Morgana, la misteriosa incantatrice presente nella saga di re Artù, è uno dei personaggi più enigmatici delle leggende cavalleresche, ed in questo articolo andremo alla scoperta della sua storia, iniziata molto prima di quanto non si immagini, tra le nebbie del mondo celtico.
La leggendaria Morgana è spesso confusa con la dea celtica Morrigan: entrambe sono due figure femminili molto forti e, nonostante siano due personaggi distinti, sono assai più vicine di quanto non si possa pensare.
Morgana le Fay (la Fata) è una potente incantatrice che compare nelle saghe arturiane. La troviamo per la prima volta nel poema La vita di Merlino di Geoffrey di Monmouth (1100 – 1155 d.C.), uno dei primi testi che raccontano le avventure di Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda. In queste fonti, Morgana è presentata come un personaggio malvagio e assetato di potere. Tenta spesso di mettere in pericolo la vita dei cavalieri e gioca la parte della crudele seduttrice.
La celtica Morrigan
La Morrigan è una dea della mitologia celtica e irlandese, e più precisamente la dea della guerra e della morte, ma è talvolta anche vista come una dea madre, portatrice di fertilità. Compare in forma di corvo sul campo di battaglia, annunciando la morte agli eroi più valorosi. Talvolta è vista come una triplice dea, negli aspetti di fanciulla, madre e vecchia.
Vista la somiglianza tra le due figure, è possibile che Morgana sia nata traendo ispirazione dalle antiche leggende celtiche riguardanti la dea Morrigan. Gli studiosi di linguistica accomunano i loro nomi, che deriverebbero entrambi da maere, parola che evoca terrore (ancora presente nel moderno inglese in nightmare, incubo) e rígan, ovvero regina. Talvolta il nome della Morrigan è infatti tradotto anche come Regina del Terrore, o Regina dei Fantasmi.
Una strega pericolosa alla corte di Artù
Nei racconti medievali, Morgana è una donna magnetica, intrigante e seducente. E' la figlia del duca di Cornovaglia e di sua moglie Igraine, che sarà in seguito la madre di re Artù, rendendo Morgana e il re di Camelot fratellastri. Talvolta viene confusa con una delle sue sorelle maggiori dal nome molto simile, Morgawse, che si tratta invece di colei che riuscirà a sedurre Artù e partorirà un figlio nato nell'incesto: Mordred.
Morgana viene vista in alcune tradizioni come una figura positiva capace di fare magie in grado di curare e aiutare il prossimo o consigliare il re e i suoi cavalieri. Alcuni la definivano una donna saggia, altri una strega.
Secondo l'autore Thomas Malory (1415 -1471) che rimaneggiò il materiale delle saghe arturiane, dandogli la forma con cui le conosciamo adesso, Morgana era sposata con re Uriens di Gore, ma non si trattava di un'unione felice, e per consolarsi Morgana aveva infatti molti amanti, uno dei quali a volte è persino Merlino. Era però desiderosa di sedurre il cavaliere più fedele tra tutti alla regina, Lancillotto, ma nonostante vari tentativi, non riuscì mai ad allontanare da Ginevra il cuore del suo campione. In alcune storie è persino la causa indiretta della morte di re Artù.
In alcuni testi seduce Merlino per farsi insegnare la magia, anche se in questo ruolo prende il posto di un altro personaggio delle saghe arturiane: Viviana. Le leggende si mescolano con storie più antiche, e in qualche versione Morgana, come la Medea del mondo greco, a sua volta una scaltra incantatrice, o Deianira, sposa di Ercole, manda ad Artù un mantello avvelenato capace di uccidere sul colpo chi lo avesse indossato, ma il suo inganno viene scoperto.
In quasi tutti i racconti, Morgana è ossessionata da Lancillotto e usa tutto il suo sapere, la sua magia e le sue pozioni per ottenere il suo amore, ma sempre senza successo: il cuore del prode cavaliere è rivolto solo a Ginevra. Morgana lo cattura e lo tenta con mille promesse, e in qualche versione lo fa solo perché è assetata di potere e desidera ciò che non può avere, mentre in altre è realmente innamorata del cavaliere.
La signora dei castelli nell'aria
La versione definitiva della leggenda si concentra piuttosto sul renderla una donna dai grandiosi poteri magici. In questi casi ottiene il potere di trasformarsi in corvo, cavallo, lupo, e qualsiasi altro animale, purché sia nero.
In questi tratti è facile riconoscere la connessione con la celtica Morrigan. Fu proprio Morgana, coperta da un lungo mantello scuro, ad accompagnare solennemente Artù nel luogo del suo eterno sonno ad Avalon, l'isola delle mele. Proprio come la dea celtica, anche Morgana qui diviene annunciatrice di morte, ma resta una creatura che non fa parte del mondo dei defunti e neppure di quello dei vivi, proprio come i leggendari sidhe irlandesi.
Nonostante non si sia ancora compreso se la figura di Morgana si basi su una figura realmente esistita oppure se non si tratti di qualche reminiscenza celtica applicata all'archetipo di astuta e seducente incantatrice, Morgana è senza dubbio una delle figure più intriganti delle leggende.
Un'interessante curiosità la vede associata all'illusione ottica chiamata ancora oggi Fata Morgana, ovvero la visione di torri e castelli nell'aria o su superfici acquatiche, che però sono solo la rifrazione di qualche oggetto molto distante. Il fenomeno è osservato specialmente nella zona dello Stretto di Messina, e secondo i normanni che dominarono quelle terre, era causato dalla Fata Morgana che tentava di attrarre i marinai con i suoi fantastici castelli incantati, sorti magicamente dalle acque, per poi farli annegare.
esempio dell'illusione ottica chiamata Fata Morgana
In alcune leggende infatti Morgana è la signora di una setta di streghe che s'incontrano nei castelli in rovina, rendendoli nuovamente grandi e sfarzosi con la loro magia, e facendoli tornare solo un mucchio di ruderi nel momento in cui li lasciano.