8.

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1978.

Mi ha chiesto che cosa avessi fatto alla sua mente. Alterazione della percezione della realtà. Ecco la mia risposta. Raven si mostrò scettica, quindi mi chiese di andare via. "Mi dispiace. Per quanto tu possa sembrare affidabile, non ho bisogno di una famiglia adesso". Ero fuori casa sua in pochi minuti, di nuovo al punto di partenza. Senza risposte, senza una meta. Pensai di dover andare dal suo amico a Westchester, ma non avrei saputo cosa dirgli. Questo non è il mio unico potere, ne ho altri che si celano nel profondo della mia psiche. Poteri che aspettano di rivelarsi. Perciò, cosa potrei fare adesso? Dopo anni da fuggitiva, sono stanca di scappare dai problemi. Dovrei prendere in mano la situazione, ottenere il pieno controllo della mia vita. Resto a Berlino, poiché non ho ancora finito con Raven. Ci sono molte cose che ancora deve sapere su di me e ci sono cose, che lei dovrebbe spiegarmi. Nel giro di qualche settimana, riprovo ad avvicinarla ma al cafè mi dicono che si è licenziata. Sta scappando ancora una volta, ma non mi sfuggirà.

[...]

"Il suo curriculum parla da sé. È eccellente. È uscita con il massimo dei voti al liceo, laureata con lode ad Oxford. Le raccomandazioni parlano chiaro. Saremmo felici di averla nella nostra squadra". Sorrido, fiera della mia manipolazione mentale. Dovevo trovarmi subito un impiego e così potermi mantenere da sola. Non ho lavorato molto negli ultimi anni, quindi non avrei avuto argomenti di cui parlare durante il colloquio. Ho dovuto usare i miei poteri. Lasciata Berlino, sono tornata nell'unico posto che considero come casa mia. New Orleans. Benché io abbia anche brutti ricordi legati a questo posto, la maggior parte sono ricordi belli. Ricordi che mi portano ancora una volta al Rue Orleans. Dave è dietro al bancone, sorridente. Mi viene incontro. "Lauren, non ti aspettavo. Come mai da queste parti". "Sono tornata" dichiaro, sedendomi sullo sgabello. Lui mi prepara un drink intanto che mi guardo intorno. Non è cambiato nulla. Il locale è sempre lo stesso di quando l'ho lasciato quasi due anni fa. 

"Dove sei stata finora?". "In giro. Mi sono spostata da una parte all'altra, fermandomi un po' a Berlino". "Berlino?" Dave sgrana gli occhi, porgendomi il bicchiere. Il locale è vuoto, perciò esita davanti a me, poggiando le braccia sul bancone. "Sei stata in Europa. Wow. Ci vorrei andare anche io, un giorno". "Potresti farlo". "Certo..." soffoca una risata, prendendo un panno tra le mani "...e chi manderebbe avanti questo posto?". Mi stringo nelle spalle. "Non hai più avuto notizie?". Lui scuote la testa. "Inizio ad essere preoccupato. Non è da lui lasciare tutto e scappare". Lo guardo con occhi stralunati. "Avevi detto tutt'altra cosa l'anno scorso. Se non ricordo male, lo hai definito uno impulsivo, giramondo, difficile da incatenare". "Mentivo. Ero solo geloso di lui". "E perché mai?". "Perché è riuscito a conquistare una donna come te" sorrido, diventando paonazza. "Mi ha conquistata e mi ha gettata, come fossi una appena conosciuta. Due anni di relazione buttati nella spazzatura. Non devi essere geloso di lui". Butto giù il drink in pochi sorsi, sentendomi improvvisamente nostalgica e depressa. 

"Non mi hai detto che cosa ti ha portata di nuovo in questa città"

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"Non mi hai detto che cosa ti ha portata di nuovo in questa città". "New Orleans è casa mia e non riuscivo a pensare ad un altro posto in cui avrei potuto ricominciare". Dave è contento delle mie parole e mi osserva attentamente. "Senti, sei single?". "Sì, ed ho intenzione di restarlo...". "Peccato" si raddrizza, riempiendo in un boccale di birra per sé. "Almeno potrei invitarti fuori?" scuoto la testa. "Mi dispiace. Non ho intenzione di..." faccio una pausa, pensando bene a cosa dire. Stavo per rispondergli che non ho intenzione di tradire Remy, ma lui ormai è andato via e non ho sue notizie da troppo tempo. Mi manca terribilmente. "Sono qui solo per lavoro. Non voglio distrazioni" balzo in piedi, prendendo una banconota da dieci dollari dalla borsa. Dave me lo impedisce. "Offre la casa. Dopotutto, questo posto è anche casa tua" annuisco, raggiungendo la porta. "Arrivederci, Dave". "Ciao, Lauren. È stato un piacere rivederti" gli sorrido, chiamando un taxi per tornare nel mio appartamento.

𝐁𝐞𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐚𝐧 𝐗-𝐌𝐞𝐧 | 𝐋𝐮𝐜𝐲 𝐁𝐨𝐲𝐧𝐭𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora