Amati così come ami me

Capitolo 23

I piccoli suoni elettronici ad intervalli regolari dei macchinari che la circondavano, avevano dato a quella chiacchierata un non so che di folle.
Parole che sapevo non erano state buttate al vento,ma che si volevano aggrappare inesorabilmente alla speranza della vita,come se fossero cieche e non volessero guardare davvero in faccia alla realtà.
Ma quelle emozioni,quelle sensazioni necessitavano di essere raccontate a nonna Elizabeth che ero sicura mi avesse ascoltata e compresa come faceva sempre lei...di certo mancava il pezzo fondamentale che sarebbero state le sue parole in risposta,ma in quei momenti poco me ne importava.
Ero certa che sarebbe stata fiera di me,di essermi lasciata andare senza ascoltare quella voce infima dell'insicurezza che veniva fuori proprio quando decidevo di stravolgere la mia vita.E con Edward l'avevo fatto...Ingrid era rimasta molto soddisfatta,nonostante non avessi voluto dirle chi era il ragazzo in questione,anche se mi parve di percepire come se lei sapesse già tutto.
Mi alzai lentamente da quella sedia di fianco al suo letto,osservando con un sorriso il pallore del suo viso inespressivo e lasciai la leggera presa che avevo fatto su una delle sue mani poggiate sulle lenzuola turchesi.

"Grazie per avermi ascoltato come sempre nonna,alla prossima."pronunciai con un po' di magone,ma non volevo piangere in quel momento.Ero ritornata a parlarle in modo tranquillo come non facevo da molto tempo.

Lasciai la stanza issandomi la piccola borsa marrone in spalla e dopo aver salutato il dottor John che si occupava di Elizabeth,uscii dall'edificio immenso in cui mi trovavo.

Un cielo terso ricopriva i grattacieli della grande mela quel giorno,ed io non potei che essere più felice della presenza di una buona dose di raggi solari.

Il mio telefono squilló così lo presi dalla tasca del cappotto nero e risposi."Si?"

"Clary sono io,Michelle ti aspetta poco fuori l'ospedale è a piedi quindi penso la vedrai subito."la voce di mia madre parló lentamente confermando l'appuntamento che avrei avuto quel pomeriggio con Michelle.
Aveva proposto lei stessa di voler passare del tempo soltanto noi due ed io non potei che accettare entusiasta,era tra le persone che avrei voluto conoscere meglio,soprattutto dopo l'ultima volta in cui con la presenza del marito non mi sembrava più tanto lei.

Con mia madre non avevamo più avuto modo di chiarire o meglio parlare della scena consumatasi durante il pranzo del giorno prima.Ingrid mi aveva semplicemente detto di far calmare un po' le acque e di parlarne quando mi sarei sentita più tranquilla e meno irascibile.
D'altro canto ne mio padre ne lei si erano fatti vivi con delle scuse,perciò dovevo soltanto che attendere il momento giusto per non finire come l'ultima volta.

"D'accordo,ci sentiamo dopo."dissi soltanto riattaccando.Mi recai fuori dalle alte recinzioni e dopo qualche minuto di ricerca con lo sguardo,mentre camminavo sul marciapiede notai una chioma bionda familiare così,senza neanche esserne sicura richiamai la sua attenzione.

"Oh eccoti qui Clarity!"esclamó con un sorriso quando ancora non mi trovavo del tutto vicino a lei,ci avevo azzeccato.Gli sorrisi di rimando e non appena ne ebbe la possibilità mi accolse in un abbraccio non troppo caloroso."Ti ha fatto piacere quest'invito? Ho chiesto prima il permesso a tua madre ma volevo che anche tu fossi a tuo agio."mi disse guardandomi con degli occhi azzurri luminosi come pochi avevo visto in vita mia.Proprio questo mi ispirava a doverla conoscere:sprizzava gioia da tutti i pori.

"No assolutamente mi ha fatto un sacco piacere quando mamma me lo ha detto."risposi sorridendole e notando il suo abbigliamento molto giovanile nonostante sarebbe potuta essere una madre di famiglia.O meglio aveva uno stile molto diverso da quello di mia madre.
Indossava una giacchetta di pelle leggera,sopra una maglia aderente nera e dei jeans a zampa di elefante.Ció che spiccava era il foulard al suo collo di un azzurro che sembrava riprendesse il colore dei suoi occhi.