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Il Sole stava ormai tramontando quando, dimenticandosi qualsiasi buona maniera gli fosse stata impartita durante l'infanzia, Frans aprì di scatto la porta di casa Lindgren. Con il cuore che batteva a mille per l'ansia, trovò Gioanna al telefono, il viso sconvolto e pallido, gli occhi rossi e gonfi di un pianto ormai passato, ma che, al suo arrivo, tentò inutilmente di mascherare con un sorriso. Il giovane Bergman se l'era sentito fin dal primo momento in cui Leonard gli aveva raccontato di quel viaggio in città che le cose si sarebbero messe male. Cedendogli il posto, la donna sussurrò un ultimo saluto e gli passò il telefono per poi allontanarsi rapidamente verso il bagno.

Leonard! *lo chiamo ad alta voce* Leonard, stai bene?!

Far gli aveva parlato spesso di che luoghi orribili si trovassero al di là delle montagne, posti in cui l'aria era soffocante, velenosa e scura, dove il cielo azzurro e le nuvole bianche si appiattivano di un grigio sporco, nessun albero dal quale provenisse il cinguettio dei passeri o prati verdi per sdraiarsi e riposare. Loschi figuri in ogni angolo, imbroglioni, truffatori, donne costrette a vendere il proprio corpo pur di sopravvivere, ogni volto è sconosciuto e le persone sono sole ed egoiste, innalzandosi sul prossimo, usandolo ed infangandolo. Se in un villaggio piccolo e pacifico come il loro il corvino era stato aggredito chissà cosa poteva essergli capitato in quelle ore trascorse in un simile inferno.

Frans, stai urlando *rido* Rilassati, non mi è successo nulla.

O-Oh... *mi siedo più tranquillo* S-Scusa... *riprendo fiato* Com'è andato il matrimonio di tuo padre?

Ci sto andando adesso *sospiro* Speravo di trovarti a casa mia... Non sai quanto ho bisogno di sentire la tua voce *singhiozzo, le parole mi si spezzano nella gola, ma la schiarisco per non farlo impensierire*

Leonard, mi manchi tanto *sentendolo piangere trattengo a stento l'agitazione* Ma so quanto è importante per te parlare con tuo padre e chiudere questa storia, quindi... *mi faccio forza* Affrontalo una volta per tutte e poi torna a casa da me... Ti amo, non dimenticarlo mai!

Ti amo anch'io *recupero la calma* Scusa, ma ora devo andare. Ci vediamo domani.

Riagganciata la cornetta, Frans sollevò lo sguardo ed incontrò quello della signora Lindgren, subito arrossì imbarazzato e si alzò in piedi mortificato. Non solo si era lanciato di corsa in una vera e propria irruzione a casa dell'altra, obbligandola ad interrompere la chiamata con il figlio per farselo passare, ma, dimenticando di pulirsi le scarpe dal terriccio accumulato nella giornata, aveva insudiciato tutto il pavimento e la sedia che aveva utilizzato. Vedendo Gioanna avvicinarglisi a testa bassa ebbe il primo istinto di inginocchiarsi a terra e sistemare il macello che aveva combinato, ma poi questa lo strinse forte. Fu un gesto pieno di calore e, allo stesso tempo, d'infinita tristezza. Ricambiando, il biondo si sentì subito meglio, gli abbracci della mora erano dolci ed avvolgenti, molto più materni di qualsiasi coccola avesse mai ricevuto dai propri genitori. Una volta separati, la donna si asciugò il viso e gli sorrise.

Dopo una giornata passata al mercatino sarai sicuramente stanco, in più devi prepararti per la prima serata di sagra, quindi non ti trattengo oltre *vado in cucina e gli preparo un sacchettino con dei biscotti porgendoglielo* Prendili, sono per te.

*prendo il regalo imbarazzato* Grazie e chiedo scusa per il disastro che ho combinato *osservo il pacchetto* Se vuole posso restare a pulire, tanto questa sera non andrò da nessuna parte, quindi non ho fretta di tornare a casa.

Non dire sciocchezze, Frans *sorrido malinconica* Credi che non sappia quanto per tuo padre sia importante che tu vada alla sagra? *appoggio una mano sulla sua spalla* So che l'idea non ti fa impazzire, ma se questa sera non ti presenterai potrebbero prendersela di nuovo con Leonard, quindi, per favore... Potresti fare questo sforzo?

Gioanna aveva ragione, Far era al corrente che lui e Leonard stavano continuando a vedersi, anche se non immaginava fossero ormai ben oltre l'amicizia, sopportava solo perché il figlio obbediva alle sue richieste senza lamentele. Con la vendita al mercatino Frans aveva guadagnato oltre le aspettative, in seguito alla rissa tutti nel villaggio lo rispettavano e temevano, inoltre aveva continuato ad occuparsi dei lavori domestici e degli animali. Trovarsi a ballare con una sconosciuta selezionata dai propri genitori non era un enorme sacrificio, probabilmente imbarazzante e spiacevole, ma almeno li avrebbe tenuti buoni. Dando un ultimo saluto alla signora Lindgren, Frans tornò verso casa stringendo nella mano il sacchetto di biscotti. Stava risalendo il pendio, ormai prossimo ad arrivare, quando la piazza del villaggio si illuminò a festa. Gettandovi uno sguardo, il ragazzo sollevò di poco gli occhi e passò oltre sino a scorgere i binari della stazione. L'ultimo treno sarebbe passato più tardi, se avesse seminato Far forse avrebbe potuto prenderlo ed arrivare nella grande città, fino da Leonard. Rivolte le spalle alla baita, fu sul punto di seguire quel primo, insensato istinto quando la porta si spalancò di colpo ed una voce tonante lo riportò al presente.

Eccoti finalmente! *incrocio le braccia al petto* Tua madre ha finito di stirarti il vestito buono, vatti a fare una doccia e poi preparati! Un vero uomo non dovrebbe mai far aspettare la propria donna!

*incontro il suo sguardo* Non è un po' prematuro definirla già "la mia donna" quando nemmeno so di chi tu stia parlando, Far? *entro in casa e vado verso il bagno* Se è una delle ragazze del villaggio, posso almeno sapere il suo nome? Probabilmente siamo andati a scuola insieme, quando ancora mi era permesso andarci, quindi la conosco di sicuro.

Non c'è nessun "se" *chiudo la porta* Tu "DEVI" sposare una ragazza del villaggio ed io e tua madre abbiamo scelto quella perfetta. È la minore di quattro fratelli, quindi potrà darti un buon numero di figli. Contiamo su di te per...

Ma Frans non ascoltò il resto, sbatté la porta del bagno e si chiuse dentro, carico di rabbia.

1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora