Ecate

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Ecate la giovane e l'anziana, Ecate l'esploratrice della psiche, Ecate levatrice e accompagnatrice dei morti, Ecate Dea dei crocicchi, Ecate la potente e la saggia, Ecate trivia, Ecate la multiforme.
Non è facile parlare o scrivere di Ecate, tanto è vasto il suo universo. Noi stesse abbiamo atteso un lungo tempo prima di deciderci a pubblicare una sua ricerca... l'abbiamo aspettata, temuta forse, ....e poi è arrivato il segno che aspettavamo (una ricerca inviataci
da una lettrice, che pubblicamente ringraziamo).
E così come un frutto maturo, è seguito il nostro lavoro, che culmina con la meditazione per incontrarLa.
Abbiamo cercato nell'ambito di questa ricerca di citare ogni suo aspetto, coscienti che questo spazio non può certo esaurire un mito della sua portata. Ma ci è piaciuto dare particolare rilievo alle sue origini da levatrice e alla sua valenza di saggia e anziana*, per dare spazio ad un tema che da tempo desideravamo trattare, l'incontro con la menopausa, l'età del vero potere di ogni donna.

Esiodo, nella sua Teogonia, dedica ad Ecate quest'inno°, dove Zeus concede alla Dea gloria e potere supremo sulla terra, sugli inferi e sul cielo concedendole, allo stesso tempo, i diritti originari come discendente delle divinità primordiali, fra cui quello di accordare o negare ai mortali ciò che desiderassero:

"che fra tutti Zeus Cronide onorò, e a lei diede illustri doni,
che potere avesse sulla terra e sul mare infecondo;
anche nel cielo stellato ha una sua parte d'onore
e dagli Dei immortali è sommamente onorata."

E' a Lei che Demetra, nella sua disperata ricerca di Persefone,
si rivolge per avere indicazioni su dove fosse la figlia (2)

e ancora

"....Ma quando infine giunse per la decima volta la fulgente aurora
le venne incontro Ecate reggendo con la mano una torcia;
e, desiderosa di informarla, le rivolse la parola, e disse:
"Demetra veneranda, apportatrice di messi, dai magnifici doni,
chi fra gli dei celesti o fra gli uomini mortali
ha rapito Persefone, e ha gettato l'angoscia nel tuo cuore?
Infatti, io ho udito le grida ma non ho visto con i miei occhi
chi fosse il rapitore: ti ho detto tutto, in breve e sinceramente".
Così dunque parlò Ecate; e non le rispose
la figlia di Rea dalle belle chiome; invece, rapidamente, con lei
mosse, stringendo nelle mani fiaccole ardenti....."

Se rare sono le citazioni che la riguardano, tuttavia all'antica e misteriosa Dea era dedicato un
culto molto radicato, che a partire dall'Oriente sopravvisse alla cultura indo-europea e greca, giungendo in alcune varianti fino all'epoca moderna.


Il nome
L'etimologia più diffusa del nome Ecate la fa derivare dall'equivalente femminile di Hekatos, un oscuro epiteto di Apollo (Ecate e Apollo erano spesso abbinati nei luoghi oracolari). E'stato tradotto in vari modi, come "che colpisce, che opera da lontano".

Secondo altri, il nome deriverebbe dal termine greco per "desiderio, volere", in riferimento al suo potere di realizzare i desideri dei mortali.

Per altri ancora il suo nome avrebbe la stessa radice della parola greca "cento", allude alle molte forme che lei può assumere: Ecate, discendente dei Titani, la "multiforme".

Fra le dee mediterranee, colpisce la vicinanza del nome Ecate con quello della dea-levatrice egizia Heqit, Heket o Hekat.
L'anziana era la matriarca tribale dell'Egitto pre-dinastico ed era nota come una donna saggia. Heket era una dea dalla testa di rana che era connessa con lo stato embrionale quando il seme morto si decompone e inizia a germinare. Ella era inoltre una delle levatrici che assistono ogni giorno alla nascita del Sole. Tutte queste analogie con Ecate, al di là del nome, farebbero pensare ad un originario archetipo comune.

Da ultimo, sempre in ambito egizio, Heka era il termine per indicare la magia (vi era una dìivinità Heka, spesso rappresentata come una combinazione di molti dei), legata al termine ka, energia vitale, anima o spirito, per cui heka era letteralmente il "rendere attivo il ka".


Le origini

Antica dea legata alla fertilità e al ciclo della vita, Ecate entra quindi nel mondo greco e viene descritta come una dei Titani, sebbene le sue origini fossero antecedenti al pantheon olimpico.
Essendo esistita prima che le tre ondate di Ioni, Achei e Dori invadessero la Grecia, Ecate prese il suo posto tra le altre divinità pre-elleniche come , , /Metis, , , , , Rea, eccetera.

La tradizione più antica la riconosce come una divinità pre-olimpica e ne fa la figlia di Erebo e Notte.

Fino a quando il suo collegamento alla fecondità non venne oscurato, si disse che era la madre di Circe o delle Tre Grazie.

Nella Teogonia di Esiodo si afferma che Ecate era figlia dei due titani Perse ed Asteria, entrambi simboli della luce splendente. Esiodo la descrive come Regina delle Stelle, figlia della vergine madre Asteria (stellata) e destinata ad ereditare il trono di Regina del Cielo.
Asteria era una delle sorelle di Leto, che diede alla luce Apollo e Artemide, facendo dunque di Ecate una cugina di Artemide.

A riprova dell'alta considerazione che i greci avevano per le antiche origini di questa Dea, fu a Lei riconosciuto un potere posseduto da Zeus : quello di concedere o vietare all'umanità la realizzazione dei desideri.

Di fatto la documentazione che la riguarda è alquanto scarsa e nell'ambito della mitologia greca sono poche le interazioni che ebbe con le altre divinità e questo potrebbe avvalorare la tesi circa sue antichissime origini.

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