1979.
Il giorno dopo, mi sveglio prima di Remy osservandolo per qualche minuto con la testa sprofondata nel cuscino, i bicipiti alzati. Gli scosto un ciuffo dalla fronte, andando in bagno.
Oggi dovrò tornare a lavoro dopo due giorni di pausa. "Sei già in piedi?" domanda Remy dalla camera da letto.
"Si, bisogna tornare alla vita di tutti i giorni". Mi faccio una doccia veloce, per poi infilarmi l'accappatoio. Lui mi raggiunge in bagno intanto che si strofina gli occhi ancora socchiusi. Si ferma vicino alla porta, guardandomi dalla testa ai piedi.
"Wow, mi ero dimenticato di questa visione di prima mattina" arrossisco, passandomi l'asciugamano sui capelli.
"Inizia a riprendere l'abitudine, allora". Si sciacqua la faccia intanto che mi preparo.
"Lavori ancora al locale?".
"No, non ho più ripreso da quando sono tornato". Mi infilo le calze e la gonna. "Quindi cos'hai in programma?".
Lui torna da me, i capelli scompigliati e gli occhi sonnolenti. "Per la prima volta, non ho una destinazione. Vorrei solo trovare il mio posto nel mondo". Mi abbottono la camicia, andando da lui.
"Se ti dicessi di venire con me, mi accompagneresti?".
"Ovunque tu voglia" sorrido, baciandolo all'angolo della bocca."Ci rivediamo stasera, qui. Non tardare" Mi saluta con un cenno della mano, prima che possa chiudere la porta dietro di me. Nel mio ufficio trovo Cassandra. Sgrana gli occhi prima di venirmi incontro. "Ti stavo per dare per dispersa. Che fine hai fatto negli ultimi due giorni?".
"Avevo una faccenda in sospeso".
"Con il tuo ex?" mi metto dietro alla mia scrivania, avvicinando la sedia. "Giusto. A tal proposito..." faccio una pausa, ma lei subito comprende. "Ci sei tornata insieme, dico bene?" mi limito ad annuire, sfogliando dei documenti. "Non me ne avevi nemmeno parlato. Da quando abbiamo dei segreti?". Improvvisamente rammento ciò che mi ha detto il professor Xavier, riguardo la mia capacità di rilevare i mutanti. Inizio a percepire una strana sensazione quando Cassandra mi parla."E tu, invece?" lei si mostra scettica. "Che cosa?".
"Hai un segreto..." la mia collega nonché migliore amica, ingoia la saliva. "No, nessun segreto". Il suo cuore accelera, le tempie le pulsano. Sta mentendo. "Cassie, puoi dirmelo. Sono anche io come te". Balza in piedi, sbigottita. "Lauren, non capisco dove tu voglia arrivare" tiro un grosso respiro, poi chiudo gli occhi alterando la sua realtà. Ci troviamo nel locale in cui ho rivisto Remy. Ben e Aaron sono seduti al bancone. "Che hai fatto?" domanda, guardandosi intorno. "Ti sto facendo vedere che cosa so fare". Cassandra è terrorizzata, sulla difensiva. Raggiunge i ragazzi e, quando comprende di non poterli toccare, si volta verso di me. "Sei una mutante?" faccio di sì con la testa. "Questo è il tuo potere? Puoi alterare il tempo e lo spazio, o...".
"No..." mi avvicino a lei, sorridendole. "...posso alterare la realtà. Farti rivivere un ricordo o farti vedere un posto. Ma non solo. Questo non è il mio unico potere". In un battito di ciglia, torniamo nel mio ufficio.
"Ho capito che mi stavi mentendo dal battito del tuo cuore. Ho l'udito amplificato...".
"Lauren, non può essere... Credevo di essere l'unica".
"Non lo sei. Anche il mio ragazzo è un mutante, mia sorella. Ho conosciuto altri come noi e c'è una scuola che insegna ai giovani mutanti a controllare i propri poteri. Si trova nella contea di Westchester. Ci andrò domani, vuoi venire con me?".
"È dove vive quell'uomo di cui si è sentito parlare qualche anno fa? Charles Xavier?".
"Esatto".
"Vorrei conoscerlo, sì" la abbraccio, sentendomi sollevata. È un sollievo poter finalmente condividere questo segreto con la mia migliore amica. Cassandra mi saluta, con un improvviso luccichio negli occhi e un sorriso che le va da un orecchio all'altro. Torna nel suo ufficio, mentre io continuo il lavoro lasciato incompleto con la mia assenza.***
Non appena rincaso, trovo Remy sul ciglio della porta. Puntuale e in completo elegante. La camicia semi aperta sul collo. "Questa volta sei stato tu ad aspettarmi...". "Stavo per andare via" scherza, sporgendosi su di me. Scosta un ciuffo che mi sfiora gli occhi. "Ho delle novità. Entriamo". Mi sfilo giaccone e blazer, mettendomi ai fornelli. "Ho scoperto una cosa oggi. Anche la mia collega è una mutante". "Intendi Cassandra, la tua migliore amica?". "Precisamente". Accendo il forno, impostandolo a duecento gradi, statico. "Come mai si stanno rivelando proprio adesso? Tutti insieme?". Faccio spallucce. "Credo che l'attacco alla Casa Bianca avvenuto sei anni fa, abbia dato un input a tutti quelli come noi. Si sono sentiti meno soli" Remy serra le labbra. "Io non ho seguito l'avvenimento alla tv. Ne ho sentito parlare a qualche mese di distanza...". "Giusto, eri ancora per le strade...". Remy è stato un vagabondo per la maggior parte della sua vita.
Un ragazzo senza fissa dimora e senza una vera famiglia. Così ha imparato a sopravvivere grazie all'arte del taccheggio, insegnatagli da una gang di strada che divenne la sua famiglia. "Ho sempre voluto approfondire la conoscenza delle mie origini cajun, ma non ho mai saputo da dove iniziare". "Per questo devi venire a Westchester con me, domani. Verrà anche Cassandra. Xavier ci aiuterà a scoprire qualcosa di più sul nostro passato".
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𝐁𝐞𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐚𝐧 𝐗-𝐌𝐞𝐧 | 𝐋𝐮𝐜𝐲 𝐁𝐨𝐲𝐧𝐭𝐨𝐧
FanfictionCosa fare se, a soli cinque anni, scopri di avere un potere molto più grande di te che non riesci a controllare? Risulta fatale per chi ti sta intorno, quindi ti estranei, allontanando chiunque si avvicini. Pensi di essere l'unica al mondo, ma dopo...