40. Gli effetti del teletrasporto

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Appena ricevuta la notizia che Evander era ancora vivo e che si trovava nella nave di Taide, Jayden si era precipitata nella stazione aeronavale con tutta la velocità che le sue gambe ed il suo fiato le avevano concesso. Persino Adalwin e Zora non erano riusciti a starle dietro.

Dietro di loro, anche Reymond, Allen, Cassian e Vork erano accorsi per vedere Evander.

Yvnhal li aveva seguiti in silenzio, e nessuno aveva pensato di impedirglielo, nonostante Evander gli avesse imposto di stargli alla larga: tutti erano troppo presi da ciò che era accaduto.

Ma, appena raggiunsero la nave, scoprirono che Jayden non era ancora riuscita a vederlo: qualcuno le aveva bloccato il passaggio.

Taide aveva chiuso la porta dell'infermiera e solo un suo comando vocale poteva riaprirla.

Appena li vide arrivare tutti, trafelati e preoccupati, Taide li bloccò, sollevando la mano in un gesto molto eloquente.

«Fermi!» ordinò con un tono autoritario, ma con una vibrazione di tristezzavnella voce che tolse il respiro agli altri, preoccupati da quella reazione inaspettata.

Jayden, che non capiva perché Taide volesse impedirle di vedere Evander, si arrabbiò con lei ed esclamò: «Fammi entrare, Taide! Voglio vederlo!».

Lei cercò di calmarla: «Jayden, fra poco lo vedrai! Ma devi avere un attimo di pazienza. Ora non posso farvi entrare!».

Zora trattenne Jayden, mentre quest'ultima tentava di spostare Taide con la forza dalla porta e le disse: «Jayden, aspetta...», poi si rivolse a Taide: «Perché non puoi farci entrare? Che cosa èsuccesso?!».

«Mida aveva detto che Evander era vivo!» esclamò Adalwin, preoccupato.

«Evander è vivo, ma... devo avvertirvi...!» Taide scosse la testa tacendo per qualche istante. Non sapeva come trovare le parole per dir loro ciò che aveva scoperto. «Mi avevano detto che poteva succedere, ma io non ci ho mai creduto!» disse fra sé.

«Taide, di che cosa stai parlando?!» incalzò di nuovo Jayden, che non riusciva quasi a respirare per l'ansia.

«Di amnesia».

La voce di Yvnhal, cupa e vibrante, li raggiunse da dietro le spalle.

«Amnesia?!» gli fece eco Allen, sconcertato.

Taide lo guardò ed annuì lentamente.

«Yvnhal ha detto il vero: si tratta di amnesia. Evander non mi ha riconosciuta» dichiarò.

«Può essere stato solo un momento di confusione... è normale, dopo ciò che gli è successo...» disse Jayden, che non voleva accettare chela storia si ripetesse e che, per la seconda volta, Evander si fosse dimenticato di lei.

«No. Era amnesia, Jayden. Quando mi sono avvicinata, si è agitato ed ha cominciato ad urlarmi che non mi conosceva e che dovevo andarmene. Continuava a ripetere: dove sono? Cosa ci faccio qui?».

«L'agitazione e il nervosismo sono una reazione comune, nei casi di amnesia...» disse Vork.

«Ma com'è possibile?!» esclamò Zora: «Come può essere successo?».

«É stato il teletrasporto...» disse Yvnhal.

«Che cosa volete dire?!» chiese sconcertato Cassian.

«Quando hanno inventato il teletrasporto, molti hanno riportato un effetto collaterale comune: amnesia. Questo accadeva perché la sala del teletrasporto doveva essere totalmente privata di alcune sostanze, di cui non ricordo il nome. Mida me lo ha spiegato, una volta. É così che noi... voglio dire, che gli endar cancellano la memoria dei loro affiliati».

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