Può essere praticato sia da soli che con degli amici.
Si sconsiglia tuttavia di praticare questo rituale: numerose sono state le persone che a distanza di anni si sono suicidate perché non riuscivano a sopportare il peso della predizione che avevano udito.
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Cosa viene usato:
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un pettine;
qualcosa per coprirvi il viso..
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Il rituale
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1° passo – Aspettate che scenda la sera, prendete il pettine e andate ad un incrocio mentre comincia a fare buio.
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2° passo – "Suonate" il pettine facendo scorrere per 3 volte un dito lungo i denti. Intanto ripetete per 3 volte: "Tsuji-ura, Tsuji-ura, concedimi una risposta vera".
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3° passo – Attendete che uno sconosciuto passi di lì. Deve trattarsi di un completo sconosciuto, qualcuno che non avete mai visto. Non appena lo scorgete avvicinarsi al punto in cui vi trovate, copritevi la faccia con qualcosa. Un libro, un giornale, una borsa. Quello che volete. Se state eseguendo il rituale con altre persone, anch'esse dovranno a quel punto coprirsi il viso.
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4° passo – Chiedete allo sconosciuto di predirvi il futuro. Se questi non risponde o si rifiuta, non insistete ed attendete che passi qualcun altro.
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Incontri agli Incroci
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In Occidente (e in Europa in particolare) è diffusa la credenza che i fantasmi camminino lungo i margini delle strade durante le notte.
Superstizioni simili legate alle strade e agli incroci hanno radici antichissime ed emergono in moltissime civiltà, culture e religioni, passando (fra i molti esempi) dai Greci, ai Romani al Cristianesimo, fino a sopravvivere ancora oggi sotto forme e contesti diversissimi.
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In Grecia spicca la figura della dea Ecate, divinità misteriosa e ambigua legata alla magia e al mondo dei morti.
Poiché si credeva che avesse la capacità di varcare a suo piacimento il confine fra il mondo dei vivi e quello dei defunti (a differenza di Persefone, per esempio) ella era ritenuta la guardiana di porte, soglie, accessi, passaggi e, soprattutto, incroci. Statue che la raffiguravano e offerte venivano lasciate in questi luoghi al fine di renderla benevola e far sì che essa vegliasse sui viaggiatori.
Il suo corteo personale era composto da spettri e cani ululanti e si credeva che possedesse inoltre la facoltà di accompagnare uomini ancora in vita negli Inferi.
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Presso i Romani troviamo la figura dei Lari, spiriti di defunti benevoli elevati a protettori o addirittura a divinità inferiori.
Ne esistevano diverse categorie, da quelli famigliari (legati cioè ad una famiglia ed indentificati con antenati particolarmente meritevoli) a quelli che godevano addirittura di un culto pubblico: è il caso dei Lares Compitales, e dei Lares Praestites – spiriti che vegliavano rispettivamente sugli incroci e suoi confini della città (questi ultimi solitamente raffigurati quasi sempre insieme ad un cane). Ad essi venivano dedicati piccoli altari nel luogo di loro interesse ed erano onorati con festività anche più di una volta all'anno.
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Con l'avvento dei Secoli Bui, queste credenze mutarono fino ad assumere forme più oscure e sinistre, certamente più in linea con l'immaginario evocato dalla figura della dea Ecate. I crocevia continuarono ad essere considerati luoghi legati a spettri ed entità ultraterrene, aggiungendo ad esse la superstizione che di notte fosse possibile imbattersi nello stesso Diavolo nelle sembianze di un semplice essere umano. Non a caso un alto attributo che spesso si conferisce al Diavolo è quello di poter rispondere a qualsiasi domanda riguardante passato, presente e futuro.
Al giusto prezzo, naturalmente.
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E ai giorni nostri?
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Non crediate che la scienza e la tecnologia ci abbiano reso immuni al fascino di certe antiche credenze.
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Mai sentito parlare dell'autostoppista fantasma o del passaggio a livello di Sant'Antonio, in Texas?
Sono solo un paio degli esempi più celebri...
Per il resto, vi basta continuare a cercare.