Capitolo 30

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Rimasi confusa per quei pochi secondi in cui quelle grandi mani,che toccai all'istante come se in quel modo avessi potuto riconoscere la persona in questione,mi impedivano di guardare oltre.

Mentirei se dicessi di non aver provato in aggiunta del mero spavento,soprattutto dopo l'accaduto in quel vicolo che poi venni a sapere successivamente che era stato tutto un malinteso e che Edward centrava con quella storia.Il che ancora mi riempiva di dubbi.

"Indovina chi sono?"ma quella voce profonda quanto divertita l'avrei riconosciuta tra mille anche se stentavo a credere che fosse davvero lì.

Mi spostai le sue mani dal viso girandomi di scatto con una faccia che avrebbe fatto invidia a quella di un bambino che scopre della sua festa a sorpresa.

Occhi celesti,il ciuffo biondo più folto di come lo ricordavo,un sorriso impeccabile,la pelle dorata data l'abbronzatura.Una maglia bianca a maniche corte,completamente agli antipodi con il clima newyorkese,fasciava il corpo snello e robusto quanto bastava.

"JAKE!"urlai con tutta la voce che avevo gettandogli le braccia al collo,difficoltoso da raggiungere data la differenza di altezza.Lo strinsi forte non appena sentii la sua risata dopo avermi circondato con le braccia e alzata da terra.

L'unico fino a quel momento che avrebbe potuto alzarmi da terra o farmi sedere sulle sue gambe senza che io mi facessi mille complessi su quanto potessi pesargli, degni di una persona insicura da troppo tempo.

"Mi stavo preoccupando...pensavo non mi avessi riconosciuto."disse ancora divertito stringendomi;non mi sarei staccata da quell'abbraccio neanche in fin di vita.

"Tu sei uno scemo sul serio,quando sei arrivato??"gli domandai più incredula che mai con un sorriso che non mi avrebbe tolto nessuno in quel momento.

"Occhioni azzurri lo sai che farti le sorprese è il mio secondo mestiere...e poi il titolare mi ha dato la pausa qualche giorno prima."rispose scompigliandomi i capelli giocosamente."Non mi dire che non sei contenta."

"Vuoi scherzare?!"mi staccai per guardarlo negli occhi chiari,più limpidi dei miei come un cielo senza nuvole, ma le sue braccia non mi lasciarono andare del tutto.Le uniche braccia che sarebbero state sui miei fianchi senza che io dovessi vergognarmene."Sono stra mega ultra felice,ma è stato inaspettato ecco...ti aspettavo tra una settimana."gli sorrisi saltando sul posto.

"E invece eccomi qua...e tu eccoti qua sempre bellissima..."mi lasciai prendere per mano e girare lentamente mentre ridevo."..e anche di buon umore."notó soddisfatto.

"Ebbene sì,sono appena stata da Ingrid...a proposito come facevi a sapere che ero qui?"gli domandai ad un certo punto confusa.

"Diciamo che tua madre è brava a tenere i segreti."ridacchió abbassando e alzando le sopracciglia.

"Non ci posso credere eri d'accordo con lei..."misi le braccia conserte offendendomi un po' che non me lo avesse detto;avrei di sicuro organizzato una giornata tutta per noi.

"Beh tu eri un po' troppo presa da quel...com'è che si chiama?...come il vampiro di quel film?!"mi prese in giro grattandosi il mento.

"Smettila stupido,si chiama Edward."risi con lui."E non è affatto vero che sono troppo presa,se me lo avessi detto prima avrei organizzato meglio qualcosa...e dove dormi poi?Stasera sei a cena da me.Devi per forza."gli puntai un dito contro il petto,la luce del tramonto che gli illuminava il volto rendeva i suoi occhi ancor più belli di quanto già non lo fossero.

"Sta' tranquilla."scandì lentamente sorridendo prendendomi per le spalle e girandomi in modo che potessimo iniziare a camminare uno di fianco l'altro,io pronta ancora a sentire la sua risposta.

Amati così come ami meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora