Salvia, la pianta sacra ai Druidi

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La salvia (salvia officinalis) è tra le erbe aromatiche più popolari, ed era nota già nei tempi antichi. Il suo nome salvus, significa salute. Questa pianta così remota assume, a seconda delle tradizioni, molti e svariati nomi: erba sacra, salvia bianca, sarvia o tè d'Europa sono solo alcuni.

Appartenente alla famiglia delle Labiate, la salvia è una pianta che non cresce allo stato selvatico, a differenza della salvia pratensis o salvia dei prati, una varietà dalle proprietà simili che, come possiamo intuire dal nome, fiorisce spontanea nei prati, nei pascoli e nelle radure. Vi interesserà sapere che nel mondo esistono più di 900 specie di salvie!

La fioritura avviene da maggio a giugno ed i suoi fiorellini sono di un colore che varia dall'azzurro al violetto. Della salvia si usano però le foglie, di un colore tendente al grigio argenteo, che possono essere utilizzate fresche o fatte essiccare; queste si presentano spesse, ruvide e rugose, emanando al tocco un gradevole e delizioso aroma molto apprezzato in cucina.

La Salvia, che deve le sue proprietà curative all'influsso di Giove, è una pianta alle quale nel tempo sono state attribuite notevoli virtù, anche magiche, tanto da essere definita, nella cultura popolare, Pianta dell'immortalità e Salvia salvatrice. I Galli ritenevano che quest'arbusto avesse la capacità di guarire ogni male, e forse non tutti sanno che i Druidi preparavano una birra dai poteri curativi, impiegando la salvia come ingrediente segreto.

Nell'antichità, alla salvia si attribuiva il magico potere di rompere gli incantesimi e i malefici, ed i cinesi credevano che le loro foglie regalassero longevità. Secondo l'antica teoria delle segnature, che cercava similitudini tra l'aspetto esteriore della pianta e le parti del corpo, la Salvia, vagamente somigliante ad una lingua, aveva potere di guarire le malattie della bocca. Fin dal Medioevo veniva impiegata come cicatrizzante; e le donne del passato, che avevano a disposizione solo i doni della Madre Terra per curare se stesse e la propria bellezza, solevano strofinare qualche foglia di salvia sui denti, per renderli bianchi e scintillanti.

Salvia in ver sei salvatrice, di natura emulatrice.(Tratto da "Regole salutari salernitane", datato: fine duecento d.C.) La salvia è ricca di enzimi, flavonoidi, vitamina B1 e C, e diversi acidi quali acidi fenolici. Le sue proprietà sono molte: digestive, stomatiche, diuretiche, carminative, emostatiche, antisettiche, antibatteriche, ipoglicemizzanti, stimolanti, toniche, astringenti, antireumatiche, antidepressive. La sua attribuita proprietà estrogena la rende inoltre un efficace anti-sudore.

Nella medicina popolare e contadina la sua tisana era impiegata per quei piccoli e grandi disturbi legati al ciclo mestruale, e la sua efficacia curativa veniva tramandata di madre in figlia.

Tra i 'rimedi della nonna', la fogliolina di salvia viene impiegata come cura contro le fastidiose punture d'insetto, da strofinare sulla parte interessata e dolorante. I decotti a base di foglie sono utili in caso d'infiammazioni della bocca o gengiviti. Infine, un infuso di salvia contribuirà a scurire i capelli, parola di nonna!

Esistono però delle *CONTROINDICAZIONI*: La salvia è sconsigliata in caso di insufficienza renale, in presenza di patologie nervose e in gravidanza e allattamento. L'uso eccessivo di grosse quantità di salvia tramite tisane o decotti, e in particolare del suo olio essenziale, possono risultare pericolosi, in quanto tossici per il sistema nervoso

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