la santa morte

11 0 0
                                    

La Santa Morte(Santa Muerte in lingua originale), o Santissima Morte, è una figura di culto in America Latina.L'origine di questa devozione è controversa. Per sostenere che si tratta della sopravvivenza di un culto per una divinità precolombiana della morte occorrerebbe dimostrare una continuità, ma la ricostruzione storica si arresta al diciottesimo secolo con l'incerta attestazione dell'adorazione di alcune figure scheletriche. La devozione per la Niña non coincide con la celebrazione del tipico Día de los Muertos messicano, e la sua immagine non deve essere confusa con quella della Calavera Catrina, lo scheletro in abiti femminili con cui l'incisore José Guadalupe Posada (1852-1913) caricaturizzava la borghesia francesizzante dei suoi tempi. La chiesa cattolica la condanna: è un controsenso teologico, sostiene, adorare la morte se Cristo la sconfisse. Ma i fedeli, che spesso vivono la propria fede in questa santa non canonica come integrata a quella cristiana e non opposta ad essa, ribattono che la morte è potentissima perché appunto nemmeno Cristo le poté sfuggire. La devozione per la Santa Muerte non gode di buona stampa. I giornali spesso e volentieri la presentano come legata al crimine e al narcotraffico. Proprio sulla base di questa associazione, come operazione simbolica contro i narcos, ma anche per compiacere la chiesa cattolica (peraltro in crisi in America Latina, in cui vanno invece affermandosi le chiese evangeliche) negli ultimi anni, il governo messicano ha dato ordine all'esercito di distruggere numerosi altari, spesso con il pretesto dell'illegalità della loro costruzione.Se gli studiosi sono in dubbio e divisi riguardo alle sue origini, sono però sostanzialmente concordi rispetto alla sua funzione sociale. La Niña Blanca non è solo la "santa dei narcos," i signori della droga che di fatto controllano ampi settori del Paese, ma piuttosto della povera gente, degli abbandonati, degli ultimi, e in generale di chiunque si senta precario e insicuro nella difficilissima società messicana: gli stessi narcos come i poliziotti, ma anche i carcerati, i venditori, le casalinghe, le donne delle pulizie, i disoccupati. Ovviamente nulla esclude che pure una celebrità del mondo dello spettacolo o comunque una persona facoltosa e di successo senta di essere in qualche modo a rischio e le si voti. In fondo il concetto di precarietà è soggettivo, o meglio, data la fragilità della condizione umana, è universale.La Niña non è affatto una figura a cui si chiede la morte di qualcuno ma piuttosto protezione, o un favore, un'intercessione che si avrebbe pudore a chiedere a un santo cattolico ufficiale, come il ritorno di una persona amata. L'idea di base è che la morte equivale alla giustizia assoluta perché non fa distinzioni sociali. La morte personificata e santificata ha il potere di evitare o rimandare la tua morte specifica, o, se proprio è suonata la tua ora, ti concede di andartene in modo indolore, rapido, senza terrore.Tra gli esperti più noti della Santa vi è lo statunitense Andrew Chesnut, autore di un libro pubblicato originariamente in inglese e con una casa editrice prestigiosa. Tuttavia questo studio è più famoso che profondo, e occorre non ignorare la copiosa produzione di saggi accademici in spagnolo, soprattutto di taglio sociologico ed etnografico; la prima monografia di ampio respiro e documentata sia negli archivi sia sul campo si deve alla messicana Katia Perdigón Castañeda. Infine, chi legge l'italiano ha il privilegio di poter accedere all'agile e ben documentato libro di uno studioso e giornalista, Fabrizio Lorusso, profondo conoscitore del Messico, in cui vive e lavora da più di tredici anniLe sue origini sono incerte; sebbene alcuni ritengano sia legato al culto della morte preispanico precolombiano, molti asseriscono invece trattarsi piuttosto di un sincretismo con la religione Yoruba, pure diffusa sul posto, e altro.La Santa Muerte è fondamentalmente rappresentata come uno scheletro vestito di una tunica. Partendo da questi due elementi di base si può presentare con gli attributi e gli oggetti più disparati. Anzitutto i colori dell'abito variano e si riferiscono a diversi poteri di cui si sostiene sia dotata; tra gli altri, il nero indica protezione dai pericoli, il verde appoggio nei problemi legali, il giallo aiuto con le questioni di denaro, il rosso intercessione nelle questioni d'amore; e c'è anche una versione policroma, con sette colori, quindi "tuttofare", con sette poteri. Spessissimo tiene in mano una falce e regge il globo terracqueo, ma è rappresentata anche con una bilancia, accompagnata da un gufo, alata, con una clessidra, con arco e frecce; si conoscono pure versioni in motocicletta, nella posa della Pietà di Michelangelo, e persino incinta.Camminando per le strade messicane la Santa si può incontrare spesso e in molte forme. Come statua o statuetta collocata in un altare, ma anche come dipinto murale e come tatuaggio o gioiello. I fedeli si riferiscono a lei con numerosissimi appellativi e vezzeggiativi, tra cui la Flaquita ("magrolina") e la Niña Blanca ("bimba bianca"). Le vengono offerti dolci, frutta, candele votive (in genere riportanti la sua stessa figura, e nei colori corrispondenti ai poteri menzionati), sigarette, sigari, bottiglie di alcolici, che letteralmente si accumulano davanti alle sue immagini. Di lei si dice che sia molto milagrosa, miracolosa. L'atto di tatuarsela è un modo, oltreché di manifestare agli altri la propria fede, di ingraziarsela e ringraziarla.3131Condivisioni: 13Mi piaceCommentaCondividi


La Bottega Delle StregheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora