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Il professore era contrario a parlarmi del problema di Raven, ma subito accetta di aiutarmi a trovarla. Io e lui saliamo al piano superiore, raggiungendo Cerebro. Lo vedo avanzare lungo la passerella, per poi infilarsi il casco blu sulla testa colma di capelli. Deve avere quasi cinquanta anni, però se li porta benissimo, come mia sorella. Credo che quella sia un'abilità genetica di noi mutanti, il rallentamento della vecchiaia e il prolungamento della vita. La porta dietro di noi si chiude, lasciandoci avvolti da delle voci impercettibili. Brusii e balbettii. "La vedo. Si trova a Berlino". "Ancora?" Charles non mi risponde. "È sola ma è ancora alla ricerca di quella persona". Quanto vorrei leggergli nella mente in questo momento. Mi risparmierebbe un sacco di fatica. Prima di poter partire per la Germania, Cassandra mi richiama da parte dicendomi di fare una passeggiata in giardino. Quel luogo era maestoso, pieno di amore e di speranza. "Allora, spero tu abbia tempo per me, adesso". "Certo, ma prima..." imperterrita alzo la mano, facendole notare l'anello. "Aspetta, non mi dire che...". Faccio di sì con la testa, mentre lei mi afferra le dita per poter guardare meglio. "Oh Dio, è una meraviglia. Gli sarà costato un occhio della testa". Non le rispondo. Non mi sono posta questa domanda. Remy non è mai stato uno che naviga nell'oro, e nemmeno un poveraccio. "Quando te lo ha chiesto?". "Appena prima di tornare a Westchester". "Che sogno!". Commenta, alzando gli occhi su di me. "Sei felice?". Annuisco. "Come non lo sono mai stata in tutta la mia vita". Cassandra inizia a camminare lungo il marciapiede strizzato tra le siepi. 

"Ora capisco ciò che senti

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"Ora capisco ciò che senti. Credimi, fino a poco tempo fa provavo una certa avversione verso questi rapporti. Non mi ero mai innamorata e nemmeno era nei miei piani...". La raggiungo, camminandole accanto. "Ma ora che ho conosciuto Alex, sento di poter provare quelle cose. Ho sempre avuto paura di mostrarmi alla gente, per i miei poteri sai... è bello poterli finalmente condividere con qualcuno". La prendo per mano. "Lo stesso ho provato io con Remy. Prima di lui non credevo nell'amore. Mia madre era una mutante, mentre mio padre era un comune essere umano. Glielo ha tenuto nascosto per tutta la sua vita, per paura di essere giudicata o di essere usata come cavia da laboratorio. Non volevo custodire gli stessi segreti". "Abbiamo fatto bene ad aspettare". Annuisco ancora, sorridendole. "E ora che cosa avete intenzione di fare? Vi sposerete? Ve ne andrete di nuovo?". Scuoto il capo, rammentando tutta la situazione e le cose lasciate in sospeso con mia sorella. "Devo partire. Andrò a Berlino per cercare Raven, poi la porterò qui con me e potremo parlare del matrimonio".

[...]

Remy voleva accompagnarmi, ma l'ho sincerato che avrei fatto meglio ad andare da sola. Abbiamo bisogno di allontanarci un po'. Gli ultimi due anni gli abbiamo vissuti come una vera coppia, fuggendo per una specie di luna di miele in Canada. Alla scuola del professore lo aiuteranno a controllare i suoi poteri. Nel frattempo io potrò cercare Raven. Ho un solo indirizzo e spero di trovarla lì. Non appena sono davanti alla sua porta, porto il pugno chiuso sul legno bussando pacatamente. Non ricevendo risposta, decido di chiamarla per nome. Lei appare davanti a me come una visione. I capelli più lunghi e ondulati, leggermente invecchiata ma sempre uguale a quando l'ho incontrata per la prima volta. 

"Lauren?"

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"Lauren?". Forzo un sorriso mentre lei mi fa un cenno, invitandomi ad entrare. Prima di chiudere la porta si guarda intorno, tenendo d'occhio il corridoio. "C'è qualcosa che non va?". "Non ti mentirò, sì. Sono a Berlino per cercare una persona. Questa persona è sulle tracce di qualcuno a sua volta". "Me ne ha parlato Xavier". Raven mi offre una tazza di tè, sedendosi difronte a me sulla poltrona. "Sei tornata alla scuola? Charles mi ha detto che eri in Canada". "Sì, io e il mio ragazzo ci siamo dati ad una fuga d'amore...". "Ragazzo, eh?". Sorrido e mi sento avvampare per l'imbarazzo. "Remy LeBeau. È come noi, l'ho conosciuto sei anni fa a New Orleans". "Ed è stato amore a prima vista?". "Più o meno". Le racconto tutto nei dettagli. Le parlo dei miei sogni, dell'isola e del Quebec. "E tu? Qualche uomo all'orizzonte?". La vedo alzare gli occhi al cielo. "Oh, ho conosciuto tanti uomini negli ultimi anni ma nessuno di meritevole". "Ed Hank?" le domando, ricordando la loro breve relazione. Percepisco il suo cuore aumentare i battiti, una goccia di sudore attraversarle la giugulare. "Come sai di Hank?". "L'ho capito. Mi ha parlato anche lui di una ragazza del suo passato. C'è qualcosa che vorresti dirmi?". Raven termina di bere il suo tè. Si alza per lasciare la tazza nel lavabo, dopodiché cammina su e giù nel soggiorno. "Ci sono così tante cose che tu non sai, che Hank non sa. Una di queste cose si trova a Berlino adesso". Dal suo cambiamento d'umore, comprendo che sta parlando della persona che è venuta a cercare. "Un uomo?". Raven scuote la testa. "No, non un uomo, Lauren. Un ragazzo, mio figlio". 

𝐁𝐞𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐚𝐧 𝐗-𝐌𝐞𝐧 | 𝐋𝐮𝐜𝐲 𝐁𝐨𝐲𝐧𝐭𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora