bona dea

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Fu anticamente una Grande Madre ed ebbe il suo tempio sull'Aventino, poco più a nord dell'attuale S. Cecila in Trastevere, ma non se ne conservano resti. Il fatto però che la chiesa avesse precedentemente un pavimento cosmatesco lascia supporre fosse stato ricavato da un tempio, perchè nell'edificio, scoperto sotto la chiesa, non c'è traccia di marmi nè di altra pavimentazione, segno che qualcuno gliel'ha sottratti. Si sa del resto che sopra i templi il cristianesimo sovente ricostruiva le sue chiese.

Sembra che alla Dea fosse riservato un culto collegato alle guarigioni, e il suo tempio era un centro di guarigioni, attestato dal fatto che dei serpenti si muovevano intoccati e innocui per il tempio, in cui era anche custodito un magazzino di erbe medicinali. Essendo un culto prettamente femminile, agli uomini non era concesso l'accesso al luogo sacro.

Si suppone che il nome fosse un appellativo dell'antica Dea Fauna, ma non sembra vero, perchè il suo nome era segreto e nessun uomo poteva pronunciarlo, ma neppure le donne, perchè solo le iniziate conoscevano il vero nome della Dea, che era assolutamente riservato, e associarla a Fauna sarebbe stato troppo facile.

" Divinità misteriosa di cui li uomini ignoravano il nome. Le donne solo il potean sapere. Varrone vuole che fosse moglie di Fauno e che non vedesse mai per castità altro uomo che suo marito il quale non potè mai neppur sapere il suo nome. Le donne le facean sacrifizi in segreto e la chiamavano Bona. Era vietato agli uomimi il penetrare nel misterioso suo tempio. Publio Clodio che amava Mucia si travesti da donna e violò così i detti sacrifizj. In detto tempio si coprivano con velo tutte le figure maschili anche d'animali. I pretori avean cura di sì misteriosi riti in cui s'immolava una porca. Il vaso del vino si chiamava mellarium ed il vino lac. I serpenti che si trovavano in quel tempio si poteano mirare senza timore."

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