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Leonard era paralizzato, la sua mente non era in grado di elaborare quanto stava capitando o, forse, era lui stesso a non volerci credere. La donna che gli stava davanti non era la signora Bergman che conosceva, il suo sguardo gelido, incavato in un'espressione di pura rabbia ed odio, lo faceva tremare dalla testa ai piedi. Era la stessa sensazione che gli aveva trasmesso Frans quando lo aveva difeso, picchiando fino all'incoscienza i loro coetanei. Le parole della bionda erano state una doccia fredda, il significato racchiuso in esse del tutto assurdo, il dubbio che lei potesse aver avuto un ruolo nella sua aggressione provocò al giovane una risata nervosa. Fu un breve momento di sfogo che gli concesse di indietreggiare di un passo. L'altra, senza staccargli gli occhi di dosso, estrasse dalla propria borsa una busta e, dopo averla aperta, ne gettò il contenuto ai suoi piedi. Erano una serie di foto in alta definizione dell matrimonio di suo padre, se qualcuno del paese le avesse viste, sua madre sarebbe diventata l'eterno bersaglio degli abitanti. 

Non pensavo di dovervi ricorrere così presto, ma tu non mi hai lasciato altra scelta! *lascio a terra la borsa* Sappiamo bene entrambi quali sarebbero le ripercussioni se tappezzassi l'intero villaggio con queste!    

Certo che Leonard lo sapeva. Una moglie abbandonata dal marito, per quanto non fosse causa della separazione, era una mezza donna, incapace di compiere il proprio dovere di sposa. Dopo aver ferito sua madre con il proprio disprezzo, i loro compaesani non ci avrebbero messo nulla a puntare il dito anche contro di lui dando la colpa alla sua omosessualità. Una figura femminile emotivamente ambigua ed un deviato così vicini alla comunità, alcuni avrebbero cominciato a temere ripercussioni sulla propria moralità e sulla stabilità dei nuclei familiari del posto, dando inizio ad una vera rappresaglia. Non si sarebbero di certo limitati a ghettizzarli, li avrebbero cacciati via dalla loro casa, se non peggio. Inginocchiandosi a terra, il corvino raccolse rapidamente le foto e le strappò una dopo l'altra tra le lacrime, per quanto fosse consapevole si trattasse di un gesto inutile.

P-Perché... *sollevo lo sguardo nel suo* Perché tutto questo!? N-Non abbiamo fatto niente di male! 

Niente di male... *stringo i denti* Tu hai distrutto la mia famiglia e osi dire di non avere colpe!!! Chi spingeva Frans ad andare a scuola rendendolo lo zimbello degli altri bambini!? Chi si presentava continuamente a casa nostra distraendolo dai suoi doveri ed obbligando suo padre a punirlo sempre più violentemente!? *mi avvicino a lui* Speravo che mettere in giro voci sulla tua omosessualità bastasse, ma con il tuo atteggiamento ho dovuto calcare ancora di più la mano e far passare gli uomini del villaggio dalle parole ai fatti! 

*tremo terrorizzato* N-Niente di tutto questo è colpa mia... F-Frans doveva andare a scuola! N-Ne aveva tutto il diritto! Suo padre è un pazzo violento! Non è con la cinghia che si crescono i bambini! *abbasso gli occhi sulle foto strappate* - Quindi non è stato Borje a mettere in giro quelle voci su di me, ma lei... Non riesco a crederci, è troppo assurdo! - E tu... Tu sei anche peggio di lui! Hai sempre saputo che Frans stava soffrendo eppure non hai fatto niente!

Rosalia Bergman, forse anche più del marito, era cresciuta con specifici e saldi principi su quale dovesse essere il suo futuro e si era sempre adattata a quanto le veniva richiesto. Doveva essere una delicata e bella bambina, una ragazza giudiziosa ed abile nelle faccende domestiche, una moglie fedele ed obbediente, una madre in grado di farsi da parte in favore del marito nell'educazione del proprio figlio maschio. Quando la famiglia Lindgren si era presentata in città, aveva fatto di tutto per essere una buona vicina, scambi di ricette, chiacchiere davanti ad una tazza di te, inviti cortesi, eppure era stata ripagata con un'amara moneta. Rassicurata dalla convinzione che, se si fosse comportata nel modo giusto, la sua vita sarebbe stata sempre radiosa e felice, aveva stretto i denti, ma dopo tanti anni, riguardandosi indietro, provava solo una profonda amarezza. Era imprigionata in un matrimonio combinato privo d'amore, senza riuscire a provare il minimo affetto per il proprio figlio, sconosciuto quanto un estraneo, viveva costantemente con una maschera fatta di sentimenti non suoi, mimati alla perfezione, era come tutti si aspettavano, perfetta, ma ormai priva di emozioni sincere.  

Io ho fatto ciò che ci si aspetta da me! *lo guardo con disprezzo

L'unica cosa che Rosalia amava davvero era il lavoro di sindaco, certo, inizialmente non era stato semplice assumere quel ruolo, una donna a ricoprire una posizione di tale importanza non era ben vista, ma era bastato convincere tutti di fungere solo da facciata per il marito e finalmente aveva ottenuto il rispetto che aveva sempre saputo di meritare. Aveva il controllo dell'intera comunità, poteva manovrare qualunque abitante e spingere quei bigotti ignoranti a credere in qualsiasi cosa, o nel suo completo opposto, con le giuste parole. L'unica cosa che poteva cambiare quella realtà era la reputazione della famiglia Bergman, se questa fosse crollata, la sua influenza sarebbe finita nel fango. Ritrovarsi di nuovo una semplice casalinga, dominata dal proprio marito e destinata a sfornare chissà quanti altri bambini prima di ricevere un po' di considerazione. No, non lo avrebbe mai permesso. 

*mi inginocchio davanti a Leonard* Sei un ragazzo brillante, quindi so che capirai il mio punto di vista *gli sorrido* Ho già parlato con tuo padre ed abbiamo fatto sì che tu ottenessi la borsa di studio. Alla fine dell'estate ti trasferirai in città e non tornerai mai più *appoggio una mano alla sua guancia* In cambio metterò a tacere le voci sul tuo conto e starò vicina a tua madre reintegrandola nella comunità *mi faccio seria rimettendomi in piedi e pulendomi gli abiti dalla polvere* Domani mattina romperai qualsiasi legame ti leghi attualmente a mio figlio. In questo modo potrà crearsi una famiglia e vivere una vita normale e felice. Tutto chiaro?

1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora