CAPITOLO 34

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NOTE AUTRICE

Allora, ci sono un po' di cose da dire. Intanto grazie mille a tutt* voi che state leggendo, votando o commentando la mia storia, per me è davvero importante. Poi, wow, tutte queste letture in un mese e mezzo, davvero, è pazzesco, vi amo. Inoltre volevo dirvi che se avete dubbi, domande o suggerimenti, scrivetemi pure in privato qua su wattpad, leggo e rispondo a tutto e mi fa piacere.

Detto ciò, buona lettura (come sempre ci saranno traduzioni e definizioni varie a fine capitolo) ve se ama<3

LOUIS POV

Era ricominciata la scuola e finalmente avevo un'altra occasione di rivedere Harry e parlargli. 

Mi ero reso conto che chiedergli di ridarmi la collanina non era stata una cosa molto intelligente, avevo visto la delusione nei suoi occhi, ma l'avevo fatto per un motivo. 

L'intervallo era finito, stavo camminando per il corridoio della scuola insieme a Zayn, per raggiungere l'aula successiva -Louis mi stai ascoltando?- mi girai di scatto verso di lui -Eh? Si si, continua- dissi riperdendomi nei miei pensieri -Dopo all'uscita, non aspettarmi, vado a pranzo da Liam- rispose avvicinandosi all'armadietto, per riporci le sigarette e la giacca. 

-Facevi meglio a non dirmelo, la mia giornata stava andando stranamente bene- sbuffai alzando gli occhi al cielo -Lo so che è stato uno stronzo, ma non puoi avercela con lui per sempre, non è colpa sua- disse chiudendo l'armadietto -Allora di chi è la colpa, sentiamo?- risposi appoggiandomi all'armadietto -È tua, io ti avevo detto di non fare il deficiente, ma lo hai fatto- mi guardò con fare accusatorio -Si che sono io il deficiente l'avevo capito, ma lui poteva fare a meno- Zayn roteò gli occhi e se ne andò in classe -Ciao, a dopo- disse ed io gli feci un cenno con la mano per salutarlo. 

Quel giorno era una di quelle volte in cui avevo lezione nello stesso piano dove Harry e quelli del suo anno avevano molte delle loro, di solito usavamo quell'occasione per vederci, ma non quella volta. 

Stavo camminando a passo lento per il corridoio beccandomi, come sempre, gli sguardi dei ragazzini che pensavano che fossi un "bad boy" drogato ed ignorante, l'unica cosa che non sapevano era che, in realtà, non mi drogavo ed ero bravo in tutte le materie, l'unica ragione per la quale non tutti i prof mi guardavano di buon occhio, era il mio carattere e la mia stupida reputazione. 

Ignorai, come di routine, gli sguardi e i sussurri, perché in fin dei conti non me ne fregava nulla di cosa pensassero di me, ancora un quadrimestre e avrei finito il liceo. 

L'unico di cui mi importava cosa pensasse di me era Harry, che fortuna o sfortuna vuole, mi passò accanto, diretto in fretta verso la parte opposta del corridoio, probabilmente in ritardo. 

Alzai lo sguardo incrociando il suo, che era tremendamente freddo e distaccato, mi squadrò dalla testa ai piedi, per poi girarsi e andarsene in classe. 

Non me lo aspettavo per niente, qualcosa in me si mosse, dovevo parlargli. 

Per mia fortuna le ultime ore passarono in fretta, uscii dalla classe recandomi in fretta all'armadietto di Harry. 

Gli arrivai dietro mentre parlava con Niall, mi avvicinai e con un sorrisino falso, gli feci cenno di andarsene -Io vado Harry, a dopo- disse andandosene tranquillo -Okay cia...- non fece in tempo a finire, che lo afferrai per un braccio, trascinandolo fuori, nel retro della scuola, uno dei pochi posti dove non passava nessuno e si poteva parlare tranquilli, la cosa che mi stupì era che non si era per niente opposto. 

Lo misi spalle al muro, appoggiando le mie braccia ai lati della sua testa, non volevo se ne andasse di nuovo senza ascoltarmi. 

-So che ora non mi vorrai ascoltare ma dev...- il suo telefono squillò e lui infilò la mano nella tasca per prenderlo -Liam?-.

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