Capitolo 12

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ANNABETH'S POV

Sabato 28 novembre, Manhattan (New York), ore 19:46.

"Annabeth, fattelo dire: sei stupenda!". Io arrossii un po' in volto e sorrisi leggermente.

Piper si andò a preparare, ma impiegò molto meno tempo di me, indossando un semplice jeans e una semplice camicetta. Poi, alle 20:13, uscimmo da casa sua e incontrammo Jason nella sua auto ad aspettarci.

Ci salutò e poi disse: "Wow, Annabeth! Così farai di sicuro colpo su Per..." si bloccò e vidi la sua ragazza lanciargli un'occhiata di rimprovero.

"Piper! Ti avevo detto di non dirlo a nessuno! Soprattutto a Jason!" mi arrabbiai con lei.

"Scusami, Annabeth. Hai ragione, ma l'ha capito da solo l'altro giorno... Ma Jason ha promesso di non dirlo a nessuno... soprattutto a Percy! Vero, tesoro?" concluse la frase guardando il suo ragazzo come un criminale.

Guardai Jason, che fece un'espressione da bambino messo in punizione e poi disse: "Sì... certo".

In auto, mentre Jason guidava, c'era uno strano silenzio imbarazzante, ma la mia mente era altrove... Stavo pensando che se Jason sapeva della mia cotta per il suo migliore amico, avrebbe potuto "aiutarmi" a capire se avessi qualche speranza...

Arrivammo a casa di Luke alle 20:37.

Mentre stavo per scendere dall'auto, Piper, guardando l'orologio, fece un'espressione strana e disse: "No... Cavolo! Siamo arrivati troppo presto! Dovremmo arrivare almeno con mezz'ora di ritardo...".

Detto questo, mi trascinò di nuovo dentro la macchina e disse a Jason: "Dai, facciamoci un giro, arrivare così presto è da sfigati...".

Jason, confuso come me, riaccese il motore e ripartì.

Dopo "esserci fatti un giro" a causa di Piper per circa venti minuti, arrivammo di nuovo a casa di Luke circa alle 21.

Già dalle scale per salire all'appartamento di Luke, si sentiva la confusione della festa.

Appena entrammo c'era una musica con il volume talmente alto da sfondare i timpani, persone che ballavano, altre vicino ad un bancone da bar e altre ancora su dei divanetti in un angolo appartate.

Sembrava esattamente una festa di quelle che si vedono nei film, quindi avevo un brutto presentimento per la serata...

Subito dopo aver posato le giacche, Piper mi trascinò a ballare in pista e io sapevo di non poter rifiutare.

Piper ordinò qualcosa sia per me che per lei, qualcosa che io non sapevo cosa fosse, ma essendo in un bicchiere molto piccolo pensai: "un solo bicchiere in così piccole quantità non mi farà niente". Bevvi, ma decisi che non ne avrei preso un altro bicchiere, perché il primo aveva avuto un sapore orribile.

Mi guardai intorno e vidi Percy e Jason chiacchierare con dei bicchieri in mano e rimasi paralizzata per qualche istante.

Percy indossava una camicia bianca, un jeans nero strappato, le sue solite Vans e aveva i capelli diversi dal solito: alzati verso l'alto con una ciocca che cadeva verso il basso. A mio parere quella sera stava proprio bene...

PERCY'S POV

La sera della festa ero molto in ansia, perché probabilmente sarei impazzito vedendo Annabeth e niente mi avrebbe salvato: se avessi fatto qualche stupidaggine – come bere un bicchiere di troppo-, ero sicuro che mi sarei comportato da idiota e lei non me lo avrebbe mai perdonato. Per questo motivo, quella sera avevo deciso che non avrei bevuto e avrei fatto compagnia a Jason che doveva guidare.

I still need you ~ PercabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora