Capitolo 22

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JOSH POV

"No, le ho detto che voglio uno striscione con scritto "buon compleanno" a caratteri cubitali." Mi dispero.
È la decima volta letteralmente che dico alla signora che organizza festicciole speciali per i compleanni come voglio tutti gli addobbi da mettere in casa per il compleanno di Kayla.
Le sto organizzando la festa a sorpresa, perché se lo merita.
Si merita qualunque cosa bella che esista su questa faccia della terra, in quanto è da mesi che mi sta vicina.
Sono cinque mesi esatti che sono pulito, non ho tendenze suicide e la notte dormo meglio senza l'aiuto di possibili medicine.
Vado anche più spesso al cimitero a trovare mia figlia, ma i sensi di colpa hanno la meglio sempre.
Quel giorno che sarò abbastanza forte nell'andare li senza scoppiare in lacrime è perché finalmente tutta la rabbia che porto addosso mi è passata definitivamente.
Kayla mi è stata accanto più di qualunque altra persone, non che Chris, Emily, Ines, Yevgeny non l'abbiano fatto, ma lei ha fatto molto più.
Sono riconoscente a tutti, ma visto che lei ha rinunciato al suo viaggio di affari per stare con me, ha rinunciato al sonno per tenermi sotto controllo per poi il giorno dopo essere a lavorare in ufficio, ha rinunciato alle sue cose per stare con me, vorrei che almeno nel suo giorno speciale lei sia la protagonista.
Si sbatte sempre per ogni cosa, per la casa, per vedermi felice, anche per la più banale lei è sempre in prima fila a donare felicità agli altri, quindi se entro domani non ho tutto quello che mi serve potrei incazzarmi con la tizia "organizza feste speciali per compleanni fuori dal comune."

"E poi vorrebbe dei palloncini verdi con scritto ventisei di colore verde, ho capito bene?"
Giuro che me ne vado via senza degnarla di mezzo sguardo.
Decido di armarmi di pazienza e mi mostro cauto ancora per l'ennesima volta.
"No" mormoro secco.
"I palloncini che indicano l'età devono essere oro e ad elio, alti novanta centimetri da appendere al muro. Lo striscione deve essere verde chiaro visto che è il suo colore preferito scritto a caratteri cubitali. Poi vorrei dei palloncini trasparenti che contengano al suo interno dei brillantini.
In altri palloncini ancora ci deve essere dell'acqua. Le deve ricordare un po' il vasetto della calma che si mette nella camera dei bambini, ha presente?" Dico con tono autoritario, ma poi sorrido per fare capire alla tipa che non sono per nulla nervoso ma sono sul punto di esserlo.
Mi sono stufato di ripeterlo, ormai l'ho imparato come un mantra che anche mentalmente continuo a dirlo.

Non mi sono mai affidato a queste persone ma siccome non ho idea di come organizzare queste cose, mi limito solo alla festa, in quello ero bravo.
Inoltre non saprei nemmeno dove trovare palloncini del genere se non proprio in questo negozio.
"Quindi i colori che devono prevalere sono il verde e l'oro?" Mi domanda per conferma.
"Si, si, SI" l'ultima parola mi esce come un urlo mentre mi passo la mano sulla faccia.
Sono finalmente sollevato dal fatto che ha capito come voglio tutti gli addobbi.
Ce l'abbiamo fatta finalmente, quasi stavo andando ad accedere un cero in chiesa per chiedere un miracolo alla Madonna di Lourdes.
Non mi sembra di stare chiedendo di fare diventare la luna di colore rosa pastello con sfumature di azzurro, viola e qualche tocco di giallo paglierino.
Sto cercando di fare capire che voglio una cosa semplice ma ad effetto e che deve essere solo di due colori, cosa c'è di difficile da comprendere?
"Il tutto per settimana prossima, giusto?"
"Non ho mai nominato la settimana prossima" dico di getto senza pensarci, però ad un certo punto esce anche spontaneo perdere la pazienza.

La signora mi guarda con accenno di stupore, forse non si aspettava questo comportamento, ma ho passato mezz'ora buona a spiegarle come volevo il tutto e mi sembra che mi stia decisamente prendendo per il culo visto che questo poteva essere risolto in dieci minuti, ma fa niente ci perde lei i soldi oltre che un cliente.
"Senta facciamo così" prendo un respiro profondo.
"Me la vedo da solo" sbuffo.
Sono incazzato per la perdita di tempo e del fatto che potevo sbrigarmela davvero da solo.
Esco dal negozio senza dare tempo alla tizia di rispondere e mi dirigo verso la macchina nella speranza di trovare qualcosa di aperto in modo tale da prendere qualche addobbo.
La chiamata di Chris irrompe nell'abitacolo ancora prima che possa mettere in moto.
Da quella volta al suo matrimonio qualcosa ha preso una svolta nella nostra amicizia, non dico che non siamo più attaccati l'uno all'altro, ma diciamo che non ci sentiamo e vediamo più come prima.
Il tutto si limita al lavoro quando ci incontriamo per le conferenze.
Chris si è dedicato alla sua famiglia, ed io mi sono dedicato a riprendere la mia vita in mano con l'aiuto di qualcuno di speciale come Kayla.

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