Borje Bergman era sempre stato un uomo orgoglioso, cresciuto tra solidi valori e regole rigorose, sancite da generazioni di generazioni di Bergman, sin dagli albori della propria stirpe, quindi non aveva mai desiderato essere più di quanto gli avessero imposto. Era forte come un orso, esperto e formato nei più disparati compiti manuali, sarebbe stato capace di sopravvivere a qualsiasi condizione ambientale, per quanto sfavorevole potesse rivelarsi. Anche se non l'aveva mai rivelato apertamente, più per non far nascere sciocche dicerie che minassero la sua mascolinità, era cresciuto senza padre, ma sua madre era di quanto più severo e incrollabile il sangue Bergman aveva saputo plasmare. Lei, crescendolo per essere il vero uomo che il marito aveva dimostrato di non essere, mai si era limitata, né con le punizioni corporali, né nell'affidargli compiti e lavori fisici che andassero ben oltre le sue possibilità. Era grato a sua madre, per tutto, ma sapeva che, il fatto di essere nato maschio, gli avrebbe un giorno permesso di poter allevare il proprio erede ancora meglio di quanto non avesse fatto lei con lui. Ebbene, guardando dritto negli occhi di Frans e vedendovi brillare la stessa freddezza e forza della propria famiglia, non poté che confermare quella certezza. Aveva cresciuto il miglior Bergaman che fosse mai esistito, certo, c'era quell'insignificante dettaglio della devianza, ma, in fondo, si trattava solo di una malattia, come un raffreddore, qualcosa di passeggero che, sicuramente, prima o poi sarebbe sparito. C'erano tante zucche d'uovo al mondo, presto uno di loro avrebbe trovato una cura, doveva solo portare pazienza.
Signor Bergman *lo fisso serio* Credevo mi avesse invitato qui per dirmi qualcosa...
Sì, qualcosa di importante, Frans *sospiro* Riguarda tua madre.
L'espressione del ragazzo fu cristallina. In effetti, mai era capitato prima che un componente della famiglia Bergman si rivolgesse direttamente ad uno svikari. Tradire il proprio sangue significava essere dati per morti, quindi, in una situazione normale, avrebbe dovuto fingere di non conoscerlo o peggio. Loro però erano un caso unico, chiudere per sempre i contatti avrebbe sancito la fine dei Bergman, quindi era dovere di Borje far sì che quest'orribile possibilità non si verificasse. In più c'era un altro, piccolo dettaglio in tutta la questione a fargli desiderare di riallacciare i rapporti con il proprio figlio. Bastava dare uno sguardo alla baita per capire che stava poco a poco perdendo il controllo. La sua quotidianità era sempre stata la stessa da quando Frans aveva finalmente cominciato a camminare, alla fine del suo primo anno di vita, diventando quindi abbastanza grande da poter dare una mano nelle faccende domestiche. Di anno in anno, la maggior parte dei compiti erano stati affidati completamente al bambino, che quindi si occupava autonomamente del fienile, degli animali e della casa, lasciando il tempo a sua madre di dedicarsi alla carriera e a lui di godersi pienamente il proprio unico e vero amore, la montagna. Ora però quella condizione di stabilità e felicità si era frantumata, tutto a causa di Leonard Lindgren. Se solo Rosalia non si fosse intromessa, invece di limitarsi a lasciargli una gamba ed un braccio rotti, che, dopotutto, possono guarire velocemente, lo avrebbe estraniato dalla comunità e fatto sparire per sempre dalla mente di Frans. Era arrivato troppo tardi, non avrebbe mai immaginato che la devianza sarebbe attecchita con tale rapidità nell'animo del biondo, sperava di averlo cresciuto più forte di così.
Io... *stringo la mano di Leonard sotto al tavolo e prendo un bel respiro* ... la sto ascoltando. Che cosa c'entra lei?
Non manca molto al suo rilascio ormai *mi siedo ben dritto in modo da sembrare più imponente* Ho parlato con il dottore che le hanno assegnato in... questo periodo di allontanamento *incrocio le braccia al petto* Ha detto che, quello che è successo alla sagra, l'ha turbata molto. Perdere l'amore del proprio bambino le ha spezzato il cuore, tornare e non poterti riabbracciare la ucciderebbe, quindi, per il suo bene, non potremmo riportare le cose a com'erano prima?
Frans si sentì ribollire di rabbia, tanto che dovette lasciare il contatto con il proprio compagno per evitare di stringere troppo la presa e fargli del male.
Sarò sincero, Frans... *sospiro* Sei... Mancato anche a me *distolgo lo sguardo* Lo so, sono stato severo, ma sei diventato la persona che speravo. Certo, a volte ho tirato troppo le redini, ma perché pensavo a come darti il miglior futuro possibile *torno a guardarlo* Vuoi odiarmi per questo?
Quella bella storiella della povera madre fragile, che pensava unicamente al bene del proprio bambino, e del padre severo, che in realtà desiderava solo crescerlo forte nell'animo, puzzò nelle orecchie di Frans come un gigantesco cumulo di letame sotto il Sole estivo. Forse Borje lo considerava un idiota, al punto da credere di convincerlo a tornare sui propri passi ubriacandolo con una scusa dopo l'altra, ma aveva dimenticato un dettaglio importante. Nessuno meglio di lui poteva sapere che tipo di persone fossero i suoi genitori. A quell'uomo, della salute della propria famiglia, non era mai importato, nemmeno un istante, così anche alla moglie, e, durante il loro ultimo incontro, lo aveva chiarito perfettamente. Borje voleva essere libero di andare e venire dalle cime con la sicurezza di poter tornare in una casa pulita, con un pasto assicurato ed il rispetto dei propri concittadini come padre di famiglia, allevatore, legnaiolo e coltivatore provetto. Rosalia voleva essere indipendente e controllare l'intero villaggio a proprio piacimento mantenendo l'apparenza di moglie e madre devota. Insomma, due ipocriti che, per ottenere ciò che desideravano, avevano bisogno di lui, come animale da soma da una parte e come figlio da esposizione dall'altra.
*mi volto per un momento verso Leonard*
*incontro il suo sguardo e lo incoraggio*
*fisso Borje, risoluto* Questo non potrà mai succedere... Signor Bergman *mi alzo in piedi* Mi dispiace per lei e sua moglie, ma non posso farci niente.
C-cosa? *domando confuso* Perché?
Perché vostro figlio non tornerà, mai più. *mi asciugo gli occhi e gli sorrido* Ormai è morto e lo avete ucciso voi.
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1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"
RomanceRacconto alternativo della mia storia: "2 X 1 - You have taught me to live well" Cosa sarebbe successo se il sogno d'amore di Leonard Lindgren con Frans Bergman si fosse realizzato. ATTENZIONE ! Questa storia contiene relazioni omosessuali ! SE NON...