JOSH POV
Aspetto in questo piccolo locale l'arrivo di Kayla.
Per la precisione è il locale dove ho lavorato da ragazzino, sono rimasto in ottimi rapporti con il proprietario perché nonostante tutto mi ha preso a lavorare ignorando la mia inesperienza.
Devo tanto a lui.
Infatti, quando posso, passo sempre a dargli una mano con il bar.
Alla fine di tutto è sempre piaciuto come lavoro, quindi non vedo perché mi debba privare di ciò che più amo fare.
Attendo Kayla e sono già super agitato tant'è che batto la gamba ripetutamente dal nervoso.
Sembro un ragazzino alle prime armi, non è possibile tutto ciò.
Quando la vedo entrare nel locale tutto si ferma, è sempre mozzafiato e quella gonna le sta così bene che nonostante sia corta non risulta volgare.
I suoi occhi azzurri magnetici sono stupendi e il suo viso è ricoperto da una spruzzata di lentiggini che il tutto è contornato dai suoi capelli rossi naturali.
È di una semplicità unica."Scusami se ti ho fatto attendere" prende posto di fronte a me.
Lei, al contrario mio, sembra molto a suo agio e non è per nulla imbarazzata.
Solo io sono il coglione di turno.
Ordiniamo uno spritz per me e un bicchiere di vino bianco per lei.
Abbiamo un sacco di cose in comune, una di queste la passione per la matematica.
"Raccontami un po' di te" domanda mentre mi fissa.
Possibile che non sia a mio agio?
"Cosa vorresti sapere?" Domando sorridendo.
In realtà siamo usciti insieme un paio di volte ma alla fine di tutto non ci siamo mai detti granché.
"Parlami del Josh ragazzino"
"Il Josh ragazzino non è tanto diverso dal Josh adulto. Ironia e sarcasmo sono il mio pane quotidiano. Avevo un migliore amico e tuttora lo è, che mi ha aiutato nelle scelte più difficili della mia vita. Ma so che ho ricambiato ogni cosa. Ero sempre pronto ad aiutare il prossimo e a mettere la pace tra di noi quando l'aria di guerra iniziava ad alleggiare sovrana. Quel Josh c'è ancora, ma non più come prima" spiego in parole povere.
Ometto la parte peggiore della mia vita, quella che mi ha portato ad essere ciò che sono oggi.
"E tu? Cosa diresti alla Kayla del passato?" Faccio la stessa domanda."Le direi di stare tranquilla e di essere meno timida. Di accettarsi e soprattutto di non pensare spesso con la testa, ma a volta seguire il cuore. Che le situazioni brutte accadono sempre, ma se sono successe è tutta una questione di destino. Le ho superate tutte" sorride timidamente.
Io penso di essere morto.
Mi sento di dirle che è bella quando sorride e quindi lo faccio.
Se devo risultare un coglione patentato è giusto che lo sia a trecentosessanta gradi, no?
Così lei sorride ancora di più coprendosi con una mano, segno che è arrossita ulteriormente.
"Sei bella anche mentre arrossisci" sorseggio il mio drink.
"Non sono abituata ai complimenti, non ne ricevo spesso." Ammette.
"Da ora in avanti li riceverai"
"Non mi prendi in giro, vero?" Chiede un po' scettica.
"Non sei quel tipo di ragazzo che fa così solo per uno scopo ben preciso? Hai già capito di cosa parlo"
"Assolutamente no. Se mi va di fare qualcosa la faccio, altrimenti sto nel mio. Non sono più un ragazzino, ho un cervello. La vita si è già presa troppe volte gioco di me, farlo con altre persone mi risulta più che difficile, per questo sarò sincero con te al cento per cento"Sembra rilassarsi dopo questa mia confessione e anche io mi sento più leggero.
Sembra che mi sia tolto un peso di dosso.
"Non volevo ti offendessi."
"No, non mi sono offeso. È giusto fare chiarezza, come è giusto avere dei dubbi" confesso.
"Sono rimasta così scottata dalla mia relazione precendente che ricevere tutte queste attenzioni mi fa sentire amata e desiderata. Per questo te l'ho chiesto, voglio saperlo dall'inizio se vuoi soltanto un rapporto fisico o altro. Senza mettere in gioco i sentimenti per poi rivelarsi una presa in giro per nulla." Dichiara senza troppi giri di parole.
La schiettezza delle persone è una cosa che mi affascina.
Più una persona è schietta e più è sincera e leale.
"Kayla sarò sincero con te" prendo un respiro profondo e lei sbianca in viso. Forse aspettandosi le peggio cose.
"Ecco, lo sapevo" ribatte.
"Voglio approfondire questo rapporto con te. Tu mi piaci. Mi piaci davvero tanto, sin dalla prima volta che ti ho vista. Ma fai finta di non saperlo" dichiaro tutto d'un fiato.
"Non mi interessa avere un rapporto solo fisico, ripeto; non sono più un ragazzino. Quelle cose mi accontentavano quando andavo al liceo, quando ero adolescente. Ora so cosa voglio dalla vita e credo che sarei disposto ad aspettare tutti i tuoi tempi necessari, spero tu possa fare chiarezza, ma non voglio nient'altro che approfondire questa cosa che c'è tra noi due." Ammetto.
