Capitolo 20

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Ricordai di una lontana mattinata...nonna Elizabeth era ancora in grado di regalarmi ogni giorno la persona fantastica che era e che continuavo a sperare che lo sarebbe stata ancora.Quella volta dovette accompagnarmi lei ad un appuntamento con la nutrizionista,ad un ennesimo fallimento,al mio ennesimo processo perso vergognosamente dove avrebbe vinto come solitamente accadeva la mia più infima falsa amica,la bulimia.
Mi rinchiusi in bagno quel piccolo posto,forse il più stretto dell'appartamento dove ero cresciuta.Mi ci nascondevo spesso,a volte per mangiare,a volte per piangere,altre per poter gettare fuori tutti gli errori che commettevo uno dietro l'altro.
Ed in quel momento lo scopo era quello.Nonna Elizabeth era in sala,ricordai di come era felice e di come si fosse sistemata per potermi accompagnare da colei che mi avrebbe dovuto aiutare a perdere peso.Eravamo sole in casa.
Io ero al limite,come sempre,la mia mente lo era per quanta ansia,terrore,frustrazione circolavano inesorabilmente, sapendo perfettamente che essendomi rivolta più volte al contorto meccanismo che si innescava quando mi trovavo sola,ero consapevole di ciò a cui sarei andata incontro dopo quel l'appuntamento.
Mi inginocchiai lentamente con le gambe tremanti dinnanzi al water,volevo piangere in quell'istante...tentavo sempre di buttare fuori tutto quello che sentivo attraverso le lacrime,ma si rifiutavano categoricamente di rigare le mie guance forse a conoscenza della loro inutilità.Poichè non avrebbero cambiato le cose.
E poi lo feci.Osservai le due dita alzate della mia mano tremolante quasi supplicandole nella loro riuscita.
Le infilai completamente,volevo andassero più in fondo possibile,ero convinta che in qualche modo avrebbero potuto liberarmi da quel macigno.
Un conato,due conati,tre,quattro...sempre più violenti e poi finalmente riuscii a liberarmi anche se non del tutto.Solo in quel momento sentii inumidirmi di lacrime fino a sentirle straboccare dagli argini dei miei occhi.
Respirai profondamente dopo che per un'ultima volta immersi completamente la testa all'interno del water per l'impeto del conato.
Mi alzai lentamente,singhiozzai.Mi lavai le mani e mi guardai allo specchio con lo sguardo vuoto,quell'azzurro acceso divenne cupo,grigio come quello di mio padre,uomo che ogni qualvolta odiavo a morte perché ritenevo che se mi ero ridotta in quello stato più di una volta fosse anche colpa sua,dei suoi insulti,del suo giudizio e del non accettarmi per così come ero.
Mi osservai ripudiando la mia immagine riflessa.Mi vedevo enorme,grassa..anzi lo ero...e la mia incapacità di cambiare mi faceva riflettere spesso e volentieri di come forse,l'unica reale soluzione fosse davvero quella di farla finita una volta per tutte.
Perché arrivi ad un punto dove pensi,completamente immersa nel dolore,con l'acqua alla gola da così tanto tempo...ne vale davvero la pena?Per chi davvero sto resistendo a tutto ciò?Cosa mi spinge a voler sopportare tutta quella sofferenza ancora per chissà quanto?Cosa mi rimaneva da fare se le uniche persone per le quali volevo cambiare non erano mai soddisfatte di quello che ero?
E poi d'un tratto la sentii bussare alla porta del bagno facendomi rendere conto di quanto questi pensieri mi stessero dando alla testa.
"Tesoro penso che si stia facendo tardi."
La sua voce premurosa ed elegante mi portó ad uscire da quel bagno e guardarla dritta nei suoi occhi verdi,come quelli di mia madre soltanto un po' più incupiti dall'età.Mi abbracció con tutta la delicatezza possibile ed io la strinsi forte a me....
"Piccola Clary non devi piangere mai,di sicuro non saranno dei numeri su di una bilancia a dimostrare chi sei."
Oh nonna se soltanto avessi saputo cosa sentivo dentro...
Piansi sulla sua spalla dopo quella frase lasciandomi andare,mentre lei accarezzava i miei capelli lentamente senza proferire altre parole.
L'unica persona che mai mi avrebbe giudicata mi stava cullando tra le sue braccia dandomi quel poco di coraggio e di forza che mi sarebbero serviti,ma ero consapevole non fosse abbastanza...
Se soltanto anche io avessi saputo che sarebbe bastato partire da me,le cose sarebbero state diverse ma in quegli istanti purtroppo non vedevo altro che un'opinione altrui che avevo fatto caposaldo di tutta la mia vita.

Amati così come ami meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora