Alla fine, l'idea del mercatino fu migliore di quanto Leonard si sarebbe immaginato, infatti, studiando nel giardino di casa, aveva un'eccellente visuale del banchetto di Frans e, soprattutto, della schiena muscolosa del montanaro. Anche quel pomeriggio si era accampato al tavolino sul limite della staccionata con i libri e, di quando in quando, riusciva ad incrociare lo sguardo del biondo il quale non poteva fare a meno di arrossire all'istante fino alla punta delle orecchie. Non avrebbe mai pensato che la vita sarebbe tornata alla normalità, fermare il tempo in quell'istante sarebbe stato perfetto.
Adesso capisco come mai ultimamente vieni a studiare qui *appoggio la bottiglietta fredda alla sua guancia*
*sussulto* Mamma! Mi hai fatto prendere un colpo!
*rido* Scusa, tesoro, ma non ho potuto resistere... *mi siedo accanto a lui e guardo Frans al lavoro* Pensavo sarei invecchiata di cent'anni prima che vi decideste a fare dei progressi *scompiglio i capelli di mio figlio, stanno ormai recuperando la lunghezza persa* Sono felice di essermi sbagliata.
Imbarazzato, Leonard distolse lo sguardo prendendo distrattamente un sorso d'acqua. L'idea di avere una relazione segreta e provare il brivido del proibito era sfumata nell'istante in cui sua madre, grazie a qualche assurdo sesto senso, aveva deciso di fare una passeggiata notturna e li aveva beccati a baciarsi davanti al cancello di casa. Inutile dire quale reazione matura e per nulla esagerata l'aveva colta, alla fine si erano ritrovati a festeggiare tutti e tre insieme il giorno seguente, con tanto di cena di mezzanotte a tre portate più dolce. Il ragazzo tremò al pensiero di cosa avrebbe potuto fare la genitrice nel caso in cui lui e Frans, in chissà quale remoto futuro, si sarebbero sposati. Si ritrovò così a viaggiare con la mente, immaginando l'amato in completo bianco, la mano stretta nella sua, mentre varcavano insieme un arco floreale diretti sul pulpito di una chiesa, pronti a scambiarsi le promesse e a continuare il resto delle loro vite come una sola anima, uniti dal sacro vincolo del matrimonio. Ed ecco di nuovo la sensazione gelida della bottiglia contro la guancia a riportarlo alla realtà, lontano da quel mondo di fantasia che, con ogni probabilità, sarebbe rimasto solo un sogno irrealizzabile.
Mamma! La vuoi smettere!? *scaldo il punto freddo con il palmo della mano*
Se mi stessi a sentire mentre parlo non avrei bisogno di darti una svegliata ogni tanto *sorrido ed appoggio la bottiglietta* Volevo solo informarti di una cosa... *divento seria* Avrei già dovuto dirtelo, ma ti ho visto così contento di recente che non me la sono sentita. Però non è giusto tenertelo nascosto ancora.
Preoccupato, Leonard stette ad osservare la madre mentre recuperava, dalla tasca del grembiule legato in vita, un'anonima busta bianca. La appoggiò sul tavolo rivolta in modo che potesse leggere il mittente, gli bastò un secondo per riconoscerne il nome e la prese tra le mani frugandovi velocemente all'interno. Era già stata aperta, l'altra sapeva di cosa si trattava e, la sua espressione spenta, non fece altro che mettergli più ansia. Il giovane vi estrasse un cartoncino rettangolare ruvido, decorato con una cornice dorata lucida sull'angolo in alto a sinistra e su quello in basso a destra. Era scritto in colore nero, corsivo, molto pulito ed elegante, chiaramente stampato, nessuno poteva avere una manualità tale da possedere una simile precisione. Un'occhiata fu sufficiente per capire di cosa si trattasse, ebbe il primo istinto di leggene il contenuto ad alta voce, tanta era l'incredulità, ma si trattenne, per la madre.
- Leonard Lindgren, sei felicemente invitato alla celebrazione del nostro matrimonio... - *scorro rapidamente le informazioni su data e luogo, ma mi soffermo sui nomi, mi irrigidisco a quello dello sposo* - Richard Lindgren... - Papà si risposa...
Rimettendo tutto al proprio posto, il corvino rimase in silenzio ad osservare il destinatario sulla busta, c'era indicato solo lui, la madre non era stata nemmeno nominata, era un invito singolo. Non ci sarebbe andato, fin da piccolo quell'uomo era stato come un fantasma, appariva ogni tanto, giusto per litigare un po' con la mamma, e poi spariva di nuovo nel nulla dandogli una carezza o uno sterile sorriso. Fu sul punto di strappare tutto in mille coriandoli, fu l'altra a fermarlo appoggiando le mani tremanti sulle sue.
Me l'ha portato Rosalia una settimana fa... *sospiro mestamente* Quell'uomo non ha avuto nemmeno il coraggio di venire qui spontaneamente per consegnartelo di persona. Lui sa che non è il benvenuto in questa casa, il nostro rapporto si è incrinato moltissimo tempo fa, ma almeno... *sorrido a Leonard* Non avrei voluto dirtelo, ma poi ho pensato che, se ti ha invitato, significa che è pronto a darti la sua versione della storia e so quanto ne hai sempre sentito il bisogno...
Mamma, non ho bisogno di lui! *mi innervosisco* Certo, non posso negare di essermi chiesto più volte come mai non sia mai tornato, ma... Io sono felice di essere cresciuto insieme a te! Non mi hai mai fatto mancare niente, mamma! Nemmeno ho sofferto la sua mancanza, quindi...
*lo abbraccio amorevolmente* Lo so, Leonard, ma credimi! Se non cogli quest'occasione, lui sparirà di nuovo nel nulla ed allora... Allora nessuno di noi due... saprà mai la verità *lo accarezzo e mi scappa un singhiozzo* Sono così egoista... So che è sciocco, soprattutto per una donna della mia età, ma ancora non riesco a smettere di chiedermi... che possa essere stata colpa mia se ci ha abbandonati?
Rispondendo all'abbraccio, Leonard riuscì a sentire l'altra tremare mentre versava lente lacrime sulla sua spalla e si sentì impotente. L'aveva sempre vista come una persona forte, testarda, che niente poteva buttare giù e in grado di rialzarsi anche dalle situazioni più difficili. Non avrebbe mai immaginato che la ferita lasciata da quel vigliacco fosse ancora così aperta nel cuore di sua madre. Dopo tutto il sostegno avuto da lei dopo l'aggressione, e, per ripagarla di tutti quegli anni insieme, prese la sua decisione.
*la tengo ancora più stretta* Ci andrò per te, mamma. Scoprirò la verità, te lo prometto.
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1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"
RomanceRacconto alternativo della mia storia: "2 X 1 - You have taught me to live well" Cosa sarebbe successo se il sogno d'amore di Leonard Lindgren con Frans Bergman si fosse realizzato. ATTENZIONE ! Questa storia contiene relazioni omosessuali ! SE NON...