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1979.

Il professor Xavier ci raggiunge poco dopo. È su una sedia a rotelle, cosa che Raven non ha accennato a dirmi. "La posso aiutare?". Le sue mani sulle ruote, i capelli lunghi che gli sfiorano le spalle. Guardo Hank prima di rispondergli. "Sì, almeno lo spero. Mi chiamo Lauren, Lauren Darkholme...". "Darkholme?" ripete il mio cognome, guardando il suo collega. "E' una parente di Raven?". "Sì, sono sua sorella" Charles sorride, porgendomi la mano. "Non sapevo avesse dei parenti. L'ho trovata nella mia cucina quando aveva solo dieci anni. Era una bambina senza un passato, senza un futuro...". "I miei genitori l'hanno abbandonata quando era ancora in fasce. Persino io l'ho saputo troppo tardi". Mi invita a sedermi sulla poltrona mentre lui va dietro la scrivania. 

"Oltre ad aver avuto il grande piacere di conoscere la sorella di Raven, a cosa devo la sua visita nella mia scuola?"

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"Oltre ad aver avuto il grande piacere di conoscere la sorella di Raven, a cosa devo la sua visita nella mia scuola?". "Speravo mi potesse aiutare a comprendere i miei poteri. Raven mi ha detto che lei ha la mente più potente al mondo, ed io continuo a fare dei sogni che sembrano verificarsi..." Xavier mi osserva con attenzione, serrando i suoi occhi color ceruleo. "Sta sognando di un'isola e di un uomo con le unghie affilate come sciabole". "Esatto, sì. Mi sta leggendo nel pensiero?". "Mi dà il permesso?" annuisco, facendolo continuare.

"Wow, non ho mai visto nulla di simile". Hank è accanto a me, in piedi con le braccia conserte. "Ha già conosciuto il mio collega in passato, dico bene?". Hank prende la parola. "Sì, nel '71 ci siamo conosciuti in un pub". "C'è stata attrazione tra di voi!" arrossisco, sperando cambi argomento. "Si può concentrare sui miei poteri, per favore?" Hank soffoca una risata, chiudendo la porta dietro di me. "Lei può alterare la percezione della realtà e addormentare le persone. Queste sono le uniche capacità di cui è a conoscenza?". "Sì, ma negli ultimi ventisei anni ho scoperto di poter fare altro. Solo che non essendo sicura di quei poteri, non sono mai riuscita a controllarli pienamente". "Io riesco a vederli tutti. Sono appuntati nella sua mente, come un elenco del telefono. Vuole che le spieghi passo passo, che cosa è capace di fare?". 

Faccio di sì con la testa, curiosa

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Faccio di sì con la testa, curiosa. "Ha acquisito il pieno controllo del suo primo potere a sei anni, dopo..." serra le labbra, evidentemente turbato. "...ha perso la sua migliore amica. Mi dispiace. Povera ragazza... sento il tuo senso di colpa, ma non devi..." inizia a darmi del tu, confortandomi con un sorriso. "Non potevi ancora controllare i tuoi poteri. Non lo avresti mai fatto. Non sei un mostro". Dice, dopo aver letto nella mia mente che mi sono sentita tale negli ultimi venti anni. "Annie ti voleva bene e avrebbe approvato il tuo nuovo stile di vita, prova a convivere con questo pensiero d'ora in poi". Annuisco, restando immobile sulla poltrona. "Per quando riguarda il resto, beh... percepisco tutti i tuoi cinque sensi. Sono amplificati, ma ne sei già al corrente...". "Più o meno. A cinque anni, ho iniziato a sentire cose che erano molto lontane da me, quindi ho pensato che centrasse il mio udito. Non credevo che tutti i miei sensi fossero...". 

𝐁𝐞𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐚𝐧 𝐗-𝐌𝐞𝐧 | 𝐋𝐮𝐜𝐲 𝐁𝐨𝐲𝐧𝐭𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora