1977.
Da allora, ho sempre avuto paura di dormire con qualcun'altro. Infatti, superati i diciotto anni, erano pochi i fidanzati che avevo avuto e con nessuno di loro ero rimasta a dormire per la notte. Erano esseri umani, perciò non potevo spiegare loro il motivo della mia contrarietà. Poi è arrivato Remy, bello come il sole e con una strana luce negli occhi. È stato il primo mutante che ho incontrato sulla mia strada. Dopo il nostro primo bacio, ho sentito di potermi fidare ciecamente di lui. Quindi ci siamo ritrovati in un luogo appartato. Ho iniziato a raccontargli della mia infanzia, di Annie e di come si sono evoluti i miei poteri da allora. Non ha avuto paura di me, appena gli ho confessato di aver fatto addormentare la mia migliore amica.
"Non preoccuparti. Non potresti mai farlo con me".
"E perché mai?".
"Perché sono capace di disturbare i tentativi di invasione telepatica e posso resistere agli attacchi psichici, grazie all'energia che incanala il mio corpo. Perciò sei tu che dovresti avere paura di me". Nonostante le sue parole poco confortanti, mi sentii più attratta di prima."E le tue ex erano tutte delle mutanti?". Remy scosse la testa, ammiccando.
"Ne ho avute solo due che potevano comprendere a pieno ciò che sentivo".
"Perdona la schiettezza..." iniziai a dire, guardandolo raddrizzarsi sulla sedia. "...ma quante ragazze hai avuto?".
"Beh..." prese tempo, sicuramente per tenere il conto mentalmente. "Dieci".
"Non è vero" commentai all'improvviso, scrutando il suo viso. "Sono state molte di più".
"E tu come...?" si mostrò perplesso e affascinato. "Sai leggere anche nel pensiero?".
"No, ma ho un sesto senso infallibile. Capisco subito quando mentono. Potrei essere una fidanzata pericolosa". Remy mi afferrò la mano, sporgendosi sul tavolo per baciarmi una seconda volta. "Non vedo l'ora di scoprirlo, piccola. Ma ti avverto, molte ragazze mi conoscono nel mio quartiere e potrebbero prenderti di mira. Non sei mica gelosa, vero?".
"No, assolutamente" dichiarai, ma in realtà non lo sapevo. Non ero mai stata gelosa di nessuno, fino ad allora e non avevo mai amato nessuno. I due anni con Remy sono volati e mi sono goduta ogni attimo, dandogli tutta me stessa, guardando lui fare lo stesso con me.[...]
Lo aspetto per un po' fuori dal suo locale. Nel giro di una mezz'ora non è ancora tornato, quindi mi preparo ad entrare ma Dave mi blocca. "Dov'è Remy?".
"Lo hanno preso"."Come? Chi?". Dave non risponde, quindi mi affretto a superarlo divincolandomi dalla sua presa. Non esita a lasciarmi, quindi gli addormento le braccia. Al centro della stanza, vedo una chiazza di sangue sul pavimento, il cappello di Remy sotto al tavolo. "Mi dici chi è stato a fare questo?". "Cosa mi hai fatto al braccio?". Non gli rispondo, sono troppo spaventata. "Non l'ho visto in faccia. Ero nascosto nel magazzino. Comunque era molto alto, cappotto scuro. Si è avventato su di lui con la forza di dieci uomini"."Stai scherzando?". Dave scuote la testa, terrorizzato. "Ti giuro, se hanno fatto del male a Remy dovrai vedertela con me". Torno in strada, cercandolo in lungo e in largo. Guardo sul retro, trovando altre tracce di sangue che sembrano portare ad un angolo cieco. Dopodiché il nulla, come se si fosse dissolto. Alle mie spalle odo il rumore di una bottiglia rotta, dei passi. "Stai cercando qualcuno?". Un uomo elegante mi interroga. Capelli brizzolati, occhiali da riposo sul naso. Non mi convince per niente, quindi mi mostro indifferente.
"No, è che ho perso un orecchino e lo stavo cercando". Le sue scarpe italiane avanzano verso di me, il rumore delle suole sul marciapiede bagnato. "So io dov'è. L'ho visto poco fa..." aggrotto la fronte. "Il tuo ragazzo. Il giocatore d'azzardo. So io dov'è". Riprende a dire, cogliendomi di sorpresa. Continua a non convincermi. Non posso fidarmi di lui. "Lo hanno portato in un luogo sicuro. Le persone come lui sono in pericolo...".
"Come lui?".
"Persone con capacità sovrannaturali".
"Chiamo subito la polizia, loro potranno..." l'uomo scoppia in una risata fragorosa, facendomi sentire presa in giro. "Loro non potranno aiutarti. So io dov'è. Se vuoi posso portarti da lui"."Non so nemmeno chi è. E poi, sono certa che voglia qualcosa, in cambio di questa cortesia".
"No, non è detto..." il suo sorriso diventa sardonico, beffardo. "Mi scusi per non essermi presentato. Sono il maggiore William Stryker". Esito nel dargli la mano e cerco di percepire qualcosa nel suo essere. C'è qualcosa di oscuro, un'anima occultata da una superficie inesplorabile. "Allora... Verrà con me?". Mi ritrovo ad accettare il suo invito, salendo su un elicottero militare. Voliamo sopra New Orleans, raggiungendo l'oceano. Inizio ad avere paura quando sorvoliamo l'acqua profonda. Non ho mai imparato a nuotare, colpa di un trauma infantile.
"Sta bene?" mi chiede il maggiore, seduto sul sedile del co-pilota. "Si, un leggero mal di testa".
"Soffre di acrofobia?".
"No, per niente". Raggiungiamo un' isola dopo qualche ora, dove si trova una centrale nucleare. "Three Mile Island. Il suo ragazzo si trova laggiù". Guardo fuori dal finestrino per l'ultima volta, prima di atterrare sulla pista. Andiamo verso la centrale e intanto mi guardo intorno. Mi chiedo come abbiano trovato questo posto sperduto. Stryker mi porta in un laboratorio, dove trovo un uomo alto e con un cappotto scuro."Sei stato tu a prendere Remy?". Sorride in maniera inquietante e noto i suoi canini. "Che cosa sei?". Sfila le mani dalle tasche per presentarsi. "Dov'è Remy?" domando, sbigottita da tutta la situazione. "Viktor, portala da lui". "No, posso trovarlo da sola. Mi dica solo dov'è". Stryker fa un cenno con la testa al suo uomo, quindi mi afferra il braccio trascinandomi via. Mi porta davanti ad un cancello, aprendo la serratura con le sue unghie affilate. Lo osservo di sottecchi, schifata. Non appena superiamo il cancello, trovo una ventina di gabbie con delle persone imprigionate. In una di queste trovo Remy, raggomitolato in un angolo, con le gambe attaccate al petto. "Remy?" alza velocemente gli occhi, sgranandoli. Si affretta a raggiungere le sbarre, sfiorando le mie mani.
"Lauren, che ci fai qui?". "Ti stavo cercando. Ero così preoccupata...". "Devi andare via, non è posto per te questo..." percepisco la sua ansia e intanto Viktor mi afferra di nuovo il polso, spingendo le unghie nella carne. "Vuoi stare con il tuo ragazzo, vero?" apre la gabbia, buttandomi con forza addosso a Remy. Nel frattempo chiude il cancello dietro di me, succhiandosi le dita sporche del mio sangue. Va via, lasciandoci soli e prigionieri.
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𝐁𝐞𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐚𝐧 𝐗-𝐌𝐞𝐧 | 𝐋𝐮𝐜𝐲 𝐁𝐨𝐲𝐧𝐭𝐨𝐧
FanfictionCosa fare se, a soli cinque anni, scopri di avere un potere molto più grande di te che non riesci a controllare? Risulta fatale per chi ti sta intorno, quindi ti estranei, allontanando chiunque si avvicini. Pensi di essere l'unica al mondo, ma dopo...