Capitolo 3

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Aprii gli occhi il mattino seguente quando un sottile fascio di luce calda cadde sulle mie palpebre che avevano voglia di rimanere chiuse ancora per molto.

La serranda abbassata per metà mi lasció intravedere la giornata che stava iniziando con i primi raggi del sole che si insinuavano dispettosi tra gli specchi dei vari grattacieli presenti all'orizzonte.

Mi girai su un fianco sprofondando ancora per qualche minuto tra le calde lenzuola osservando poi l'orario dalla piccola sveglia arancione sul comodino.

Erano soltanto le sette,mi stupii di me stessa.

Ma data la mia scarsa bravura nell'addormentarmi una volta svegliata decisi di prendermela con comodo ed andare a mettermi sotto il getto d'acqua rigenerante della doccia per qualche minuto in più.

Una volta uscita avvolsi il mio corpo bagnato in un asciugamano color pesca e velocemente mi diressi nella mia camera attraversando il corridoio ancora per poco silenzioso.

Non appena entrai mentre scioglievo i miei capelli dall'elastico usato per non bagnarli,sentii il classico cinguettio che mi avvisava ogni qualvolta che mi arrivava un messaggio,cosa che mi spinse a sedermi sul letto ad una piazza e mezza ed afferrare il mio cellulare per sapere da chi provenisse.

Ehi occhioni azzurri,mi manchi!-Jake

Un sorriso a trentadue denti si allargò sul mio viso leggendo il contenuto e il mittente del messaggio.Era da un po' che non si faceva sentire ma la nostalgia e la sua mancanza si facevano sentire eccome invece.

Jake,il mio migliore amico.La mia colonna portante sin da quando ero bambina ed io la sua,fino a quando però non si dovette trasferire due anni prima a Miami per il lavoro dei suoi.

Mancava da questa città da almeno un anno ormai dopo la sua ultima visita a sorpresa che fece,facendomi scoppiare il cuore di felicità.

Anche tu manchi da morire scemo!

Scrissi il messaggio e lo inviai pensando come al solito a tutto quello che passammo insieme prima della sua partenza e a riflettere di come una persona nonostante i chilometri di distanza possa essere più vicina di chi ti è a qualche centimetro.

Ed è anche grazie a lui se non mi sono sentita del tutto sola tutte quelle volte,quando la notte piangevo a dirotto,quando mi lasciavo andare all'agonia.Lui era sempre lì a qualsiasi ora pronto ad ascoltarmi per un tempo infinito.E non lo avrei mai ringraziato abbastanza per quello.

Smisi di pensare ricordandomi che forse era ora di mettersi qualcosa indosso così infilai dapprima l'intimo e quando poi mi posizionai di fronte alla specchiera a muro non potei evitare di soffermarmici....

C'ero io con il mio pallore quasi candido,i capelli biondo scuro per nulla ordinati,le pareti color tortora della mia camera e poi c'erano loro.....

Tracciai lentamente ogni piccola crepa sulla pelle del mio ventre piatto con un dito sentendo ad ognuna una scossa di emozioni diverse.Perchè somigliavano a delle crepe,sì,qualcosa che mi aveva marchiato sia fuori che dentro,soprattutto dentro.

Quei piccoli evidenti segni che sarebbero rimasti lì a ricordarmi chi ero e cosa avevo passato per arrivare a destinarmi uno sguardo un po' meno carico di odio.

Mi destai da quel piccolo attimo di riflessione decidendo poi di conseguenza di optare per un pantalone nero a zampa di elefante che andò a coprire subito quelle piccole cicatrici non appena lo indossai,una maglia a maniche corte bianca abbastanza larga ed una giacca di jeans chiara,così non avrei sofferto il caldo.

"Tesoro sei già in piedi?"una flebile voce mi fece voltare trovando la donna che mi aveva messa al mondo poggiata allo stipite della porta con una vestaglia in seta color verde acqua indosso.

Amati così come ami meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora