Capitolo 27

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Il suono fastidioso di una sveglia arrivó alle mie orecchie senza alcuna pietà,sino a quando non mi rivoltai tra le coperte per far smettere quel supplizio.

Silenzio.Finalmente..aggiunsi.

Aprii di poco gli occhi ritrovando fuori dalla finestra un tempo tutt'altro che allegro,sembrava quasi volesse combaciare con la mia innata voglia di restare a letto tutto il giorno.Ma sfortunatamente per me,ero stata abituata sin da bambina a sfruttare ogni minuto della mia giornata per far sì che ne venisse fuori sempre qualcosa di produttivo.Inizialmente ciò mi veniva imposto,essendo una persona molto pigra,ma con il passare del tempo mi accorsi che era divenuta un'abitudine,una routine e che se anche non avessi avuto nulla da fare,il poltrire all'interno del mio letto non doveva essere nei miei piani.

E poi erano passati soltanto due giorni da quel momento così speciale con Edward,le quali parole mi avevano segnata particolarmente.

Lo squillo del mio telefono mi destó da quei pensieri facendomi mettere seduta costretta a poggiare i piedi nudi sulle fredde mattonelle del pavimento.

"Si?"risposi sbadigliando noncurante di chi ci fosse dall'altro capo del telefono.

"Ehi occhioni azzurri ben svegliata.."la voce divertita di Jake mi fece sorridere.Lo avevo chiamato io stessa per raccontargli tutto ciò che era accaduto con Edward per filo e per segno,il suo parere era stato molto chiaro e coinciso,quanto per me fondamentale.

Non giudicarti per una volta,fatti conoscere per come sei e lascia che Edward conosca la Clarity che conosco io...e se poi ti fa del male,ci penso io...

Si,beh...minacce a parte,le sue parole erano state una conferma piacevole che per una volta forse,sarei stata in grado lentamente di accettare,espormi su tutto ciò che mi riguardava a tempo debito...senza aver paura di essere ferita,Edward in prima persona mi aveva promesso che non lo avrebbe mai fatto,ed io mi fidai,come non lo facevo da tanto.

"Dai scemo,è ancora presto e ti ho risposto,cosa vuoi di più dalla vita?"chiesi ironizzando.Cercai di allungare le gambe solo per raggiungere con i piedi le mie ciabatte,stranamente confinate lontano dal letto così non appena le infilai ebbi il coraggio di alzarmi definitivamente.

"No ci mancherebbe,onorato a questo punto...niente corsa mattutina oggi?"mi chiese ed io finii di stiracchiarmi.

"Oggi no fortunatamente sono riuscita a dormire e poi è brutto tempo."gli risposi rattristandomi nell'osservare quel manto di nuvole grigie che avevano tutta l'aria di chi sarebbe rimasto lì per tutto il giorno.

"E allora penso di poterti rallegrare la giornata..."si fermó lasciandomi sulle spine.

"Se è un'altra delle tue prese in giro solo per farmi invidiare le belle giornate che ci sono lì a Miami,risparmiatela,grazie."sorrisi fintamente anche se non mi avrebbe potuta vedere.

"No mi dispiace,non si tratta di quello."ridacchió."Indovina,indovina...settimana prossima vengo a New York!"esclamò e non potei fare a meno di urlare dalla gioia e dalla sorpresa.

"Dici davvero Jake?! Non vedo l'ora!"continuai emozionata.

"Eh già...ci possiamo vedere ed anzi possiamo passare un bel po' di tempo insieme come ai vecchi tempi perché penso di fermarmi per qualche giorno."continuó facendomi sorridere da orecchio ad orecchio.

"Sono felicissima cavolo,da quanto è che non ti vedo...."dissi piano quasi fosse un pensiero ad alta voce.

"Già,è passato un bel po' dall'ultima volta...e così posso conoscere il fantomatico Edward."disse divertito.

Amati così come ami meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora