Capitolo 20

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PERCY'S POV

Cercavo consigli per invitare Annabeth al ballo, e chi, meglio di lei, poteva darmeli?

Mi aveva dato dei consigli perfetti su come invitare "la ragazza che mi piaceva" al ballo d'inverno e io li volevo seguire tutti...

Dovevo trovare una scusa per parlarle in privato a scuola: ci pensai un po' su e me ne venne in mente una abbastanza adatta.

Trovare un argomento in comune di cui parlare? Ovviamente ne avevo tantissimi, ma ne avevo trovato uno in particolare che si collegava bene al discorso "ballo".

Il problema è che avevo molta paura di come ci sarei rimasto se mi avesse rifiutato, ma mi imposi di non pensarci perché altrimenti mi sarebbe venuta la depressione ancora prima di provarci.


Martedì 1° dicembre, Half – Blood High School, Manhattan, ore 12:36.

Era ora di pranzo ed insieme al mio gruppo di amici stavo andando a mensa.

Era arrivato il momento di "attuare il mio piano" per invitare Annabeth al ballo.

Sussurrai all'orecchio di Jason: "Augurami buona fortuna" e lui rispose: "Amico, il tuo piano è perfetto, non ne avrai bisogno". Sperai che avesse ragione.

Appena Annabeth ci raggiunse, le dissi: "Ehi, Sapientona... La professoressa Dodds ha detto che faccio abbastanza schifo in matematica, mentre tu sei molto brava... Quindi... Beh, ecco... Ha detto che dovresti farmi da tutor per un po'..." le dissi, cercando di non mostrare tutta la mia ansia.

"Va bene Testa d'Alghe... Comunque questa è la prima cosa in cui sono d'accordo con la professoressa pazza" e iniziò a ridere, trascinando anche gli altri con sé. Io risposi: "Ah-Ah molto divertente... Comunque, per te va bene se oggi rimaniamo in biblioteca per un po' dopo la fine delle lezioni?" chiesi.

Sembrava un po' sorpresa dalla mia domanda, ma poi rispose: "Sì, non è un problema per me".

Dentro di me esultai come un matto, ma risposi semplicemente: "Allora ci vediamo in libreria più tardi...".


Alle 15:00 mi incontrai in biblioteca con Annabeth.

Mentre raggiungevamo il tavolo per studiare, Annabeth mi chiese: "Allora... Hai chiesto alla fortunata di andare al ballo con te?"

Non aveva ancora capito il mio piano...

"Ehm... No, ma glielo chiederò più tardi...".

In tutto quello che dicevo, cercavo di essere sincero, ma misterioso, in modo da darle qualche indizio, ma non sapevo se avesse iniziato a capire qualcosa.

La conversazione sul ballo finì quando ci sedemmo, perché Annabeth disse:

"Allora, Testa d'Alghe... con cosa vogliamo partire nella ripetizione?"

"Ehm... Tutto il programma a partire dalla quarta elementare?" proposi scherzando, anche se era vero che dalla quarta elementare non sapevo più niente di matematica: perché non avevo più Annabeth che mi spiegava ogni cosa...

Lei rise, poi rispose: "Dai, iniziamo dagli argomenti di un mesetto fa, okay?"

"Okay" risposi.

Aprii lo zaino e con "grande sorpresa" notai che non c'era il mio libro di matematica.

"Oh-Oh... Credo di aver dimenticato il libro di matematica sotto il banco..." dissi.

"Eri così distratto anche alle elementari... non sei cambiato per niente!" rispose ridendo.

"Andiamo a prenderlo" le dissi.

Lei sembrò confusa e poi rispose: "Percy, ma è vietato girare per le aule dopo le lezioni... E poi abbiamo il mio libro..."

Dovevo convincerla a tutti i costi ad andare in quell'aula, perché dovevamo essere da soli mentre glielo chiedevo.

"Beh, sì, ma io voglio studiare anche a casa, quindi mi serve... E poi potrebbe perdersi, o... O qualcuno potrebbe rubarmelo... E poi... Sapientona, sarebbe meglio se non seguissi così tanto le regole...".

Non so neanche come, Annabeth decise di credermi.

"Okay, allora andiamo a recuperarlo..."

Nella mia mente pensavo: "Scusa stupida per restare da solo con lei? Fatto! Argomento in comune? Adesso arriva..."

Mentre eravamo in classe a cercare il mio libro, introdussi "l'argomento in comune".

"Ti ricordi i pomeriggi in cui alle elementari stavamo l'uno a casa dell'altra per fare i compiti e giocare?"

"Certo che sì, era divertentissimo... Tranne per il fatto che tu mi chiedevi sempre che ti spiegassi tutto... E quello non è cambiato, vedo" disse ridendo.

Smisi di fingere di cercare il libro per perdere tempo e la guardai. Anche lei aveva smesso di cercare il libro e si era seduta sulla cattedra.

"Infatti, dalla quarta elementare non vado più molto bene a scuola..." dissi io scherzoso.

"Oh, beh, certo! I tuoi bei voti dipendevano tutti da me e dai pomeriggi interi passati a spiegarti le cose...".

Quando rideva era molto più bella del solito e io perdevo la lucidità, pensando a quanto fosse solare, simpatica, intelligente, gentile e... Okay basta torniamo alla "ricerca del libro"...

Mi stavo avvicinando sempre di più, diminuendo la distanza fra me e lei.

"Però era bello quando finalmente finivamo i compiti e poi giocavamo..." dissi nostalgico.

Mi sedetti a fianco a lei sulla cattedra.

Adesso avrei dovuto chiederle di andare al ballo insieme, ma le cose andarono un po' diversamente da come avevo progettato...

"Ti ricordi la nostra babysitter? Si chiamava Jen... Oh, ma che dico? È ovvio che te la ricordi: è stata la tua prima cotta..." disse Annabeth ridendo.

"In realtà, è stata la mia seconda cotta... La prima era un'altra persona..." ammisi, guardandola dritto negli occhi.


Spazio me:

Ho pubblicato anche un altro capitolo oggi perché in realtà lo avevo già scritto ieri insieme agli altri, ma volevo creare un po' di suspense.

Praticamente prima in questo capitolo c'era anche il punto di vista di Annabeth e quello che succede dopo quello che ha detto Percy... Però, visto che sono cattiva, ho deciso di metterlo nel prossimo capitolo e di lasciare in sospeso...

Comunque...

Percy ha rivelato implicitamente i suoi sentimenti ad Annabeth... Lei avrà capito? Speriamo di sì perché se non lo capisce una figlia di Atena, non lo capisce nessuno...

I still need you ~ PercabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora