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Essere considerato un vero Bergman dal proprio padre, era ciò che Frans aveva sempre sognato. Per tutta la vita si era rimboccato le maniche cercando di essere degno del proprio nome, era stato temprato dal duro lavoro e da una severa educazione, a testa bassa, obbediente, solo per essere tale e quale al suo Far e renderlo orgoglioso. In quel momento però, mentre mungeva in silenzio, gettando di quando in quando un'occhiata verso il paese, diretto ad una familiare casetta, non si sentì realizzato e nemmeno felice. Non riusciva a smettere di pensare alle parole della signora Gioanna e, più lo faceva, più si sentiva combattuto nelle proprie convinzioni. Stava per alzarsi ed andare a svuotare il secchio quando, le campane della chiesa suonarono in lontananza, attirando la sua attenzione.

- Già è così tardi ed ho ancora un sacco di lavoro da fare... - *prendo il secchio colmo* - Non penso riuscirò ad andare da Leonard, forse è meglio se finisco tutti i miei doveri prima - *Mi avvio verso il fienile sul retro per svuotare il latte nelle bottiglie* - Così domani Far non avrà nulla di cui lamentarsi quando gli chiederò di andare a casa Lindgren - *faccio per aprire, ma sento delle voci provenire da dentro e mi fermo*

Come ti salta in mente di venire a quest'ora? *tuono molto infastidito* Mia moglie e mio figlio sono alla baita, cosa penserebbero nel vedermi parlare con qualcuno del villaggio?!? Mi auguro sia qualcosa di importante!

Appoggiato il secchio a terra, Frans andò subito sul retro. Doveva essere successo qualcosa di importante per spingere uno dei paesani a correre da suo padre per raccontarglielo, nonostante fosse consapevole di ricevere una strigliata. Attraverso il passaggio nascosto, il ragazzo entrò e rimase in ascolto. La voce dell'altro uomo non fu facile da cogliere, balbettava e cercava di parlare a bassa voce nel tentativo di non rivelare la sua presenza all'esterno. Fu una seccatura, il bisogno di sapere si era fatto troppo forte e questo rese il biondo più spavaldo. Tenendo ben alta la guardia, superò i covoni di fieno e si infilò in una delle stalle separate rimasta vuota, la mucca che vi alloggiava era nel fienile davanti, si sentì fortunato ad aver scelto proprio lei per ultima quel giorno. Tendendo l'orecchio, si mise in ascolto, sperando che nessuno dei due pronunciasse il nome di Leonard.

Sei sicuro di quello che mi stai dicendo? *incrocio le braccia al petto*

Assolutamente, l'ho sentito con le mie orecchie dal macellaio. Il quale l'ha saputo da sua moglie, la quale ne ha parlato direttamente con la sorella della cugina del gestore dell'ostello *spiego innervosito* Ma stiamo parlando del periodo poco prima dell'inizio del mercato, moltissima gente arriverà da fuori. Sarà impossibile riconoscerlo.

Non è una cosa di cui tu ti debba preoccupare *ci rifletto un momento* Penserò io a qualcosa ed informerò il resto del paese, ora però vattene. Abbiamo già rischiato troppo.

E, detto ciò, Borje accompagnò subito l'ospite alle porte del fienile. Frans, nel frattempo, non poté fare altro che rilasciare un sospiro seccato e stringersi in un angolo. Non aveva capito un bel niente, era stato troppo lento e così aveva perso l'intera spiegazione dello sconosciuto, anche se, fortunatamente, Leonard non sembrava centrare qualcosa. Stava per svicolare in silenzio dall'uscita posteriore quando un suono proveniente dall'ingresso lo fece sbiancare. Il secchio di latte, da lui lasciato davanti alla porta, aveva finito per rovesciarsi al primo passo dei due uomini all'esterno. Scattando subito all'esterno, il ragazzo corse nel bosco sul retro e fece un lungo giro, allontanandosi dalla proprietà, con l'intenzione di ricomparire dalla vegetazione nella zona laterale alla baita. Il suo corpo venne scosso da sudori freddi quando udì l'eco della voce del padre attraverso i cespugli. Doveva inventare una buona scusa, in fretta, non gli piaceva mentire, ma per preservare l'unico modo che aveva per ascoltare le macchinazioni dell'uomo, l'avrebbe fatto.

*mentre corro, predo qualche grosso ramo lungo il percorso, così, non appena esco dalla boscaglia, sembra che io stessi raccogliendo della legna* Sono qui, Far! *vado verso di lui asciugandomi la fronte dal sudore della corsa* - L'altro se l'è svignata molto in fretta... Peccato, avrei voluto vedere che scusa avrebbe inventato Far per la sua presenza -

*gli indico il secchio rovesciato* Si può sapere perché l'hai lasciato proprio qui davanti ?! Adesso più di metà del latte è andato!

*lo guardo dritto negli occhi* Scusa Far, pensavo di poterlo appoggiare un attimo lì visto che non entri più nel fienile da quando il compito di tenerlo pulito e di badare agli animali è passato a me *tengo ben salda la legna* Ma... che cosa ci facevi lì dentro?

Io? Io stavo solo... *mi gratto la barba* Controllando a che punto fossi con la costruzione della bancarella. Il mercatino è quasi alle porte ormai e lo sai che, essendo la tua prima esperienza con la vendita dei nostri prodotti, mi aspetto molto da te. Non solo ti farai conoscere dalle giovani del villaggio, ma, con il ricavato, pagherai il tuo matrimonio, quindi cerca di fare un buon lavoro, ci siamo capiti?

Certo, Far *sposto la legna su un solo braccio e, con la mano libera, prendo il secchio* Non preoccuparti, non ti deluderò *lo fisso per niente convinto dalle sue parole e rientro nel fienile*

Il genitore non aggiunse altro alla discussione e, quando si ritrovò solo, nel silenzio più totale, Frans si lasciò cadere sulle ginocchia, il cuore gli batteva forte nel petto. L'aveva davvero scampata bella. Riposti i rami nella già strapiena legnaia e versato il latte rimasto in un'unica bottiglia, nemmeno completamente piena, il ragazzo rifletté su quanto aveva sentito. Di chiunque stessero parlando, c'entrava con l'arrivo di persone esterne al villaggio e, l'unico a sapere tutto, era il gestore dell'hotel-ostello del paese. Non erano stati chiari, per niente a dire il vero, ma forse c'era qualcuno in grado di usare quelle informazioni per scoprire quali fossero le macchinazioni di suo padre. Ora che le aveva detto tutto, Gioanna Lindgren poteva aiutarlo.

1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora