare da solo coi ragazzi per fare cosa, esattamente? E io dovrei fare questa uscita tra donne per quale motivo? 

Continuo a pensare che ci sia sotto qualcosa, e che sicuramente abbia a che fare con le cose che mi ha detto in quella cabina. 

Prendo il vestitino rosso che ho comprato ieri con Gianlu e Ste e lo indosso. Aderisce perfettamente al corpo mettendo in mostra le poche curve che ho. Abbino i sandali gioiello e sciolgo i capelli spettinandoli un po' con le mani, lasciandoli ricadere morbidi sulle spalle. Faccio una bella passata di eyeliner sulle palpebre e abbondo col mascara. Do un'ultima occhiata allo specchio e prendo la borsa, uscendo abbastanza soddisfatta del risultato finale.

Incrocio gli occhi di Giò appena metto piede fuori dalla porta. Ha una camicia nera che fascia perfettamente il suo corpo, mettendone in risalto i muscoli, e un paio di jeans chiari appena lenti sui fianchi. È perfetto.
Lo vedo passare ai raggi x ogni centimetro del mio corpo, mentre incrocia le braccia al petto in un'espressione non troppo contenta.

«Beh? Che hai da guardare?» credo che il tono sia risultato più acido di quanto volessi.
«Niente, sei bellissima.» E fa un sorriso tirato.

Cerco di reprimere l'istinto omicida che mi spinge a togliermi un sandalo per conficcargli un tacco da qualche parte e ricambio il sorriso meglio che posso.

«Grazie. Gli altri?»

«Dovrebbero uscire a momenti... Becky, senti-»
Quasi contemporaneamente si aprono le porte dei ragazzi.

«Wow, qui stasera qualcuno vuol fare conquiste!» Gianlu fa un fischio di apprezzamento e batte le mani.

Sorrido scuotendo la testa.
«Possibile che pensi sempre che io voglia rimorchiare?» 

«Beh, sei tutta in tiro! Questo è il vestito che ti ha consigliato Stefano ieri?» chiede con innocenza.

Dio, Gianluca! Non ti ho mai voluto bene come te ne voglio adesso.

«Sì, ha detto che mi risaltava gli occhi! Che ne dite? Ha ragione?» Faccio un giro su me stessa mentre vedo con la coda dell'occhio Giò irrigidirsi appena.

«Non credo che fossero gli occhi quello che guardava mentre ti consigliava questo abito.» risponde mio cugino ridendo. 

Scoppio a ridere e lo prendo a braccetto mentre ci incamminiamo.
«Quindi, ricapitolando, ci vediamo tutti insieme alla fontana, poi da lì proseguiamo divisi, giusto?»

«Esatto! E domattina ci troviamo a colazione al bar sulla spiaggia per raccontarci le rispettive serate. Giò ha avuto una bella idea, vero?» chiede Lorenzo lo Stupido.

«Certo! Bellissima!» schiarisco la voce e cambio discorso, sperando di essere sembrata convincente.

Ma a chi voglio darla a bere?

Come Pioggia D'EstateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora